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Gemma Arterton Italia
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Recensioni

Narciso Nero, diamante d’autorialità e tentazione – La recensione

by Gian 14 Aprile 2021

Più come film tv a capitoli che mini-serie, “Narciso Nero” è un bellissimo prodotto di grande autorialità.

Sorella Clodagh è una delle suore mandate a convertire un remoto harem sulla scogliera noto come “Casa delle Donne” in un convento. Le sorelle troveranno diversi problemi, dalle difficoltà materiali alla diffidenza locale, ma anche le tentazioni della carne. Complici l’isolamento e le influenze maschili, questa tensione scoppierà facendo danni irreparabili.

Uscito lo scorso anno in America su FX e Hulu, arriva questo Venerdì su Star di Disney+ “Narciso Nero”, trasposizione televisiva del romanzo omonimo di Rumer Godden del 1939, precedentemente portato sul grande schermo nel 1947. Inutile, quindi, fare paragoni tra i due lavori vista la differente destinazione e durata.

Allo stesso tempo questa nuova versione è più un film tv a capitoli che una mini-serie, infatti è stata trasmessa interamente in un’unica sera e arriverà su Star – come serie Star Original – proprio in un unico blocco, senza aspettare di settimana in settimana le altre puntate. Sembra di vedere un lungo film d’autore di Terrence Malick, una storia dove è molto importante il dialogo, le immagini e gli scenari.

Scenografia e fotografia da applausi

 

Sicuramente “Narciso Nero” (Black Narcissus) è il prodotto più autoriale, almeno per gli ultimi due anni, sfornato da FX in collaborazione con BBC. La storia scorre, non annoia e si viene subito ipnotizzati da quel palazzo, come le suore che mettono in dubbio la propria fede trovandosi a tirare fuori i propri scheletri dagli armadi. Quindi non è il classico prodotto mainstream per tutti i palati. Anzi, sembra quasi un prodotto figlio dell’epoca in cui è ambientato, ma non per questo non si empatizza con i personaggi della storia. Tutti lottiamo con i nostri demoni che cerchiamo di zittire inutilmente ogni giorno.

Sublime la fotografia della regista Charlotte Bruus Christensen, sicuramente la più bella vista quest’anno in un prodotto cinematografico. Si vede la sua provenienza come direttrice della fotografia, tra cui i grandi film Il sospetto, Via dalla pazza folla di Vinterberg e il cult A Quiet Place – Un posto tranquillo. Qui c’è grande importanza ai contrasti tra luce e ombra, sensuali e sensazionali sovrapposizioni di colore come segni premonitori. Sembra di vedere una tavolozza in continuo movimento!

La magnifica scenografia fa da tela a questo eccellente lavoro di fotografia e direzione con una scrittura che dà molta attenzione alla caratterizzazione dei personaggi e alle vicende. Si va molto a fondo nelle situazioni, nella psiche dei personaggi e ci si rimane ipnotizzati con un crescendo di capitolo in capitolo fino al finale che sembra trasformarsi in una ghost story à la Haunting of Hill House.

Le sorelle in preghiera

 

Anche se ci sono più dialoghi che azione, “Narciso Nero” (Black Narcissus) non annoia visto che non ha mai un tempo morto e non perde mai il nocciolo della vicenda da sviscerare. Bellissimo poi questo erotismo che si sente nell’aria, ma che non si palesa pienamente se non con estrema delicatezza, ma anche curiosità, un po’ come in Lezioni di piano di Jane Campion.

Gemma Arterton è una sublime protagonista nei panni di sorella Clodagh, molto attenta nel dare tutte le sfumature, e contraddizioni, della giovane donna dal triste passato. Una performance emozionante, commovente e mai fuori luogo. Con un personaggio del genere si rischia l’overacting, ma non è assolutamente il suo caso, così completamente immersa nel suo difficile personaggio che cerca di dimenticare chi è stata e le sue tentazioni, anche flagellandosi. Superba in una prova attoriale che rimarrà nel tempo come successo con Audrey Hepburn nel capolavoro Storia di una monaca, senza scomodare la Kerr che ha interpretato Clodagh nella trasposizione cinematografica degli anni ’40.

Gemma Arterton è sorella Clodagh

 

Non è da meno la giovane Aisling Franciosi nei panni di sorella Ruth, un talento pazzesco, feroce come una tigre e tremendamente carismatica. Ottimi i comprimari come Rosie Cavaliero, il grande Jim Broadbent, Patsy Ferran, Nila Aalia e Diana Rigg nella sua ultima performance televisiva prima della sua scomparsa (emozionante la dedica a lei alla fine della terza puntata). Impeccabile e perfetto Alessandro Nivola nei panni di Mr. Dean, affascinante e perfetto diavolo tentatore (involontario), il quale ha una bellissima chimica con la Arterton. Il Premio Oscar Anne Dudley è ciliegina sulla torta con la sua colonna sonora suggestiva, senza dimenticare anche il montaggio notevole specialmente quando si viaggia nei ricordi di sorella Clodagh.

Imperdibile “Narciso Nero” perché è veramente un eccellente prodotto che ricorda il cinema malickiano, tanta è l’attenzione per la scenografia, fotografia e dialoghi. Completamente conquistato!

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14 Aprile 2021 0 comment
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News

Rivelata uscita italiana di Black Narcissus su Star

by Gian 19 Marzo 2021

Dopo l'uscita su Star in Francia e in altri Stati, è stata rivelata l'uscita italiana della miniserie Black Narcissus con Gemma Arterton

A fine Febbraio è stato rilasciato Star, il nuovo brand d’intrattenimento di Disney+ che contiene nuovi titoli degli Studios creativi Disney, tra cui Disney Television Studios (20th Television e ABC Signature), FX Productions, 20th Century Studios e molti altri. Al debutto sono stati aggiunti ben 42 serie TV, 249 film e 5 Star Original esclusivi. 

Tra i titoli annunciati come nuove serie Star Original c’è Black Narcissus, miniserie con Gemma Arterton, Alessandro Nivola e Diana Rigg, alla sua ultima performance televisiva. Uscito il 5 Marzo in Francia e in altri Stati, da noi non era stata annunciata la data di rilascio fino a oggi. 

Veniamo a sapere, infatti, che tutti e tre gli episodi della serie verranno rilasciati sulla piattaforma il 16 Aprile e avrà  il titolo tradotto in italiano, Narciso Nero, come il romanzo del 1939 da cui è tratto e il film uscito nel 1947.

Di che cosa parla Narciso Nero?


La sinossi ufficiale riporta questo: Mopu, Himalaya, 1934. Un remoto palazzo in cima alla scogliera, un tempo noto come la “Casa delle Donne”, nasconde diversi segreti oscuri. Quando le giovani suore di St. Faith tentano di stabilire qui la loro missione, i cupi misteri del posto risvegliano desideri proibiti che sembrano destinati a far ripetere una terribile tragedia. Durante gli ultimi anni del dominio britannico in India, l’ambiziosa e giovane suora Suor Clodagh guida una missione in una parte remota dell’Himalaya.

Il palazzo di Mopu è stato donato dal generale Toda Rai, che spera che le Suore di St. Faith liberino la “Casa delle Donne” dagli infelici ricordi legati alla sua defunta sorella, Srimati.

Sebbene Clodagh ignori gli avvertimenti dell’agente corrotto del generale, il signor Dean, l’isolamento e la malattia si faranno sentire e la volubile Suor Ruth sarà più condizionata delle altre dall’atmosfera inquietante del palazzo. Mentre passato e presente si fondono, l’arrivo del giovane generale Dilip Rai fa esplodere dei desideri repressi che potrebbero sfociare in uno scontro fatale.

Nei panni di sorella Clodagh in Black Narcissus

Il cast, oltre a Gemma Arterton nei panni della protagonista sorella Clodagh, è composto da Alessandro Nivola (signor Dean), Aisling Franciosi (suor Ruth), Diana Rigg (madre Dorothea), Jim Broadbent (padre Roberts), Rosie Cavaliero (suor Briony), Karen Bryson (suor Philippa), Patsy Ferran (suor Blanche), Nila Aalia (Angu Ayah), Kulvinder Ghir (Toda Rai), Chaneil Kular (il generale Dilip Rai), Dipika Kunwar (Kanchi), Gina McKee (suor Adela), Soumil Malla (Joseph Anthony) e Gianni Gonsalves (Srimati Rai).

Alla regia troviamo Charlotte Bruus Christensen, importante direttore della fotografia, apprezzata in grandi film tra cui Il sospetto, Via dalla pazza folla di Vinterberg e il cult A Quiet Place – Un posto tranquillo.

Per tutte le info su Disney+ e Star vi consiglio Disney+ Star & Home Video Italia – FanPage

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News

Black Narcissus prossimamente su Disney+

by Gian 24 Febbraio 2021

La miniserie con Gemma Arterton, Alessandro Nivola e Diana Rigg uscirà prossimamente su Disney+

E’ stato rilasciato ieri Star, il nuovo brand d’intrattenimento di Disney+ che contiene nuovi titoli degli Studios creativi Disney, tra cui Disney Television Studios (20th Television e ABC Signature), FX Productions, 20th Century Studios e molti altri. Al debutto sono stati aggiunti ben 42 serie TV, 249 film e 5 Star Original esclusivi.

