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Gemma Arterton Italia
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Recensioni

The King’s Man, il divertimento è servito – La recensione

by Gian 6 Gennaio 2022

Una mente criminale pianifica di annientare milioni di persone e, appoggiato da un gruppo di personalità influenti, fanno innescare la Prima Guerra Mondiale. Sarà l’inglese Oxford a lottare contro il tempo per evitare il peggio, fondando la prima agenzia di intelligence indipendente del Regno Unito. 

Dopo due anni di slittamento causa pandemia, è uscito il 5 Gennaio nelle nostre sale The King’s Man – L’inizio, terzo film del fortunato franchise che ha guadagnato coi primi due capitoli ben 825,2 milioni di dollari e primo lungometraggio prequel che sorprende già nelle prime scene per il cambio di rotta che può spiazzare. 

Analizzando la filmografia del regista Matthew Vaughn, The King’s Man è più vicino come toni a X-Men – L’inizio che agli altri Kingsman.
Gemma Arterton è Polly

Più serio e decisamente meno goliardico rispetto ai precedenti, questo cambio di rotta può lasciare di sasso lo spettatore. Il regista inglese, però, si diverte a unire la storia con il divertissement dello spionaggio. Chi sarà questo boss che gestisce così tanti cattivoni sparsi per il Mondo? 

Se in X-Men – L’inizio trovavamo supereroi che si scontravano con la guerra fredda, qui viviamo di prima persona la Prima Guerra Mondiale con personaggi realmente esistiti presentati deliziosamente sopra le righe. La guerra è molto presente in The King’s Man – L’inizio ed è l’unico difetto che sporca questo bellissimo film: la spy story a un certo punto viene sovrastata troppo dalle trincee e allentano leggermente il ritmo.

E’ veramente deliziosa e di grande intrattenimento questa commistione di eventi realmente accaduti con fatti inventati. 

Il film non annoia neanche un secondo e colpisce sicuramente per originalità e fattura: le scene d’azione sono orchestrate meravigliosamente, i personaggi sono tutti riusciti e non mancano picchi emozionanti e drammatici. Matthew Vaughn decide di alzare la posta e dimostra di essere un credibile autore anche sul fronte più serio.

Djimon Hounsou, Harris Dickinson e Gemma Arterton

Grandissimo pregio di The King’s Man – L’inizio è l’eccellente cast, dal ruolo più grande a quello più piccolo. Ralph Fiennes è perfetto nei panni di Oxford, meravigliosamente bilanciato tra divertimento e dramma. Djimon Hounsou è un’impeccabile spalla, ineccepibile controparte più fisica e meno british rispetto il protagonista. Rhys Ifans è un fantastico Rasputin che riesce a strappare risate senza rendere completamente ridicolo il personaggio. Da applausi Tom Hollander nel triplo ruolo di Re Giorgio, il Kaiser Wilhelm e lo Tsar Nicholas.

Gemma Arterton illumina lo schermo con la sua Polly, una donna anti convenzionale che risolve sempre le situazioni, di supporto ma non per questo messa in ombra. E’ piacevolmente spiritosa, senza filtri, sincera e ha gran parte delle battute più riuscite. Sicuramente uno dei personaggi più riusciti, speriamo che nel sequel abbia ancora più spazio e si vada più a fondo sulle sue origini visto che non ne sappiamo molto. Perfettamente disinvolta tra commedia, azione e dramma, la sua recitazione naturale e spontanea non fa risultare il suo personaggio fastidioso.

Bravo Harris Dickinson, chiudono il cast i sempre impeccabili Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode e Stanley Tucci. Fa piacere ritrovare Aaron Taylor-Johnson in un film di Vaughn dopo Kick-Ass del 2010.

"Perché voi uomini la fate tanto complicata?"

Con dei bellissimi costumi e una gustosa colonna sonora, The King’s Man è indubbiamente un bellissimo film, coi suoi tanti pregi, i suoi difetti e con un finale che emozionerà i grandi fan del franchise, facendo desiderare subito un sequel. 

Non fidatevi dei trailer fuorvianti e fatevi catapultare in questa divertente, emozionante storia fatta di azione, tensione, risate e lacrime.
 
 
Articolo in collaborazione con JAMovie, che trovate anche su Facebook, Instagram e Twitter
 
 
 
 
 
 
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6 Gennaio 2022 0 comment
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News

Nuovo trailer e nuova uscita italiana per The King’s Man

by Gian 17 Novembre 2021

Un nuovo trailer di The King's Man - Le origini annuncia una leggera posticipazione del film nelle sale italiane.

Non c’è pace per il prequel di Kingsman, The King’s Man – Le Origini, visto che ha subito un’altra posticipazione. 