Tra i titoli che arriveranno prossimamente su questo servizio c’è Black Narcissus, splendida miniserie di tre puntate dello scorso anno con Gemma Arterton, prodotta da FX e BBC.

La sinossi


Sorella Clodagh (Gemma Arterton) è una delle suore mandate a convertire un remoto harem sulla scogliera noto come “Casa delle Donne” in un convento. Le sorelle troveranno diversi problemi, dalle difficoltà materiali alla diffidenza locale, ma anche le tentazioni della carne. Complici l’isolamento e le influenze maschili, questa tensione scoppierà facendo danni irreparabili.

Gemma Arterton nei panni di sorella Clodagh

Tratto dall’omonimo romanzo controverso di Rumer Godden del 1939, precedentemente trasportato sul grande schermo nel capolavoro del 1947 con Deborah Kerr, Black Narcissus uscirà prossimamente (in Francia il 5 Marzo) nel catalogo come serie Star Original ed è l’ultima apparizione televisiva della grande Diana Rigg. 

Come avevo scritto nella recensione: “Più come film tv a capitoli che mini-serie, Black Narcissus è un bellissimo prodotto di grande autorialità. […] un eccellente prodotto che ricorda il cinema di Malick tanta è l’attenzione per la scenografia, fotografia e dialoghi.”

In attesa dell’uscita italiana vi consiglio di seguire la pagina Disney+ Star & Home Video Italia per rimanere aggiornati su tutte le uscite inerenti a Disney+ e Star.

Il poster ufficiale di Black Narcissus
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Interviste

Gemma su scene di sesso, Diana Rigg e Black Narcissus

by Gian 26 Dicembre 2020

Adattamento dell’articolo del The Times scritto da Andrew Billen

Martin Scorsese una volta ha osannato il film Black Narcissus del 1947 diretto da Michael Powell e Emeric Pressburger come “uno dei primi film veramente erotici”. Ora il romanzo di Rumer Godden incentrato sulle suore represse inglesi che vanno fuori di testa sull’Himalaya è stato adattato di nuovo, questa volta in una mini-serie BBC che va a stuzzicarci e spaventarci durante la pausa natalizia. E chi meglio per interpretare la suora a comando più tormentata, sorella Clodagh, che Gemma Arterton?

Arterton ha fatto il suo debutto cinematografico in St Trinian’s, ma è una pluripremiata attrice classica, un’esponente del MeToo vista l’ultima volta sul palcoscenico londinese come Giovanna D’Arco in Saint Joan di George Bernard Shaw. E mentre questo adattamento di Black Narcissus scritto da Amanda Coe, che ha scritto The Trial of Christine Keeler, sicuramente porta il carico sessuale, è – a eccezione di brevi, carnali flashback – una storia religiosa abbottonata.

Ha rivelato che l’abito da suora era molto difficile da disfare che durante i dieci giorni di riprese in Nepal il cast rimase col costume quando mangiarono a un ristorante locale chiamato, sì veramente, YakDonalds.

“Sinceramente mi sono divertita a indossarlo,” ha detto, “ma so che qualcuna delle altre attrici hanno sofferto. La parte veramente peggiore è il soggolo, che tu indossi sotto il tuo velo. Ti blocca le orecchie e devi legarlo dietro così ti restringe il collo. Sopra a questo hai la pettorina e la veste, quindi non riesci a toglierlo facilmente – e ancora in cima a tutto, il velo.

Gemma Arterton in Black Narcissus

“So che Aisling Franciosi [che interpreta la suora più irrequieta, Sorella Ruth] si è sentita soffocata da questo. A me è piaciuto perché mi ha aiutata a entrare nel personaggio: sei allacciata dentro; non puoi scappare. Non c’è modo di esprimersi se non con il viso e le mani, e mi piace questo. Ma ci sono stati un paio di giorni che abbiamo avuto delle occhiatacce dalle persone nel ristorante.”

Il momento nella serie più sessuale è sicuramente quando Sorella Clodagh passa un bicchiere d’acqua a Mr Dean, l’aiutante del sovrano del posto, interpretato dall’attore hollywoodiano (e marito di Emily Mortimer) Alessandro Nivola.

“Vado nel suo bungalow, lo vedo mezzo svestito e fuggo via, ma poi qualcosa mi spinge a tornare indietro a parlargli, anche se penso che non dovrei farlo. Quindi quando abbiamo questa specie di scena banale in cui parliamo di questo ragazzo che è arrivato e discutiamo se prenderlo o no nel nostro convento, veramente si capisce questo desiderio di lei per lui, lui che lo capisce, e questo imbarazzo tra loro. C’è un momento in cui non so cosa fare con un bicchiere d’acqua e quindi vado dritta da lui e glielo do. E per lei questa è una grande cosa.”

Per lei è come se fosse un rapporto sessuale completo.

Arterton spiega che comunicare passione implicitamente piuttosto che esplicitamente è stata la sfida più grande perché ha trovato “molto facile emozionarsi” sul set. “Penso di essere una persona emotiva in generale. Sono stata sempre abbastanza libera con le mie emozioni, devo dire. Qualche volta mi è capitato di vedere performance che ho fatto e pensare, ‘Oh Dio, se solo avessi trattenuto un po’ di più.’ “

Gemma Arterton in Summerland

Lei può, infatti, rimanere tra le righe in maniera perfetta. Quest’anno nel film Summerland ha interpretato Alice, un’irritabile solitaria col cuore congelato da una contrastata storia d’amore lesbo. Tre anni prima in The Escape è stata Tara, una madre depressa e col cuore ammalato dal suo stupido marito e dai suoi bambini chiassosi, dove la rabbia e la disperazione esplosero dallo schermo (è un film a basso budget, ma molto probabilmente il suo migliore).

Chissà se questa apertura abbia radici nella sua infanzia, dove è stata allevata da sua madre divorziata, proprietaria di un’impresa di pulizie, in una casa popolare nel Kent. “Lei è una tipa molto liberale e molto affabile,” lei dice, “e tre donne che crescono insieme in casa: ci saranno state sicuramente molte emozioni in questo posto”. Due di tre erano destinate a diventare attrici, infatti sua sorella Hannah è nella serie thriller The Five. “Yeah”, Gemma ammette. “Io e mia sorella, eravamo terribili.”

Sebbene dieci giorni in Nepal non sono stati abbastanza a farle chiudere la mente, Arterton dice che la breve esposizione all’Himalaya l’ha fatta un po’ “piccola e insignificante”. Il resto delle riprese sono state fatte negli studios di Pinewood, dove fu girato interamente il capolavoro di Powell e Pressburger. Coe e la regista, Charlotte Bruus Christensen, hanno aggiunto un aspetto da horror story al racconto (Coe lo chiama “Shining con suore”), ma i fantasmi in carne ed ossa dal 1947 stanno intorno a questa serie. Uno dei produttori della serie, Andrew Macdonald, è nipote di Pressburger e Godden è la bisnonna di uno della crew. Sicuramente delle immagini iconiche, la vertiginosa scena sul precipizio e l’impazzita Sister Ruth col rossetto rosso, hanno viaggiato liberamente dal cinema degli anni 40 fino alla tv del 2020.

Però, non è un caso, che regista e sceneggiatrice questa volta erano donne. “I film Powell-Pressburger sono ovviamente scritti da uomini come sceneggiatori e registi. Penso che una delle ragioni per questa produzione sia stata che i produttori volessero raccontare ancora questa storia con uno sguardo femminile.”

Gemma Arterton in La scomparsa di Alice Creed, 2009

E’ stato confortante per Arterton di avere Christensen, conosciuta di più come direttrice della fotografia, a usare la camera nei flashback più espliciti della serie. Si parla del film La scomparsa di Alice Creed con Arterton del 2009 dove interpreta una donna rapita, nuda sul letto con un bavaglio in bocca mentre i suoi rapitori abusano di lei. Il regista era un uomo.

“Veramente, ebbi una grande conversazione con J [Blakeson], che era anche lo scrittore. Mi sono sentita in buone mani. Gli altri attori, Martin Compston e Eddie Marsan, sono le persone più carine. Tutti erano molto protettivi con me, e non mi sono mai sentita in pericolo o sfruttata da tutti. E’ stato gestito molto bene, ma ora metto in considerazione se c’è nudo o scene di sesso in una parte e mi domando se sono veramente necessarie. Ma non mi oppongo nemmeno.

“Penso di essere diventata capace di accettare solo quando le cose non sono andate come speravo, perché è praticamente sempre. A meno che tu non faccia un one-man show e stai scrivendo, producendo e recitando in quello, non puoi avere controllo su questo. C’è collaborazione alla fine del giorno.” Ma si è sentita, come donna, particolarmente lesa dal trattamento nel business? “Ne ho parlato molto a riguardo nel passato, ma dove sono ora mi fa stare bene e penso di essere un posto decisamente migliore per la mia carriera. Sono molto più soddisfatta di dove sono, del lavoro che faccio e delle persone con cui lavoro. Quindi non mi posso lamentare.”

Arterton ha fondato la sua casa di produzione, Rebel Park Productions, che si concentra su progetti capitanati da donne. E’ venuta dopo il crime thriller hollywoodiano del 2013 Runner Runner dove Arterton era co-protagonista con Justin Timberlake e Ben Affleck.

“Quello è stato un momento veramente fondamentale, attualmente. C’erano persone che venivano licenziate a destra, sinistra e al centro. Non mi sono divertita. Mi ha insegnato molto riguardo cosa ho fatto e cosa non voglio fare. Quindi dopo quello ho tirato su la mia compagnia di produzione e ho fatto il mio primo film con una regista donna, The Voices [una commedia nera accolta molto bene], con Marjane Satrapi e la mia carriera ha cambiato marcia. Dopo quel film, ho iniziato veramente a dire, ‘OK, forza ora. Non scegliere film che non sei interessata a fare.’ Prima di questo facevo cose perché pensavo fosse la mossa giusta per la mia carriera.”

Gemma Arterton in The Voices del 2014

In realtà Gemma è meno seriosa di quello che può sembrare leggendo questo articolo. Lei è stata sempre capace, secondo le sue parole, di prendersi in giro. Più di dieci anni fa, per esempio, ha mostrato al Jonathan Ross show dove aveva le dita in più sulla sua mano (poi tolte alla nascita). Si diverte sul suo accento che vacilla, qualche volta dall’est del Kent, altre volte aristocratico della Rada. Sotto Natale i bambini nel Regno Unito possono ascoltarla nel dare voce al personaggio di Mona Lisa nel film d’animazione Master Moley.

E’ stata Diana Rigg ad averla veramente solleticata. Black Narcissus è stato il suo ultimo ruolo televisivo e ha lasciato il suo impatto anche in soli due giorni di set. “Ho queste foto fantastiche. Abbiamo fatto questi selfie durante il giorno, di noi vestite da suore che facevamo facce buffe. Lei è stata proprio come avrei immaginato. Aveva questo luccichio nei suoi occhi tutto il tempo ed era veramente, veramente, veramente sfacciata e spiritosa. E’ stato un grande piacere. Mi ha detto che ha inventato un cocktail per il suo ottantesimo compleanno chiamato D’s Dynamite, due parti di Cointreau e una parte di prosecco e lei mi ha detto, ‘Oh cara, ti fa sbronzare completamente.’ Quindi nel giorno in cui ha finito le riprese ho portato Cointreau e prosecco e abbiamo bevuto D’s Dynamite in seguito.”

Com’era l’accento di Gemma dopo quella bevuta? “Oh Dio, ero mezza sbronza. Chi lo sa? Lei può gestire il suo drink, comunque.”

Il prossimo anno dovremmo vedere più il talento comico della Arterton nel posticipato prequel di Kingsman, The King’s Man – Le Origini. In primavera girerà un thriller scritto da Patrick Marber chiamato Curtain Call dove interpreta un’attrice che riceve costantemente recensioni negative da un critico interpretato da Simon Russell Beale. “Lo amo perché è ambientato nel mondo del teatro, che è qualcosa che manca a tutti,” dice Arterton, che ha vinto un Evening Standard theatre award nel 2015 per Made in Dagenham.

L’attrice ha sposato l’attore irlandese Rory Keenan lo scorso anno e hanno goduto dell’intimità che il 2020 ha rinforzato. Quindi niente di vero in Safer at Home, il corto di BBC Four dello scorso maggio, dove Keenan interpreta il marito manesco della Arterton.

“L’abbiamo girato nel nostro appartamento ed è stato divertente perché dovevamo fare queste scene serie, ma quando spegnevamo la telecamera ci prendevamo in giro ridendo. Questo è quello che siamo.”

Gemma Arterton con suo marito Rory Keenan

Durante il secondo lockdown, Keenan ha diretto sua moglie in una commedia nera chiamata Bump che parla di un giorno della vita di una sgradevole donna incinta “che non le importa un c**** della gentilezza”.

Non sembra una cosa che approverebbe la sua Sorella Clodagh. Dall’altra parte, nel profondo, chi lo sa?

Black Narcissus verrà trasmesso da Domenica 27 Dicembre su BBC One alle 9pm

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26 Dicembre 2020 0 comment
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Interviste

Gemma Arterton: “Ora mi sento più sotto controllo”

by Gian 21 Dicembre 2020

Interpretando personaggi complessi, persino antipatici, e creando la sua compagnia di produzione guidata da donne, Gemma Arterton sta cambiando il ruolo delle donne sullo schermo

Adattamento dell’intervista uscita su The Observer del 20 Dicembre 

Gemma Arterton da adolescente desiderava disperatamente di lasciare la sua piccola città natale nel Kent per andare a vivere a Londra. Ricorda, dettagliatamente, il giorno in cui finalmente si è trasferita, arrivando con suo padre e le sue scatole, per rivendicare la sua indipendenza e l’età adulta.

“Era un minuscolo appartamento nella zona ovest di Londra”, dice, la sua voce priva di ogni accenno di Gravesend. “La mia stanza era come una cantina sotto il pavimento – sentivo le persone che camminavano sopra di me – e aveva la muffa dappertutto. Ma ero così felice! ” Suo padre ha pianto per averla lasciata “in questo piccolo appartamento disgustoso”. Ma Arterton era entusiasta. Era un’adulta, aveva il suo spazio. “Uscivo nel pub dietro l’angolo con tutti gli studenti di Lamda…”

Gemma Arterton è sorella Clodagh in Black Narcissus

Per quello che vale, la Arterton ha avuto una pandemia ragionevole. A parte la lacerante tristezza generale e la disperazione che ha ammantato il mondo, è sollevata dal fatto che non ci siano state malattie, tocca ferro, tra la sua famiglia e gli amici. Lei e suo marito – l’attore irlandese Rory Keenan (Peaky Blinders, Guerra e Pace della BBC) – si sono chiusi in casa e sono andati avanti. “Gli attori di solito hanno momenti in cui non sappiamo cosa sta succedendo”, sottolinea. “Non sappiamo quale sia il prossimo lavoro, quindi era un po’ normale.” In un periodo segnato a livello nazionale dalla produzione di banana bread e applausi sulla soglia della porta, entrambi hanno trovato nuovi modi per continuare ad andare avanti. Keenan, mi dice con orgoglio, ha scritto e realizzato due film quest’anno. Arterton, una hobbyista seriale e affermata, ha iniziato a dipingere.

“Scrivere è frustrante per me perché rimani seduta per periodi così lunghi e penso di essere molto più fisica”, dice, le sue mani che sbattono per dimostrazione. E così, dopo il primo lockdown, Arterton ha preso lezioni ai London Fine Art Studios, qualcosa che voleva fare da molto tempo.”

Lo adoro. È diventata una vera passione. Volevo imparare a dipingere in modo classico. Ho pensato: “Oh, sarebbe bene per me avere una vera tecnica adeguata” – e poi posso rovinare tutto di nuovo.”

Senza voler lavorare sul punto, è un’idea che generalmente sottolinea la carriera di Arterton da quando si è laureata alla Rada nel 2007. Ha ottenuto il suo primo ruolo professionale – interpretando Rosaline in Pene d’amor perdute allo Shakespeare’s Globe – prima ancora di aver terminato la laurea. E nel giro di un anno aveva saltato il lavoro teatrale e si era ritrovata catapultata nella celebrità del cinema a vent’anni, interpretando Strawberry Fields in Quantum of Solace.

Gemma Arterton fotografata da Alex Bramall per The Observer

A quel tempo, è diventata famosa agli occhi del pubblico per essere la ragazza del film di James Bond, super sexy che – sorpresa – muore sullo schermo subito dopo aver fatto sesso con 007. I due anni successivi hanno spinto Arterton in goffi, mega blockbuster – Prince of Persia, Scontro tra titani – che ha fatto poco con il suo talento reale e l’ha modellata in qualunque cosa l’industria richiedesse. Un produttore le ha detto di perdere peso e ha insistito per far volare un personal trainer sul set in Marocco. Stephen Frears, che l’ha diretta nel suo primo ruolo da protagonista in un film (Tamara Drewe), ha detto che la sua voce non corrispondeva al suo viso e l’ha inviata alla vocal coach Penny Dyer. “Era una vocina stridula”, ha detto a GQ nel 2012. “Ma lei se ne è sbarazzata. Ha affrontato la cosa.”

Per un po’, Arterton ha semplicemente lavorato senza sosta – ha fatto 26 lavori in sette anni – prima che qualcosa scattasse. Sembrava essersi tolta tutto nel 2015. A quel punto, si era trasferita in Francia, si era immersa completamente nella lingua e aveva persino girato alcuni film in francese mentre faceva la spola tra la sua vita a Parigi e la sua casa a Londra. È stato anche l’anno in cui le è stato concesso il divorzio dal primo marito, Stefano Catelli, che aveva conosciuto al Download festival, nel 2009, e da cui si era separata pochi anni dopo.