Di che parla il film?

Mentre una squadra di tiranni e criminali si riuniscono per organizzare una guerra per annientare milioni di persone, un uomo deve lottare contro il tempo per fermarli.   

Il protagonista è il giovane Harris Dickinson ed è affiancato da grandi artisti come Ralph Fiennes, Aaron Taylor-Johnson, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode, Djimon Hounsou, Stanley Tucci, Rhys Ifans, troviamo anche come protagonista femminile Gemma Arterton nei panni di Polly Watkins, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Fiennes.

Disney e 20th Century Fox comunica la nuova data d’uscita, attesa ora il 5 Gennaio 2022 come chiusura delle vacanze natalizie. Che sia la volta buona? Nell’attesa di vederlo nelle nostre sale, ecco il nuovo trailer.

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17 Novembre 2021 0 comment
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News

Slitta ancora l’uscita di The King’s Man

by Gian 23 Marzo 2021

Viene posticipata ancora l'uscita di The King's Man - L'inizio, attesissimo film con Gemma Arterton

Altro giro, altra posticipazione per The King’s Man, nuovo film del franchise Kingsman diretto da Matthew Vaughn. Oggi la Disney ha annunciato le nuove date delle loro uscite dell’anno e sembra proprio che il film, atteso il 20 Agosto, uscirà il 22 Dicembre.

Che dire, la casa di produzione punta molto su questo blockbuster vista l’importante uscita natalizia. 

Facciamo un punto della situazione?


La sinossi recita: Mentre una squadra di tiranni e criminali si riuniscono per organizzare una guerra per annientare milioni di persone, un uomo deve lottare contro il tempo per fermarli.   

Nel film, che ha la star in ascesa Harris Dickinson come protagonista e grandi artisti come Ralph Fiennes, Aaron Taylor-Johnson, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode, Djimon Hounsou, Stanley Tucci, Rhys Ifans, troviamo anche come protagonista femminile Gemma Arterton nei panni di Polly Watkins, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Fiennes.

Nelle ultime interviste, presenti nel nostro sito, Gemma ha detto che si è trovata benissimo a lavorare sul set con questo cast da sogno. Tornando a lavorare in un blockbuster dopo un decennio, ha dichiarato che The King’s Man – L’inizio le abbia ridato la fiducia nel potersi divertire a fare questo tipo di film.

Nei mesi scorsi eravamo pure venuti a conoscenza che il regista Matthew Vaughn sta tramando “qualcosa come altri sette film di Kingsman e anche una serie tv”. 

The King’s Man è il terzo film del franchise di Kingsman, prequel dei precedenti Kingsman – Secret Service e Kingsman – Il cerchio d’oro che hanno incassato ben 825,2 milioni di dollari. Entrambi sono presenti sul catalogo Star di Disney+.

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23 Marzo 2021 0 comment
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Interviste

Femminismo, The King’s Man e il futuro del cinema

by Gian 15 Marzo 2021

Il vostro admin ha raccolto e tradotto per voi l'intervista a Gemma Arterton per la rivista messicana M Revista de Milenio: femminismo, pandemia, The King's Man e molto altro

Quando l’attrice Gemma Arterton ha co-fondato la sua società di produzione cinematografica e televisiva con sede nel Regno Unito, Rebel Park Productions, la sua intenzione era “creare più opportunità per le donne nel cinema davanti e dietro la telecamera”. L’attrice diventata produttrice ha sperimentato in prima persona la mancanza di uguaglianza nel settore. Le donne, in tutti i settori, lottano attivamente per le pari opportunità e la retribuzione. Arterton usa la sua voce per colmare questa lacuna e supportare organizzazioni come Era 50:50 e Time’s Up, che lavorano anche per responsabilizzare le donne. ⠀⠀⠀


 
Dove hai scoperto il tuo amore per la recitazione? 
Crescendo, io e mia sorella non abbiamo visto molti film. Non eravamo una famiglia appassionata di cinema. Quando eravamo bambini, mia madre insegnava un corso di scenografia e qualche volta andavamo insieme per aiutarla a disegnare le cose. Era la mia prima esperienza nel mondo del teatro. Ho iniziato a fare recite scolastiche e non ho mai capito il motivo, ma mi veniva sempre chiesto di cantare. In seguito ho partecipato a un programma di teatro amatoriale nel mio quartiere, principalmente per socializzare, ma mi è piaciuto molto. Non è mai stato qualcosa che ho considerato di perseguire professionalmente fino a quando gli altri non mi hanno spinto a farlo. Ho fatto un provino per la Royal Academy of Dramatic Art e sono stata accettata. Non pensavo che sarebbe successo. La mia carriera mi ha colto di sorpresa. ⠀⠀
 
Quando è nato il tuo interesse e la tua passione per le questioni femminili?