Mi chiedo se si sia presa una pausa strategica per cambiare le cose, o se ha sempre visto il suo lavoro come “farne uno per il curriculum, uno per il portafoglio, uno per me”, come Paddy Considine (il suo co-protagonista in La ragazza che sapeva troppo) una volta ammise.

“Invecchiando, ho capito che è meglio stare attenti a che [lavoro] faccio”, dice, riflettendoci sopra. “Prima, avrei solo fatto delle cose per, sai, farlo. Ma non mi sta bene, perché ci tengo così tanto. Vorrei poter essere più irriverente. Vorrei non mi importasse, ma lo faccio. Ci tengo davvero! “

Di cosa non è orgogliosa?

“Be’, sono orgogliosa di Black Narcissus“, ride, riportandoci diplomaticamente all’argomento in questione. Arterton sta per apparire nella produzione della BBC di Black Narcissus, una sontuosa serie in tre parti basata sul romanzo del 1939 di Rumer Godden. Arterton è vestita con un abito dall’aspetto severo dappertutto e appare rasata e con la faccia rossiccia per interpretare la sorella Clodagh, una suora responsabile di una missione che tenta di stabilire una scuola e un ospedale in alto sulla scogliera di una montagna isolata nell’Himalaya.

Gemma Arterton sul set di Quantum of Solace

La produzione ha portato Arterton e il cast (inclusa, brevemente, la defunta Diana Rigg) in Nepal per tre mesi alla fine del 2019. Nonostante il potenziale per scenari mozzafiato, la recitazione svolge gran parte del lavoro pesante nell’adattamento televisivo. Arterton è fantastica da guardare, anche se la nuova produzione è una versione più seria del film deliziosamente pazzo e sinistro del 1947, che vinse due Academy Awards e lanciò la carriera di Deborah Kerr. “Mi sono divertita molto durante le riprese”, ricorda Arterton. “Amo stare nella natura, nelle foreste e nelle montagne – non dovrei davvero vivere a Londra – ed era così incontaminata lassù. Non c’era davvero alcun segnale telefonico o wifi e, come i personaggi, c’era molto mal di montagna. Ti senti diversa lassù.” Arterton è fugge dal destino delle suore, che lentamente si dipanano nel palazzo abbandonato in cui sono confinate. “Penso che l’aria sottile mi abbia fatto bene”, dice. “È così chiaro, non c’è inquinamento. È stato stupendo. “

Arterton a 34 anni è una proposta molto diversa da quella di Arterton che è entrata alla ribalta a 22 anni. È seducente da guardare – un fatto confermato dallo studio dei suoi film e delle innumerevoli immagini di lei su Internet. È l’incarnazione della rosa inglese un momento, una seduttrice vampira il momento successivo. E c’è un talento evidente nel vederla, specialmente quando le viene regalato un ruolo decente in un film decente (La scomparsa di Alice Creed e The Escape sono i miei preferiti). Ma all’esterno sembra esserci la sensazione che sia stata ingannata dalla fortuna e dal plauso che, ad esempio, Carey Mulligan e Keira Knightley hanno avuto.

“Non lo so, ora mi sento più sotto controllo”, dice, valutando la propria carriera. “Quando ero più giovane, le persone cercavano di modellarmi. Dicevano: “Ti sceglieremo, ma devi fare questo, questo e questo”. Mentre ora so su cosa ho bisogno per lavorare come personaggio e lo farò io stessa. Adesso è diverso. Mi sento molto più adulta. E anche le persone mi trattano più come un’adulta, immagino.”

Negli ultimi anni si è espressa notevolmente sulla disuguaglianza nel settore ed è stata determinante nell’organizzare la campagna Time’s Up sul tappeto rosso del Bafta a Londra nel 2018. “Sono un’attrice”, dice. “Sono abbastanza brava a portare a termine le cose.” La sua campagna, in particolare alla luce del movimento #MeToo, sta iniziando a dare i suoi frutti. “Lo ha sicuramente in termini di messa in servizio. È ancora in corso, ma c’è stato un cambiamento nel commissionare attivamente il lavoro alle donne e nell’essere consapevoli di ciò.”

Gemma Arterton fotografata da Alex Bramall per The Observer

Nel 2018, Arterton ha fondato la sua società di produzione guidata da donne, Rebel Park Productions, per sostenere il talento femminile. L’anno scorso, ha dichiarato che non sceglierebbe ora un ruolo decorativo in stile Bond Girl. Come attrice, è attratta da personaggi femminili che sono complicati e talvolta sgradevoli, “con un po’ di conflitto, sai?” I ruoli da donna sexy da compagnia non l’avranno mai più.

Tuttavia, c’è una diffusa sensazione culturale che le donne agli occhi del pubblico, in particolare le star del cinema, diventino una sorta di proprietà pubblica – i loro stessi corpi diventano di proprietà dell’industria e esaminati incessantemente da tutti gli altri. Quanto le dà fastidio?

“Dipende dal giorno. Ad esempio, alcuni giorni può davvero colpirmi e altri giorni non mi disturba affatto e mi sento bene. E penso che sia solo un po’ normale.” Ride, qualcosa a cui tende alla fine delle sue frasi quando si trova su un terreno vulnerabile. “È un lato davvero strano che devi solo accettare. Cerca di non sintonizzarti troppo, ma a volte devi semplicemente affrontarlo. Quindi sì, mentirei se dicessi: ‘Oh, sai, mi sento benissimo ora e non mi disturba mai!'”

“È uno dei motivi per cui non vado sui social media, perché penso di essere una che viene influenzata dalle cose. Quindi ho pensato, ho bisogno di badare a me stessa e non essere soggetta a questo.” Che dire del comportamento degli uomini del settore, sembra una patina di cambiamento o il comportamento losco è stato veramente corretto?” Penso solo che le persone stiano più attente alle parole che usano in questi giorni”, dice, rallentando la frase prima di ricominciare.” Quello che sto cercando di dire è che anche se le persone stanno gestendo il modo in cui rispondono, parlano e si comportano, c’è ancora una corrente sotterranea.

Arterton una volta ha scherzato in un’intervista dicendo che “tutti nel settore sanno che sono una spina nel fianco” perché parlava di femminismo e disuguaglianza di retribuzione e chiedeva più riconoscimento per le donne nel cinema. Quella citazione è diventata il titolo che l’ha seguita da allora.

“Quando stavo lavorando a The King’s Man con Matthew Vaughn, ha detto che aveva letto quell’intervista e non riusciva a capire perché l’avessi detto. Era, ‘Ma tu sei l’opposto di una spina nel fianco, sei la persona più facile con cui lavorare.'” E mentre è vero che Arterton è del tutto adorabile nell’averla intorno, penso, hai la chiara sensazione che lei abbia ha sviluppato una struttura più d’acciaio. Molto dipende, pensa, dall’essere stata fatta sentire come se non fosse abbastanza.

Ricorda di essere arrivata alla scuola di recitazione con una borsa di studio dopo aver letto il piccolo Shakespeare o Cechov, contro “tutti questi straordinari laureati di Oxford e Cambridge” e di sentirsi decisamente piccola. “Per molto tempo ho pensato: ‘Non appartengo a questo gruppo di persone, perché non ho letto tutti i libri. Non ho guardato tutte le cose che ho bisogno di guardare. Mi sentivo come se avessi bisogno di imparare. Mentre ora, mi sento come, sì, OK! So cosa sto facendo. Sono ben informata. La mia opinione è qualcosa che sono diventato più fiducioso nell’esprimere. Mi sento bene! “

Gemma Arterton fotografata da Alex Bramall per The Observer

Finalmente è arrivata a un punto, dice, in cui sta disimparando parte di ciò che le è stato insegnato. Sta facendo del suo meglio per liberarsi di quella senza pretese che molte donne sono radicate nel mostrare. “Detto questo, anche l’altro giorno, mi sono sorpresa a mandare messaggi al mio dog sitter come facciamo noi. ‘Oh, vorrei solo sapere se andrebbe bene se domani potessi portare Luca a fare una passeggiata. Non preoccuparti se no, volevo solo sapere!” E per l’amor di Dio, lo facciamo sempre. Il “Oh, non preoccuparti se no!”

Black Narcissus andrà in onda nel Regno Unito su BBC One alle 21:00 il 27, 28 e 29 dicembre. Master Moley è ora disponibile per la visione su Boomerang
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Interviste

Gemma ha quasi smesso di recitare dopo questo film ‘terribile’

by Gian 7 Dicembre 2020

Traduzione dell’articolo presente su Red Magazine di Gennaio 2021

Attrice. Produttrice. Attivista. Cambia-mondo. Visto che Gemma Arterton ritorna al piccolo schermo in Black Narcissus della BBC One, Nathalie Whittle incontra la ragazza di Gravesend diventata star di Hollywood che ha aiutato ad alzare la barra per le attrici ovunque.

Quando Gemma iniziò a fare audizioni per ruoli, appena aveva concluso i suoi studi alla Royal Academy of Dramatic Arts, le dissero che ‘non era brava abbastanza’. Che il suo corpo ‘non era della forma giusta’. Poi che aveva bisogno di ‘lavorare sull’accento’, ‘altrimenti interpreterai solo domestiche’. Allora, lei ascoltò, prese appunti. Le cose sono differenti ora, lei spiega, mentre mi si siede vicino, vestita con una confortevole maglia e jeans, nella reception nella casa a Battersea dove la stiamo fotografando. ‘Ora penso che risponderei tipo, “Oh v********o. Prendi qualcun’altra allora!”‘ lei dice, la schiettezza delle sue parole viene ammorbidita, e accompagnata, da una risata spensierata.

Oggi, Arterton è perfettamente equilibrata, tranquillamente a suo agio. Le molte storie che racconta della sua vita e della sua carriera sono intervallate da insegnamenti – ‘Non lasciare che la gente ti faccia stare male o che ti prenda in giro’ – che ti farebbero credere che lei stia più avanti dei suoi 34 anni. E lei ancora appare incantevolmente inconsapevole della magnitudine della sua fama. ‘Gravesend è l’unico posto in cui sono veramente famosa’, dice al team di Red Magazine con massima sicurezza, lasciando solo il minimo accenno dell’ampio accento dell’est che ha acquisito durante la sua infanzia lì. Non possiamo fare altro che ridere in una palese incredulità.

Lei è, dopo tutto, una star di Hollywood che sta parlando. La donna che ha avuto il suo successo interpretando la Bond girl Strawberry Fields in Quantum of Solace del 2008 e che è andata a lasciare il suo marchio a Hollywood, facendo da protagonista in film da grande budget, compresi Scontro tra titani e Prince of Persia. La donna che ha usato la sua immagine per combattere ingiustizia, difendendo i movimenti del Me Too e Time’s Up e che è stata forza principale dietro la coorte di star di serie A che si sono vestite di nero in solidarietà ai BAFTA del 2018. Non scommetterei sul fatto che ci siano state molte persone al di fuori di Gravesend abbiano chiesto, ‘Gemma, chi?’.

Gemma fotografata da Chloe Mallett per Red Magazine

 

Meglio per noi, Arterton sta tornando sui nostri schermi nel remake della BBC One di Black Narcissus; naturalmente lei interpreta la protagonista, sorella Clodagh, una suora che lotta nel contenere i suoi desideri repressi mentre tira su un ramo del suo ordine sull’Himalaya. Lei lo chiama un ‘punto alto della carriera’, un ‘pezzo speciale, che non viene molto spesso’; l’ultima volta che ricorda di aver avuto questa sensazione in un progetto per la TV è stata nella serie Tess of the D’Urbervilles (ahem, dodici anni fa). ‘Clodagh è la capo gruppo, questa rigida malata del controllo,’ lei spiega. ‘Ma poi c’è questo altro suo lato che è completamente il suo opposto – spericolato, selvaggio, libero – e lei lotta sempre con questo. Ricordo che mentre leggevo la sceneggiatura pensavo, “Oh, mi identifico con questo,” perché ero una persona così spensierata quando ero più giovane, che è ancora presente in me, ma ora c’è questo mostro del controllo in me, che è molto responsabile, e mi preoccupo così tanto della conseguenza delle cose.’

Ho visto il primo episodio e, lo devo ammettere, ho trascorso la maggior parte del tempo trafitto dalla Arterton. L’oscillazione del suo personaggio dalla disciplina rigorosa e l’angoscia emozionante è così convincente, così commovente, forse proprio per la vicinanza che Arterton ha provato con il suo personaggio. Se lei non fosse ancora una star, non ho dubbi che questo ruolo ce la farà diventare.

Ma la verità è, essere una ‘star’ non è mai stata l’intenzione della Arterton, beh, perché la fama non è nella sua borsa. Lei ha spiegato che, quando era 21enne, fece grandissima notizia che la -allora-poco-conosciuta attrice fosse stata presa come Bond girl, lei era confusa dalla ‘pazzia’ che la circondava. ‘Io ero tipo, “Oh, che importa, è solo un altro ruolo,'” lei dice. ‘Poi il mio addetto stampa mi ha chiamata e mi ha detto, “Gemma, c’è qualcosa che mi devi dire? Qualche scheletro nell’armadio? Devi dirmelo perché lo scopriranno,” E io ricordo che pensai, “Oh mio Dio, ma a chi può fregare? Sono io, a chi importa?'” Ma quello fu anche un prezioso momento nella mia vita che mi ha fatto sentire custodita e grata. Non ho mai voluto richiamare attenzione.’

Il suo disinteresse in tutto quello, il suo desiderio di non vivere ‘la vita di Hollywood’, l’essere libera di camminare col suo cane nel quartiere di Battersea che lei ora chiama casa e prendere un caffè senza essere disturbata, ha avuto probabilmente dei lati negativi, lei riflette. ‘Penso che qualcosa mi abbia trattenuto, questa mancanza di ambizione che forse la gente percepisce in me,’ lei dice, ‘ma è solo che io non ambisco a diventare famosa. Io ambisco a fare bei lavori, di lavorare con brave persone e di avere una carriera. Ma attualmente sono una persona un po’ ansiosa e nervosa, quindi non sarebbe buono per me stare sotto i riflettori tutto il tempo.’

Gemma e sua sorella Hannah da piccole

 

La sua ambizione, spiega, è confermata dal desiderio di recitare sul palcoscenico. Lei e la sua sorella minore, Hannah, che è anche lei attrice, sono state allevate in una ‘disordinata, creativa’ casa nel quartiere delle case popolari di Gravesend dalla loro mamma ‘eccentrica, ragazza rock’ che lavorava come casalinga. Era piena di musica, arte, divertimento. Inizialmente, era la prospettiva di incontrare ragazzi ad averla attirata a una classe di teatro amatoriale, solo che la Arterton ha scoperto più dei ragazzi lì, ha trovato la sua cosa. E quando, a 16 anni, un insegnante le ha suggerito di lasciare la scuola prima della maturità per frequentare un college locale che insegnava anche arti creative, lei ha fatto esattamente questo.

‘Fu una cosa un po’ controversa perché stavo ricevendo voti veramente buoni,’ lei spiega. ‘Ma mia madre fu veramente di sostegno. Lei è stata sempre dell’idea che dovresti fare ciò che ti rende felice, anche se non è un lavoro assicurato.’ Senza avere ‘agganci’ nell’industria, Arterton ha descritto che fare audizioni per le scuole di arti drammatiche, due anni dopo, fu ‘uno dei momenti più felici della mia vita’ perché ‘non mi aspettavo di andare da nessuna parte. Pensavo solo a gustarmi il momento.’ Ma alla fine c’è riuscita, alla RADA, una delle più prestigiose scuole di arti drammatiche dello Stato, niente di meno. La scomparsa Diana Rigg, che ha recitato con la Arterton in Black Narcissus (uno degli ultimi ruoli), Dame Joan Collins e Ralph Fiennes sono stati tutti alunni.

‘Mi preoccupo così tanto della conseguenza delle cose’

E’ stato lì che Arterton si è scontrata con le regole dell’industria; i suoi vincoli, se così si può dire. E’ stata esortata dai suoi tutor di perdere il suo forte accento del Kent. ‘Era la norma a quel tempo, che il tuo accento dovesse essere PR (pronuncia ricevuta),’ lei riflette. ‘Ma io ricordo di sentirmi un po’ come se non fossi abbastanza. C’erano un sacco di studenti da Oxbridge e io ero andata lì senza sapere molto sui libri, su Shakespeare e su tutte quelle cose.

Quindi quando qualcuno ti dice che devi cambiare e ci sono altre persone del tuo anno che parlano e leggono bene, ti fa sentire come se non fossi brava abbastanza.’ Inevitabilmente, la fiducia della Arterton è svanita. Dopo il diploma, si descrive come ‘grata’ a ogni ruolo che le veniva offerto. ‘Penso sia stato dovuto al fatto di far parte della classe operaia,’ lei riflette. ‘Ero sempre, “Grazie mille per il lavoro,” piuttosto che, “Attualmente, non andrò a fare quel lavoro. Aspetterò fino a quando non arriverà quello veramente buono.”‘

Gemma fotografata da Chloe Mallett per Red Magazine

 

Ci sono quindi ruoli che si pente di aver fatto, mi domando? La mia domanda viene accolta da un lamento. ‘C’è stato questo film terribile che ho fatto chiamato Runner Runner,’ lei ammette, visibilmente imbarazzata al suo pensiero. Justin Timberlake era protagonista con Arterton, la quale interpretava la donna braccio destro di un magnate del gioco d’azzardo (Ben Affleck). ‘A essere onesta, volevo solo smettere di recitare dopo questo,’ lei dice. ‘Non avrei dovuto farlo in primo luogo. La sceneggiatura non era buona; L’ho fatto perché era questo grande film americano e tutti mi dicevano che era una bella idea. E’ stato tutto quello che non mi piace quando sono sul set di un film e c’era tutta questa ostilità e tensione. E ora mi dà pena a sapere che cose così sono là fuori.’