Penso che sia stato qualcosa che mi è venuto in mente quando avevo circa 20 anni. Sono cresciuta in una casa con tanta presenza femminile, ma non era qualcosa di cui si discuteva spesso. Non è stato fino a quando ho iniziato questa professione per un po’ e ho iniziato a notare la mancanza di donne sul set e nella troupe. Non l’ho trovato giusto, né rifletteva il mondo in cui vivevo. Cominciai a rendermi conto che c’era qualcosa su cui parlare. ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

Scatto di Gavin Bond per M Revista de Milenio
È così che è nata l’idea della casa di produzione Rebel Park?

Sì! Ho avviato la Rebel Park Productions con Jessica Malik e Jessica Parker intorno al 2014. A quel tempo, c’era una forte discrepanza tra il numero di progetti diretti da donne e quelli diretti da uomini. È cambiato enormemente dai movimenti #MeToo e #TimesUp. Oggi le pari opportunità sono già nella mente di tutti e vediamo emergere tanti nuovi talenti. Abbiamo creato Rebel Park per offrire più opportunità alle donne nei film davanti e dietro le quinte, con lo scopo di creare un ambiente cinematografico equilibrato. ⠀

La questione della disuguaglianza di genere si basa sul numero di donne assunte e il divario retributivo. Su tutta la linea, in numerosi settori, le donne sono pagate meno dei loro colleghi maschi. È qualcosa che hai vissuto anche tu personalmente?

Sì, l’ho risolto. In passato, ci sono stati film in cui ho avuto la stessa quantità di lavoro dell’attore protagonista maschile e, poiché erano ragazzi, venivano pagati di più. Ho imparato che dobbiamo difendere noi stessi e dobbiamo lavorare con altri che ci difenderanno. Per i progetti di Rebel Park, ci siamo impegnati per assicurarci che tutti siano pagati allo stesso modo in base alla quantità di lavoro che svolgono.

Ti piace essere chiamata attivista? ⠀

Sì, anche se mi sento come se non fossi attiva come vorrei. Vedo altre persone fare cose straordinarie ed essere così proattive, e mi sento un po’ come se non mi fossi guadagnata quell’etichetta. C’è molto altro da fare, e quest’anno ho in programma cose che voglio iniziare e portare avanti.⠀

"Ho imparato che dobbiamo difendere noi stessi e dobbiamo lavorare con altri che ci difenderanno."

Scatto di Gavin Bond per M Revista de Milenio
Come definisci l’attivismo?

L’attivismo consiste nel dare azione alle tue parole. Una cosa è parlare di questioni, un’altra è fare qualcosa al riguardo. ⠀

Hai interpretato un’ampia gamma di personaggi per tutta la tua carriera? Hai un favorito?

Mi è piaciuto molto interpretare la sorella Clodagh in Black Narcissus (prossimamente in Italia su Star di Disney+) e anche Tess in Tess of the D’Urbervilles a quel tempo. E’ difficile scegliere il mio preferito perché tutti sono personaggi con le proprie sfide. La maggior parte delle volte vedo l’esperienza di lavorare a un progetto con il cast e la troupe nel loro insieme.

Quali sono alcune delle organizzazioni che parlano delle questioni che sono importanti per te?

Sono una grande sostenitrice di era 50:50, che è questo movimento istituito nel Regno Unito circa cinque anni fa. Fanno un lavoro fantastico nel rilasciare statistiche su come stanno funzionando le industrie cinematografiche, televisive e teatrali e su qualsiasi pregiudizio che sta succedendo. Sono una grande sostenitrice di Time’s Up, che ha sostenuto le donne in tutti i settori, non solo nell’industria cinematografica. Fanno un ottimo lavoro nell’andare nelle comunità e parlare della parità di rappresentanza e dell’abuso e del maltrattamento delle persone negli ambienti di lavoro.

Pensi che il covid sia la fine del cinema sul grande schermo? 

Spero sinceramente di no! Penso che ci vorrà un po’ prima che le persone si sentano abbastanza sicure da andare al cinema, così come nei teatri, nei club e nelle discoteche. Ma spero che l’emozione di andare al cinema e le esperienze della comunità in generale riaffiori. Personalmente sento di aver perso l’esperienza condivisa durante la pandemia. Tornerò a sostenere il mio cinema locale non appena mi sarà permesso.

Scatto di Gavin Bond per M Revista de Milenio
Quale pensi sia l’effetto?

Temo che, a causa del successo dello streaming e dell’home theater, sarà più difficile ottenere finanziamenti per i film che possono essere proiettati nelle sale. Lo stiamo già vivendo ora con la pandemia. È più facile e ci sono più fondi disponibili per realizzare un film per un servizio di streaming rispetto al modo tradizionale. Potrebbe significare che vediamo solo film di successo nelle sale e meno film indipendenti e questo mi preoccupa.

Credi che questo crei più opportunità per gli attori o no?

La trasmissione in televisione è stata la grande storia di successo della pandemia. Siamo sbalorditi con così tanti contenuti da guardare. Vengono investiti più soldi in serie televisive che mai. Va bene per gli attori. La forma allungata delle serie tv significa che puoi davvero sviluppare personaggi e approfondirli, e questo lo rende molto attraente per gli attori. Ora sono entusiasta della televisione come lo sono dei film.

Sei mai stata in Messico?

Sono andata a Città del Messico in un tour stampa molti anni fa. Ci sono stata tre o quattro giorni e sono andata in tutti quei grandi ristoranti; È una città meravigliosa e vorrei trascorrere più tempo lì. Una volta che tutto questo sarà finito, una delle mie prime destinazioni sarà il Messico.

Quest’anno uscirà The King’s Man. Hai avuto molti progetti durante la pandemia?

Abbiamo girato The King’s Man nel 2019 e doveva uscire nell’aprile 2020. Sembra siano passati secoli. Per quanto riguarda gli altri lavori, è stata una sfida filmare, ma le cose stanno accadendo; io e mio marito abbiamo fatto insieme un cortometraggio che ha diretto e scritto. Lo abbiamo girato a casa nostra e sul territorio. Soprattutto, ho prodotto e preparato le cose per quest’anno.

Cosa significa per te entrare a far parte del franchise di Kingsman?

Molto emozionante! The King’s Man è unico nel suo genere. Fa parte del franchise, è un prequel, quindi accade prima di qualsiasi altro film. In un certo senso, è come un film completamente nuovo. Matthew Vaughn, il regista, è lì con la sua squadra. Sembra quasi di essere una famiglia. È il primo film con un budget elevato che ho realizzato da molto tempo, quindi è stato emozionante. Ho avuto la fortuna di lavorare prima con alcuni attori, come Rhys Ifans e Matthew Goode, e nel complesso c’era una buona energia sul set. È stato meraviglioso lavorare con un cast e una troupe così incredibili.⠀⠀⠀⠀⠀

Scatto di Gavin Bond per M Revista de Milenio
I personaggi femminili nei film sono spesso eccessivamente sessualizzati. È qualcosa che hai vissuto e ti dà fastidio? ⠀⠀

Se ti senti in controllo di ciò che stai mostrando e lo possiedi, allora questo è ciò che conta. A volte mi sento frustrata perché interpreterò un ruolo che non è sexy, ma è la prima cosa di cui si parla, che tu sia sul palco o sullo schermo. Perché dobbiamo sempre vederlo attraverso questa lente? Ma allo stesso tempo, penso che le donne dovrebbero sentirsi rafforzate dalla loro sensualità. La sessualità femminile è molto minacciosa e molto potente.

Sei una ragazza con tutti i doni?

Fiduciosamente. Adoro fare regali, quindi in questo senso sì. ⠀⠀

 

Fonte: Milenio

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15 Marzo 2021 0 comment
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Interviste

‘The King’s Man mi ha ridato fiducia nel fare blockbuster’

by Gian 13 Febbraio 2021

Gemma Arterton sulla fiducia ritrovata nei blockbuster e su nuovi dettagli per The King's Man

C’è fermento intorno The King’s Man, terzo film del franchise di Kingsman, il servizio segreto inglese nato dalla serie di graphic novel di Mark Millar e Dave Gibbons. A causa di continui slittamenti iniziati ancor prima della pandemia, nemmeno la stampa l’ha visto a eccezione di Baz Bamigboye – giornalista inglese del Daily Mail – che ha assistito a una visione incompleta, lo scorso anno, rimanendo piacevolmente colpito dal film.

Grazie all’ultima intervista di Gemma Arterton per The Rake Magazine, uscita questo Giovedì nelle edicole inglesi, veniamo a sapere più dettagli sul film e sul ruolo che interpreta. Un suo grande ritorno nei blockbuster dopo praticamente un decennio. “Sorprenderà le persone – è un prequel di film che tutti già conoscono, ma è anche molto differente”. 

“Ci sono tutti gli eventi che portano alla prima guerra mondiale, praticamente, e sono tutti basati su fatti – quelli storici sono piuttosto assurdi ma in realtà sono veri, e il regista Matthew Vaughn gioca con loro. C’è sempre un po’ di eccentricità  nei suoi film. Ralph Fiennes è il Duca di Oxford e capo della Kingsman, quindi è una storia di origini su cosa sia la Kingsman e come si è formata. Sì, sono molto eccitata che le persone lo vedano, perché  non è cosa si stanno aspettando.”