Arterton era così delusa dalla sua parte che decise che era ora di prendere una nuova direzione, una di quelle che l’avrebbero aiutata a riprendere il controllo della sua carriera. Non avendo mai lavorato con una regista donna e frustrata dalla mancanza di donne sul set dei film, lei ha lanciato la sua compagnia di produzione capitanata da donne, Rebel Park Productions. ‘Mi ricorderò sempre la sensazione nei primi anni di carriera di sentirmi in minorità,’ lei spiega. ‘Ero spesso l’unica donna sul set e pensavo solo, “Bene, questo è una m**** perché non è la vita che vivo.” E avevo un po’ questo sminuire in modo paternalistico, durante gli anni, la maggior parte da attori uomini, che dovrebbe dire, “Un consiglio” e, “Prendi da me.”‘

Mentre le cose sono andate senza dubbio avanti da quel tempo, Arterton dice, ci sono frustrazioni che vengono quando sei a capo di un’azienda che aspira a creare più opportunità per le donne. ‘E’ più difficile per le registe donne di avere persone che abbiano fiducia in loro’ lei dice. ‘C’è un film che sto producendo e la regista è brillante; lei è stata candidata agli Oscar. E ancora i finanziatori hanno dubbi su di lei. E io penso, se fosse stata un uomo e avesse fatto il suo primo film, loro l’avrebbero assunto immediatamente. Ma loro hanno un problema con le donne!’.

Il desiderio di Arterton per il cambio con l’industria è qualcosa che ha affrontato anche col lavoro che ha creato. Ispirata dal movimento Time’s Up, nel 2018, la sua compagnia ha prodotto il corto Leading Lady Parts, che vede attrici, incluse Gemma Chan, Florence Pugh e Emilia Clarke che fanno audizione per un ruolo, con un trio di casting director fuori di testa che continuano a fare ridicole richieste a loro – di perdere peso, mettere più trucco e ‘essere più bianca’. ‘E’ stato brillante perché questo ha promosso questo delizioso legame tra tutte noi, come se ognuna guardasse le spalle all’altra ora,’ dice Arterton. ‘Uno dei problemi in questa industria è che spesso le donne non si supportano l’una con l’altra perché è come se si sentissero minacciate dal fatto che qualcun’altra possa rubare il proprio lavoro. Ma la cosa più grande su fare quel film è stato il supporto vero che ognuna ha dato all’altra.’

Ecco perché, lei dice appassionatamente, che lei ha bisogno di fare più film con le donne. ‘Ci sono tante attrici con cui non ho mai lavorato ma che avrei voluto – solo perché di solito c’è solo una parte da donna nel film. Non ho mai lavorato con Felicity Jones, per esempio, ma dovremmo interpretare sorelle o migliori amiche! Perché non sta accadendo?’

‘C’è un grande malinteso sul fatto che sia una persona sicura di sé’

Gemma Arterton ai BAFTA nel 2018

L’entusiasmo della Arterton è straordinariamente contagioso. Così contagioso, infatti, che inizio a credere che convincere una carica di attori a vestirsi di nero ai BAFTA, in solidarietà a Time’s Up, sia stata una passeggiata al parco per lei. Quasi l’opposto, lei dice: ‘C’è un grande malinteso sul fatto che sia una persona sicura di sé, perché non è vero,’ lei ammette. ‘Ricordo che avevo le palpitazioni perché dovevo inviare questa mail e convincere tutti a farlo due giorni prima dell’evento. E sapevo che avrei dovuto chiamare queste persone e qualcuno di loro avrebbero fatto un tentativo dicendomi, “Ma io ho già il mio vestito.” Suona molto banale adesso, ma ero molto ansiosa su questo.’

Lei spiega che in momenti come questi, deve dire una parola a sé stessa. ‘Quando stai attraversando qualcosa che ti mette molto alla prova, puoi sia crollare o puoi fare, “Okay, bene. Risolvi,” ed è questo quello che ho fatto.’ E ne è valsa la pena? ‘Assolutamente,’ lei sorride. ‘Ricordo che giravo intorno a tutta la Royal Albert Hall e quasi tutti indossavano nero – mi sono sentita forte.’

Poi si è discusso su come l’industria sia cambiata dal Me Too e Time’s Up – ‘Io penso che dovresti essere abbastanza lontano dalla strada se ora vai sul set e fai la mossa sbagliata,’ lei dice. Chiedo alla Arterton se lei si fosse mai trovata in una posizione scomoda a Hollywood. Lei sospira: ‘Sì, ho avuto brutte esperienze. Niente di troppo esplicito o difficile da gestire, ma cose che non tollererei ora.’ Fortunatamente, lei dice, ora c’è un mondo differente rispetto a quando ha iniziato.

Se l’industria ha subito qualche grande cambiamento da quando è entrata la Arterton, è giusto dire che così è stato anche per la sua vita personale. Nel 2010, due anni dopo aver interpretato il suo ruolo in Bond, Arterton ha sposato il suo uomo d’affari italiano Stefano Catelli, ma dopo due anni, la coppia si è separata e poi divorziata. ‘E’ stato un periodo meraviglioso e non ho niente di cattivo da dire a riguardo,’ lei disse a quel tempo insieme al desiderio di non sposarsi ancora. E’ stato così fino a quando non ha conosciuto l’attore Rory Keenan.

‘Non stavo pensando a relazione o matrimonio,’ lei dice. ‘Nonostante tutti mi dicevano, “Oh, sarai come Elizabeth Taylor; ti sposerai otto volte.” Ma quando ho incontrato Rory, molto presto ho pensato, “Oh, spero mi chiederà di sposarlo un giorno!”‘ La coppia si è sposata lo scorso anno e nonostante Arterton sia stata precedentemente molto riservata sulle sue relazioni, lei ha un enorme sorriso sul suo viso quando condivide il perché lui le abbia fatto cambiare idea. ‘Lui ha l’anima più bella,’ lei dice. ‘E penso che sia stato cresciuto da genitori meravigliosi e ha una famiglia incredibile. E’ un uomo veramente buono. Penso che più ti invecchi, questo è quello di cui hai bisogno, questo è quello che vuoi. Voglio solo stare con una brava persona che mi faccia stare bene.’

Gemma con suo marito Rory Keenan

 

La loro relazione, dice, non ha nessuno dei drammi che avevano i suoi primi. ‘Quando ero più giovane, mia madre mi diceva, “Oh, tu vuoi sempre il dramma, ma non si tratta di questo.” E io ero tipo, “Se non è drammatico, non è romanticismo!” Probabilmente perché avevo ascoltato troppa musica e letto tutti quei poemi che ne riguardavano. Ma poi attraversi tutte queste pazze storie quando sei giovane dove tu pensi, “Oh mio Dio, ci siamo lasciati da cinque minuti, non posso affrontarlo,” e poi ti invecchi e ti rendi conto che non vuoi più tutto questo. Vuoi qualcosa di semplice e adorabile, qualcosa di più vero e più solido.’

Quindi ci saranno bambini poi? ‘Posso vedere bambini nel mio futuro,’ lei sorride. ‘Ma spesso, io penso al mondo in cui viviamo e non so se me la sento di mettere al mondo un bambino proprio in questo momento, sai?’ Non posso aiutare, ma ammiro la sua onestà.

In ogni caso, per adesso, Arterton è impegnata in altre cose. Lei parla entusiasta sul film che suo marito ha scritto per lei come protagonista e i loro piani di produrre insieme. Sta anche producendo una commedia, ed ecco un altro blockbuster di Hollywood, The King’s Man, che sta per uscire. E’ chiaro che, nonostante i vincoli, gli schienali e le barriere con cui si è scontrata, semplicemente non fermano Gemma Arterton. In questi giorni, ho imparato, lei sta facendo cose secondo i suoi termini, alla sua maniera.

Gemma sulla copertina di Red Magazine, Gennaio 2021

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Interviste

Pandemia, Black Narcissus, The King’s Man e teatro: intervista per The Laterals

by Gian 3 Dicembre 2020
Traduzione dell’intervista di Peter C. Yeh per The Laterals di Dicembre 2020
Il COVID-19 ha avuto il controllo del mondo, ma non ha rallentato Gemma Arterton. L’attrice e attivista schietta è stata piuttosto produttiva durante il lockdown. È riuscita a portare avanti molti progetti e ha intenzione di recitare in uno speciale della BBC scritto da suo marito, Rory Keenan. Ma, prima di vedere i frutti del suo lavoro durante il lockdown, recita in Black Narcissus, una miniserie psicologica in tre parti in onda su BBC e FX Network. Gemma arriverà sul grande schermo anche nel prequel del franchise Kingsman, The King’s Man. Parliamo con Gemma di ciò che guida i suoi ultimi progetti, le sue passioni per il teatro e cosa attende con impazienza nel 2021.

“Prendere più cura delle mie scelte è qualcosa che ho imparato come produttrice. C’è molto lavoro o attenzione in un progetto e non dovremmo essere sprezzanti “.