Gemma Arterton è Polly

Nel film troviamo anche Tom Hollander (Orgoglio e pregiudizio, Byzantium) nei tre ruoli di Giorgio V, Guglielmo II e Nicola II, Charles Dance come il generale britannico Herbert Kitchener (I° Conte Kitchener) e anche Rhys Ifans come Rasputin, una performance che Arterton ha detto che non riesci a togliere gli occhi da lui così eccentrico, ma anche molto pazzo, simpatico e molto stravagante. 

E il ruolo di Gemma?

“Io interpreto Tata Watkins, o Polly, che gestisce la casa,” ha detto. “Lei è la matriarca della famiglia Kingsman. E’ la persona con più cervello nella stanza. E’ un po’ genio. E’ come le protagoniste di The Bletchley Circle (serie tv il cui spin-off è presente nel catalogo Netflix), queste donne che hanno decifrato i codici dei nemici durante la seconda guerra mondiale. Lei ha un’incredibile mente matematica, il mio esatto opposto. E’ una di quelle persone che hanno subito la risposta. E’ molto intelligente, ma allo stesso tempo è molto simpatica e ha uno scintillio negli occhi. E’ molto calorosa e amabile.”

Foto di Mariano Vivanco per The Rake Magazine
Com’è stato tornare a lavorare in un blockbuster?

E’ un decennio che Gemma non partecipa a un blockbuster visto che, scottata delle esperienze a inizio carriera, ha preferito scegliere il teatro, il cinema indipendente e d’autore ma soprattutto ruoli corposi che hanno qualcosa da dire, raccogliendo premi e nomination per le sue performance – come Made in Dagenham e Nell Gwynn a teatro, La ragazza che sapeva troppo e The Escape per il cinema – ma anche calorose recensioni.  Alla domanda su come sia stato lavorare in The King’s Man ha risposto: “Ho adorato. C’è qualcosa che non puoi davvero eguagliare, cioè quando vai su quei set che li costruiscono da mesi. C’è una scena che abbiamo fatto in cui hanno costruito questo treno magnifico – Io ricordo di essermi appena presentata su questo set e di essere rimasta sbalordita dal dettaglio. Semplicemente incredibile.”

Anche il cameratismo sul set è stato, dice, un vantaggio. “Matthew Vaughn spesso lavora con lo stesso team, o simile – è molto leale, credo, con i membri della crew e del cast – e penso che spesso ho avvertito su questi film da grandi budget [nel passato] come se non ci fosse senso della compagnia e della comunità. Quindi quello che è stato molto bello in questo set era che molte persone avevano già lavorato insieme prima, e c’è stato molto tempo per provare e per conoscerci.” Alla domanda se il periodo di avversione verso i blockbuster sia finito ha risposto: “Penso che The King’s Man mi abbia ridato la fiducia nel potermi divertire a fare questo tipo di film.”

The King’s Man – Le origini uscirà nelle nostre sale il prossimo Agosto 

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13 Febbraio 2021 0 comment
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Interviste

Fino a una bella arte: intervista a The Rake Magazine

by Gian 10 Febbraio 2021

Sembra che Gemma Arterton sia passata da ingenua a protagonista in un batter d’occhio. Mentre torna al cinema mainstream dopo un’assenza autoimposta, è pronta a rivendicare la sua libertà: libertà di scegliere, cambiare idea e, soprattutto, di essere se stessa. Traduzione dell’intervista di NICK SCOTT per The Rake Magazine.

Se tu avessi fatto una passeggiata a Wimbledon Common durante l’ultimo lockdown del Regno Unito e avessi incontrato una donna vistosamente elegante che borbottava frasi galliche tra sé e sé, sarebbe stata timida e alta un metro e settanta, con i capelli ramati e vestita in uno stile che lei stessa ha definito come “punk francese” – è probabile che la donna in questione sarebbe effettivamente nata a nord di La Manche, nella città di Gravesend, nel Kent.


“A volte esco a fare una passeggiata e parlo a me stessa in francese, come una pazza, solo per vedere se riesco a ricordare certe parole e cose”, dice Gemma Arterton a The Rake. Ha imparato a parlare fluentemente la lingua per l’adattamento drammatico del 2014 della graphic novel di Posy Simmonds Gemma Bovery. “Sono abbastanza fortunata dove vivo perché sono vicina a molti spazi verdi”, aggiunge Arterton. “Wimbledon Common è la più grande area di brughiera naturale di Londra, quindi puoi perderti un po’ lì. Sembra di non essere a Londra, anche quando puoi ancora sentire il traffico in lontananza e gli aerei che passano sopra.”

Foto di Mariano Vivanco per The Rake Magazine

Parlando con noi oggi, tramite Zoom, dalla casa londinese che condivide con il marito da quasi un anno e mezzo, Rory Keenan (famoso per Peaky Blinders), Arterton sembra essere di umore animato. Durante la conversazione è generosa con il suo sorriso da 20.000 kilowatt e prolifica con gesti elastici simili a divinità indù (è seduta a gambe incrociate su una sedia), che sono incorniciati in perfetta simmetria dalla prospettiva inerente alle chiamate Zoom. Il suo accento deve essere erba gatta per gli agenti di casting americani.

Sembra a suo agio con il parziale periodo sabbatico vitale imposto dal lockdown, anche se il timeout è qualcosa a cui è abituata. “Quando sei un attore hai spesso periodi in cui non sai quando è il tuo prossimo lavoro, oppure hai cinque mesi di ferie”, dice. Eppure non lascia che le restrizioni Covid diventino una scusa per la passività. Durante e dopo la precedente chiusura di Londra, ha preso alcune lezioni presso i London Fine Arts Studios di Battersea. “Ho sempre dipinto, disegnato e cose del genere”, dice, “ed è un modo così carino di scappare. È assorbente. Puoi dipingere per quattro ore e dimenticare tutto. Puoi letteralmente dimenticare dove sei, chi sei … è davvero terapeutico. “

Nel frattempo, con la pandemia che ostacola la produzione e le riprese, ma spinge al massimo il processo creativo dietro la finzione cinematografica, Rebel Park Productions, che Arterton ha fondato con Jessica Malik e Jessica Parker nel 2013 per migliorare le opportunità nel cinema per donne, è a tutto gas. “Abbiamo quattro progetti sulla nostra lista, tre dei quali sono in fase di sviluppo”, dice. “Ne verrà scelto un altro, quindi questo è quello che speriamo di girare quest’anno. Abbiamo trovato il nostro regista durante il lockdown e poi abbiamo riscritto molto la sceneggiatura. Quindi siamo state in grado di utilizzare il time out per bene. Gli sceneggiatori sono davvero sotto pressione durante il lockdown – tutti sanno che sono a casa”.

Foto di Mariano Vivanco per The Rake Magazine

A parte gli sforzi linguistici, artistici e creativi di altro tipo, forse la ragione principale per cui Gemma è di buon umore oggi è dovuta al film che sta promuovendo: The King’s Man, un prequel diretto da Matthew Vaughn di Kingsman: Secret Service (2014) e Kingsman : Il cerchio d’oro (2017) è il terzo film di un franchise basato sulla serie a fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons, The Secret Service. Ma cosa può dirci Arterton di un film di cui, al momento della scrittura di questo articolo, nessuno ha visto un’anteprima, 14 mesi dopo la sua data di uscita originale di novembre 2019 (uscirà ora in Agosto)? “Vorrei poterti dire di più”, dice ridendo. “Coglierà le persone di sorpresa: è un prequel dei film che tutti conoscono, ma è anche molto diverso. C’è ancora quella sfacciataggine, e ovviamente ci sono queste sequenze di combattimenti spettacolari che sono molto alla Matthew Vaughn, ma il resto è piuttosto sorprendente.”

Leggi l’intera intervista a Gemma Arterton nel numero 74 di The Rake – nelle edicole inglesi da Giovedì 11 febbraio.

Disponibile per l’acquisto immediatamente ora su TheRake.com come numero singolo, abbonamento di 12 mesi o abbonamento di 24 mesi.

 

Fonte: The Rake 

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10 Febbraio 2021 0 comment
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News

Nuovo rinvio per The King’s Man

by Gian 22 Gennaio 2021

Altro giro, altro rinvio per The King’s Man che non uscirà più il 12 Marzo, neanche direttamente in streaming.

Pochi giorni fa avevamo parlato di un rumor che circolava sul web riguardo la possibile uscita dell’attesissimo The King’s Man – L’inizio, terzo film del franchise di Kingsman, vista l’assenza di marketing a poco dall’uscita annunciata per il 12 Marzo.

Questa si è rivelata solo una chiacchiera di corridoio visto che è stata annunciata una nuova uscita per il film, ora atteso al cinema per il 20 Agosto 2021.

Sperando di non assistere a nuove posticipazioni e di tornare presto a poter gustare i film in sala, vi riporto ancora la sinossi del film con dettagli sul cast e sul ruolo interpretato da Gemma Arterton.

Gemma Arterton è Polly Watkins

Mentre una squadra di tiranni e criminali si riuniscono per organizzare una guerra per annientare milioni di persone, un uomo deve lottare contro il tempo per fermarli.   