Sei meglio conosciuta per i tuoi film, ma hai iniziato con Shakespeare. Cosa c’è nel suo lavoro che continua ad entusiasmarti?

Ci sono due cose che mi piacciono, e una è come sia la narrazione di base che trova eco in quasi tutti i drammi. Esiste nei film di supereroi, come se ci fosse qualcosa di shakespeariano nei film Marvel. Tutte le sue storie sono riconoscibili e sembra così puro. L’altra cosa è la lingua, è come se entrasse sotto la pelle e farti sentire visceralmente le parole. Forse ha qualcosa con il pentametro giambico (verso classico della poesia inglese) e come segue il ritmo del battito cardiaco. Più Shakespeare faccio, più scopro, e soprattutto quando lo fai durante un’opera teatrale, diventa eccitante continuare a notare cose sulla lingua.

Hai vinto alcuni premi importanti per il tuo lavoro teatrale. Quali sono le cose sul palco dal vivo che ti spingono a perseguire quel mestiere?

Il teatro nel Regno Unito è così importante ed è davvero uno dei nostri biglietti da visita. Questo è qualcosa che è nel nostro sangue. Quindi, quando ho pensato di diventare un’attrice, non ho pensato alla televisione o ai film; Ho pensato di essere a teatro. Amo stare sul palco e amo l’immediatezza. Sei connesso con il pubblico. Ho capito meglio questa interazione grazie al lockdown. Non hai questo sullo schermo e quell’energia è qualcosa che desidero ora. Anche il teatro ha palcoscenici e nel bel mezzo di un lungo periodo, potresti odiarlo, ma puoi apportare cambiamenti alla tua performance e, alla fine, sei innamorata in un modo diverso.

Hai un curriculum robusto, ma ciò che è veramente interessante è il tuo lavoro vocale su La collina dei conigli (Watership Down, produzione NETFLIX). Ti è piaciuto il tuo lavoro come doppiatrice?

Qui nel Regno Unito, arriva ogni Pasqua. C’è qualcosa di così importante per ciò che sta accadendo con l’ambiente. È stata un’esperienza straordinaria e stavo solo pensando alla lista degli attori per che hanno dato voce ai personaggi. Amo il lavoro vocale perché vogliono che una parte di me sia nel personaggio e sono grata per l’esperienza.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

Oltre al palcoscenico e allo schermo, nel 2016 hai potuto avviare una società di produzione, la Rebel Park Productions. Cosa ti ha spinto a prendere questo impegno?

Questo desiderio è cresciuto nel tempo, e volevo essere più attiva all’inizio del progetto. Come attore, arrivi di solito verso la fine, e questa è stata un’opportunità per iniziare dall’inizio. Penso che anche il teatro abbia avuto un ruolo, perché il lavoro fisico inizia molto presto. Quindi all’epoca, prima di Me Too e Times Up, c’era una mancanza di rappresentazioni da parte di scrittrici, attrici, dietro la telecamera o storie guidate da donne che dovevano cambiare.

La Rebel Park Production ha sviluppato una libreria di lavori piuttosto consistente. C’è un film o un cortometraggio in particolare di cui sei più orgogliosa?

Leading Lady Parts è un cortometraggio realizzato durante il movimento Me Too, e siamo state molto veloci. Avevamo scritto e prodotto tutto in tre settimane. Era molto “in movimento” e tutti erano entusiasti del progetto.

Quali sono alcune lezioni che hai raccolto come produttrice che ti portano a diventare un’attrice migliore?

Avere più cura delle mie scelte è qualcosa che ho imparato come produttrice. C’è molto lavoro o attenzione in un progetto e non dovremmo essere sprezzanti. Quindi ora, presto più attenzione in ogni progetto e considero perché sia significativo per me investire nel progetto.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

“Credo che lavorerò sempre per il progresso delle donne, ma il lockdown ha portato una nuova prospettiva. Ci sono molti problemi che il COVID ha esposto e il problema dei senzatetto è uno di questi.”


Il prossimo all’ordine del giorno è Black Narcissus, dove un gruppo di suore incontra un ambiente ostile in cui i monaci in precedenza non erano riusciti a creare una comunità. La storia originale si svolge sull’Himalaya. La produzione ti ha portato anche sui terreni montuosi?

Abbiamo girato in Nepal e ci sono voluti due giorni e mezzo di viaggio solo per arrivare sul set. C’erano quattro voli che ci hanno portato nel bel mezzo del nulla. Ma era un posto incredibile e lo sfondo era uno dei paesaggi più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita. Eravamo proprio lì, tra il confine nepalese e quello tibetano, e siamo stati in grado di andare lì e sperimentare tutto da soli. Non c’era elettricità in molti edifici e l’acqua corrente e l’impianto idraulico erano un problema occasionale. Ma essere lì ci ha dato una comprensione più profonda di ciò che il nostro personaggio stava passando.

Black Narcissus iniziò come un libro, ma in seguito divenne un dramma pieno di suspense nel 1947. Il tuo racconto della storia è vicino al romanzo o al film?

Dal punto di vista narrativo, è più vicino al libro e essendo una serie televisiva in tre parti, siamo stati in grado di sviluppare i personaggi. Ma, allo stesso tempo, abbiamo cercato di rendere omaggio al film. Il film è un capolavoro cinematografico e abbiamo incorporato molti di questi elementi nella serie.

Molti sostengono che l’età d’oro della televisione sia adesso. È il mezzo perfetto per creare una narrazione ricca di sviluppo del personaggio. Credi che Black Narcissus abbia beneficiato del fatto di essere miniserie?

Questo è un thriller psicologico e molti dei conflitti avvengono all’interno dei personaggi. Essendo una serie televisiva abbiamo tempo per sviluppare queste narrazioni e ci permette di onorare il ritmo e gli stimoli del libro. Inoltre, il film aveva un’atmosfera da Hitchcock che può entrare nella tua pelle, e siamo stati in grado di impegnarci in questo approccio perché la televisione ti dà il tempo di esplorare la tensione.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

Oltre alla televisione, fai parte del prequel del franchise di Kingsman, The King’s Man. Hai apprezzato il set e il design del film?

Avevamo una squadra incredibile per The King’s Man. Michelle Clapton di Game of Thrones ha progettato i costumi e ha elevato l’atmosfera del film. C’è questa sensazione di classe ed eleganza in tutto il film; quasi una lunga qualità epica. E poiché si tratta di un pezzo d’epoca, è stato divertente vedere che il set si prestasse al linguaggio e ai manierismi di quel tempo. È sempre così bello salire sul set ed essere trasportati in un’altra era.

Matthew Vaughn è noto per la creazione di mondi ricchi di funzionalità. Quale aspetto di The King’s Man ti è piaciuto di più?

Abbiamo delle performance straordinarie da Ralph Fiennes e Rhys Ifans. Ralph è estremamente elegante e Rhys è un pazzo come Rasputin, e la giustapposizione dei due rende il film molto divertente e godibile. Ma, allo stesso tempo, la storia è ricca ed emozionante.

Oltre a film, televisione, teatro e produzione sei anche un’attivista schietta. Quali sono alcune delle profonde preoccupazioni che hai nel 2020?

Il mio sguardo si è spostato da quando è arrivato il COVID. Credo che lavorerò sempre a favore del progresso delle donne, ma il lockdown ha portato una nuova prospettiva. Ci sono molti problemi che il COVID ha esposto e il problema dei senzatetto è uno di questi. A Londra è terribile, ma peggiorerà con l’instabilità. Quindi ho dedicato parte delle mie energie a questo ente di beneficenza chiamato Shelter through The Storm.

Gemma sulla copertina di The Laterals, Dicembre 2020

“Quando ho pensato di diventare un’attrice, non ho pensato alla televisione o ai film; Ho pensato di essere a teatro. Amo stare sul palco e amo l’immediatezza. Sei connessa con il pubblico. Ho capito meglio questa interazione grazie al lockdown. Non hai questo sullo schermo e quell’energia è qualcosa che desidero ora..”

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Interviste

Gemma Arterton su film in costume e il tesoro della bellezza non filtrata della natura

by Gian 27 Novembre 2020

A Gemma Arterton non dispiace stare a casa. “Puoi stare tranquilla”, ha scherzato durante una telefonata con W dalla sua casa a Londra. Durante il secondo lockdown ufficiale della città, l’attrice ha passato il suo tempo a divorare libri (Revolutionary Road è uno dei preferiti di recente) e a pensare come potrebbe essere come regista (una “davvero ansiosa”, immagina). Ma sta anche esaminando la sua partecipazione a un progetto che doveva arrivare da molto tempo: il suo ruolo da protagonista in Black Narcissus, una mini-serie remake del film leggendario vincitore di Oscar del 1947, basato sull’omonimo romanzo di Rumer Godden.