Il protagonista è il giovane Harris Dickinson ed è affiancato da grandi artisti come Ralph Fiennes, Aaron Taylor-Johnson, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode, Djimon Hounsou, Stanley Tucci, Rhys Ifans, troviamo anche come protagonista femminile Gemma Arterton nei panni di Polly Watkins, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Fiennes.

 

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22 Gennaio 2021 0 comment
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News

RUMOR: Un importante servizio di streaming vuole acquistare The King’s Man dalla Disney

by Gian 15 Gennaio 2021

Vista l’assenza di marketing a meno di due mesi dall’uscita di The King’s Man, delle voci sospettano che la Disney potrebbe far debuttare il film su Hulu – per l’Europa ci sarà Star – o venderlo a un altro servizio di streaming.

E’ più di un anno, ancor prima della pandemia, che The King’s Man – Le Origini con Gemma Arterton viene rimandato. Mentre si avvicina alla sua anteprima di marzo, una voce NON confermata suggerisce che il film potrebbe essere acquistato da un servizio di streaming, a meno che la Disney non scelga di posticiparlo ulteriormente.

Variety ha notato che con l’avvicinarsi del 12 marzo, la Disney deve ancora iniziare il marketing per il film prequel della serie Kingsman. Inoltre, con il COVID-19 ancora in aumento negli Stati Uniti e nei cinema a capacità ridotta o completamente chiusi, non è chiaro se sarà fattibile un’uscita nelle sale questa primavera. Pertanto, la Disney potrebbe posticipare ancora una volta la data o scegliere di rilasciarlo direttamente allo streaming (o fare un debutto ibrido). Ma data la valutazione R del film, sembra che Disney + sarebbe una casa improbabile. Hulu, di proprietà della Disney, potrebbe rilasciare il film, ma una voce indica che un altro importante servizio di streaming sta cercando di acquistare i diritti dalla casa di produzione.

Djimon Hounsou, Harris Dickinson e Gemma Arterton

Come avevamo sospettato lo scorso mese, il 23 Febbraio in Europa uscirà Star, una nuova sezione di Disney + che avrà un catalogo più maturo. Nella lista di film annunciati ci sono anche i precedenti capitoli del franchise, quindi The King’s Man – Le Origini potrebbe essere la prima novità a debuttare sulla piattaforma streaming.

Il marketing di The King’s Man stava andando alla grande nell’estate del 2020, con un trailer a giugno e diverse foto del film e dei poster. All’epoca, era programmato per il rilascio a settembre dopo essere stato precedentemente spostato da Febbraio 2020 e, ancor prima, a Novembre 2019. Recentemente, il film era stato posticipato da Febbraio 2021 alla sua attuale data di uscita di marzo.

Basato sulla serie a fumetti The Secret Service di Mark Millar e Dave Gibbons, il franchise di Kingsman è iniziato con Kingsman – Secret Service del 2014 con Colin Firth e Taron Egerton. Un sequel, Kingsman – Il cerchio d’oro, ha debuttato nel 2017 e ha introdotto gli Statesmen, l’equivalente americano del gruppo di spionaggio britannico. Gli Statesmen stanno per ottenere il loro film, con Channing Tatum, Jeff Bridges e Halle Berry che riprenderanno i loro ruoli da Il cerchio d’oro. Il mese scorso avevamo rivelato che sono in cantiere molti altri film per il franchise compresa una serie tv!

Gemma Arterton è Polly Watkins

Di che cosa parla The King’s Man?


La sinossi recita: Mentre una squadra di tiranni e criminali si riuniscono per organizzare una guerra per annientare milioni di persone, un uomo deve lottare contro il tempo per fermarli.   

Nel film, che ha la star in ascesa Harris Dickinson come protagonista e grandi artisti come Ralph Fiennes, Aaron Taylor-Johnson, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode, Djimon Hounsou, Stanley Tucci, Rhys Ifans, troviamo anche come protagonista femminile Gemma Arterton nei panni di Polly Watkins, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Fiennes.

In attesa di avere delle conferme e delle notizie ufficiali, ecco l’ultimo trailer rilasciato:

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Interviste

Gemma Arterton: “Ora mi sento più sotto controllo”

by Gian 21 Dicembre 2020

Interpretando personaggi complessi, persino antipatici, e creando la sua compagnia di produzione guidata da donne, Gemma Arterton sta cambiando il ruolo delle donne sullo schermo

Adattamento dell’intervista uscita su The Observer del 20 Dicembre 

Gemma Arterton da adolescente desiderava disperatamente di lasciare la sua piccola città natale nel Kent per andare a vivere a Londra. Ricorda, dettagliatamente, il giorno in cui finalmente si è trasferita, arrivando con suo padre e le sue scatole, per rivendicare la sua indipendenza e l’età adulta.