Nella serie in tre parti, che in America è andato in onda su FX e Hulu, Arterton interpreta la sorella Clodagh, una suora anglicana che si auto-flagella incaricata di guidare il suo ordine sull’Himalaya e portare una presenza divina in un palazzo che era harem. Mentre è lì, si ritrova a ricordare – contro la sua volontà di impiegare il massimo autocontrollo che una persona possa esercitare – sul suo passato in Irlanda, prima di tagliarsi i capelli, indossare il velo e iniziare a praticare la custodia degli occhi (controllare cosa tu scegli di vedere per mantenere pensieri puri e casti).

Ma è così difficile distogliere lo sguardo quando, in presenza del maestoso paesaggio himalayano, le suore imparano presto. La vista panoramica sulle montagne è, dopotutto, ciò che ha davvero assicurato il film originale come un capolavoro in Technicolor, e come attori nel remake, il cast lo ha vissuto in prima persona, ha detto Arterton. Dopo innumerevoli voli e lunghi viaggi, l’anno scorso il cast e la troupe sono finalmente arrivati ​​alla destinazione delle riprese in Nepal, per assistere al terreno naturale che fa perdere la testa alle suore della storia. “Capisci perché le suore erano così colpite dalla bellezza del posto”, mi ha detto l’attrice. “Perché è davvero così puro. È così intatto e così fresco, e poiché sei così in alto puoi diventare abbastanza delirante lassù.”

Polaroid scattata da Gemma Arterton

Le suore del racconto trascorrono le loro giornate pregando e facendo faccende, tutto in nome di dio, senza concedersi un accenno di soddisfazione personale, anche quando vengono loro presentati i regali di Natale. “Immagino che in quel particolare momento, in quel particolare ordine religioso, Dio fosse dentro, questo è ciò che è stato insegnato loro”, ha detto. “Dovevi tenere tutto dentro, dentro, dentro e indossare veli, e praticare la custodia degli occhi e in realtà non cogliere la bellezza del mondo e non goderne. Sembra completamente contraddittorio rispetto al motivo per cui è anche lì, come, visto che è stato creato da Dio perché non posso goderne? “

La bellezza del paesaggio non è l’unica fonte di distrazione per le suore in questo ordine particolare. C’è anche il signor Dean (Alessandro Nivola), l’inglese che aiuta in tutto il palazzo, e smuove qualcosa dentro Suor Ruth (Aisling Franciosi), una giovane donna che alla fine crede di essere in competizione con la sorella Clodagh per attirare l’attenzione dell’affascinante uomo più anziano. “Il rapporto che ha con la sorella Ruth è davvero difficile”, ha detto la Arterton del suo personaggio. “Penso che il personaggio della sorella Ruth sia ispirato dalla sorella di Rumer Godden. Hanno avuto una relazione piuttosto difficile, dovrebbe essere stata una di quelle persone dove devi camminare sui gusci d’uovo perché non sei abbastanza sicura di come possano reagire”, ha detto. continuò. “Adoro le scene con Ruth perché Aisling è una grande attrice, e abbiamo avuto queste scene fantastiche in cui dovevo cercare di sembrare che avessi il controllo, anche se avevo paura delle sue reazioni. Potrei davvero identificarmi con lei e la sua situazione perché l’abbiamo vissuta tutti, giusto? Qualcuno che pensi, “Oh, io” devo fare quella chiacchierata con loro adesso, e non so come andrà a finire. Queste erano le cose che non vedevo l’ora di fare immediatamente “.

Come la sua compagna di cast che interpreta la sorella Ruth, ha riconosciuto che anche lei preferiva lavorare sulla sceneggiatura della miniserie, ma anche sul libro come materiale di partenza, piuttosto che tentare di replicare un film classico. “Quando guardo il film – e non per fare paragoni con la straordinaria Deborah Kerr, ma con i personaggi – non c’è abbastanza tempo per sentire veramente il suo calore”, ha detto Arterton. “Nel libro, la ami davvero. Sta cercando di essere questa donna simile a una suora, sta cercando di essere tutte le cose che dovrebbe essere, ma c’è vera compassione e calore in lei e divertimento, e questa donna selvaggia , “riferendosi a un flashback della sua giovinezza in Irlanda, quando era una giovane donna abbandonata da un uomo che amava.”

“È come se fosse una di noi, sai? È divertente e vuole essere amata ed è sensuale, e un po ‘audace”, ha continuato Arterton, spiegando la sua motivazione dietro l’umanizzazione del personaggio di Sorella Clodagh. “Avevo bisogno di assicurarmi di poter mostrare elementi di questo nel suo presente, anche se lei sta cercando disperatamente di reprimerlo. Questa era la sfida, ma è sempre la cosa più divertente da fare come attore perché le lotte interiori sono ciò che fa interessante.”

La Arterton, che reciterà in The King’s Man all’inizio del prossimo anno, ha detto che ha anche trascorso una parte del lockdown lavorando su una sceneggiatura con la regista e amica Jessica Swale, con la quale ha lavorato per il film drammatico in costume lesbo ambientato in un cottage chiamato Summerland. Se c’è qualche connessione tra Summerland e Black Narcissus , è che entrambi pongono l’accento sull’importanza di apprezzare la bellezza del mondo naturale. “Dovremmo goderci queste cose incredibili come le montagne del mondo, eppure queste povere suore stanno buttando via tutto”, ha detto Arterton.

Gemma è sorella Clodagh in Black Narcissus

Il suo prossimo film con Swale è “proprio agli inizi” secondo l’attrice, ma la regista ha incoraggiato la Arterton a scrivere di più come parte del progetto. Swale ha detto a W quest’estate: “Una delle caratteristiche brillanti di Gemma è che è super preparata e che proverà anche cose nuove rimanendo spontanea”. Alla domanda se impiegherà questa caratteristica brillante da attrice per fare un giorno la regista, Arterton ha risposto che le piacerebbe, ma esita sulla profondità del proprio coinvolgimento con la realizzazione e il montaggio di un film. “Devi davvero preoccuparti di un pezzo per dirigerlo. Non sarei in grado di fare qualcosa che qualcun altro avesse scritto”, ha detto. “Dovrei davvero averci investito in modo profondo. Non ho letto nulla che mi ha dato questa sensazione’

Prima di tornare alla sua attività di lettura di libri da lockdown e recuperare più film d’epoca della metà del secolo possibili con suo marito, Arterton aveva ancora una cosa da aggiungere sull’industria. “Amo davvero recitare!” lei rise. “E potrei provare a farlo ancora un po’ prima di iniziare a nascondermi in una suite di montaggio, tormentandomi tre anni per un film”.

Traduzione e adattamento dell’articolo di Brooke Marine uscito su W Magazine il 25 Novembre

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27 Novembre 2020 0 comment
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News

Gemma suora in crisi nella miniserie “Black Narcissus”

by Gian 18 Novembre 2020

Debutterà il prossimo Lunedì in America su FX la miniserie “Black Narcissus” prodotta da BBC e FX con protagonisti Gemma Arterton e Alessandro Nivola. Trasposizione televisiva del romanzo Narciso nero di Rumer Godden del 1939 e precedentemente portata sul grande schermo nel 1947 nell’omonimo film con Deborah Kerr. Un’opera coraggiosa visti i temi trattati e gli anni in cui è uscito.

Ma di che cosa parla Black Narcissus?

Gemma Arterton è sorella Clodagh, una delle suore mandate a convertire un remoto harem sulla scogliera noto come “Casa delle Donne” in un convento. Le sorelle troveranno diversi problemi, dalle difficoltà materiali alla diffidenza locale, ma anche le tentazioni della carne. Complici l’isolamento e le influenze maschili, questa tensione scoppierà facendo danni irreparabili.

La miniserie, composta da tre parti della durata di un film vero e proprio, permetterà di andare più a fondo nella storia e sarà più fedele al romanzo di partenza. Già vedendo il trailer si nota subito la grande carriera come direttrice della fotografia di Charlotte Bruus Christensen, al suo debutto come regista.

Il cast, oltre a Gemma Arterton, è composto da Alessandro Nivola (signor Dean), Aisling Franciosi (suor Ruth), Diana Rigg (madre Dorothea), Jim Broadbent (padre Roberts), Rosie Cavaliero (suor Briony), Karen Bryson (suor Philippa), Patsy Ferran (suor Blanche), Nila Aalia (Angu Ayah), Kulvinder Ghir (Toda Rai), Chaneil Kular (il generale Dilip Rai), Dipika Kunwar (Kanchi), Gina McKee (suor Adela), Soumil Malla (Joseph Anthony) e Gianni Gonsalves (Srimati Rai). Sì, avete letto bene! Nel cast c’è anche la grande Diana Rigg nella sua ultima performance televisiva prima della sua scomparsa del 10 Settembre scorso.

Quando uscirà da noi?

Se la serie, come scritto sopra, debutterà il prossimo Lunedì su FX e il giorno dopo sarà disponibile per i residenti americani su Hulu, è ancora sconosciuta l’uscita italiana. Che andrà su Sky come spesso capita con le altre produzioni FX e BBC? Probabile! Sicuramente sarete i primi a essere informati. Intanto godiamoci il trailer qui sotto.

 

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Gemma Arterton Italia

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