“Era un minuscolo appartamento nella zona ovest di Londra”, dice, la sua voce priva di ogni accenno di Gravesend. “La mia stanza era come una cantina sotto il pavimento – sentivo le persone che camminavano sopra di me – e aveva la muffa dappertutto. Ma ero così felice! ” Suo padre ha pianto per averla lasciata “in questo piccolo appartamento disgustoso”. Ma Arterton era entusiasta. Era un’adulta, aveva il suo spazio. “Uscivo nel pub dietro l’angolo con tutti gli studenti di Lamda…”

Gemma Arterton è sorella Clodagh in Black Narcissus

Per quello che vale, la Arterton ha avuto una pandemia ragionevole. A parte la lacerante tristezza generale e la disperazione che ha ammantato il mondo, è sollevata dal fatto che non ci siano state malattie, tocca ferro, tra la sua famiglia e gli amici. Lei e suo marito – l’attore irlandese Rory Keenan (Peaky Blinders, Guerra e Pace della BBC) – si sono chiusi in casa e sono andati avanti. “Gli attori di solito hanno momenti in cui non sappiamo cosa sta succedendo”, sottolinea. “Non sappiamo quale sia il prossimo lavoro, quindi era un po’ normale.” In un periodo segnato a livello nazionale dalla produzione di banana bread e applausi sulla soglia della porta, entrambi hanno trovato nuovi modi per continuare ad andare avanti. Keenan, mi dice con orgoglio, ha scritto e realizzato due film quest’anno. Arterton, una hobbyista seriale e affermata, ha iniziato a dipingere.

“Scrivere è frustrante per me perché rimani seduta per periodi così lunghi e penso di essere molto più fisica”, dice, le sue mani che sbattono per dimostrazione. E così, dopo il primo lockdown, Arterton ha preso lezioni ai London Fine Art Studios, qualcosa che voleva fare da molto tempo.”

Lo adoro. È diventata una vera passione. Volevo imparare a dipingere in modo classico. Ho pensato: “Oh, sarebbe bene per me avere una vera tecnica adeguata” – e poi posso rovinare tutto di nuovo.”

Senza voler lavorare sul punto, è un’idea che generalmente sottolinea la carriera di Arterton da quando si è laureata alla Rada nel 2007. Ha ottenuto il suo primo ruolo professionale – interpretando Rosaline in Pene d’amor perdute allo Shakespeare’s Globe – prima ancora di aver terminato la laurea. E nel giro di un anno aveva saltato il lavoro teatrale e si era ritrovata catapultata nella celebrità del cinema a vent’anni, interpretando Strawberry Fields in Quantum of Solace.

Gemma Arterton fotografata da Alex Bramall per The Observer

A quel tempo, è diventata famosa agli occhi del pubblico per essere la ragazza del film di James Bond, super sexy che – sorpresa – muore sullo schermo subito dopo aver fatto sesso con 007. I due anni successivi hanno spinto Arterton in goffi, mega blockbuster – Prince of Persia, Scontro tra titani – che ha fatto poco con il suo talento reale e l’ha modellata in qualunque cosa l’industria richiedesse. Un produttore le ha detto di perdere peso e ha insistito per far volare un personal trainer sul set in Marocco. Stephen Frears, che l’ha diretta nel suo primo ruolo da protagonista in un film (Tamara Drewe), ha detto che la sua voce non corrispondeva al suo viso e l’ha inviata alla vocal coach Penny Dyer. “Era una vocina stridula”, ha detto a GQ nel 2012. “Ma lei se ne è sbarazzata. Ha affrontato la cosa.”

Per un po’, Arterton ha semplicemente lavorato senza sosta – ha fatto 26 lavori in sette anni – prima che qualcosa scattasse. Sembrava essersi tolta tutto nel 2015. A quel punto, si era trasferita in Francia, si era immersa completamente nella lingua e aveva persino girato alcuni film in francese mentre faceva la spola tra la sua vita a Parigi e la sua casa a Londra. È stato anche l’anno in cui le è stato concesso il divorzio dal primo marito, Stefano Catelli, che aveva conosciuto al Download festival, nel 2009, e da cui si era separata pochi anni dopo.

Mi chiedo se si sia presa una pausa strategica per cambiare le cose, o se ha sempre visto il suo lavoro come “farne uno per il curriculum, uno per il portafoglio, uno per me”, come Paddy Considine (il suo co-protagonista in La ragazza che sapeva troppo) una volta ammise.

“Invecchiando, ho capito che è meglio stare attenti a che [lavoro] faccio”, dice, riflettendoci sopra. “Prima, avrei solo fatto delle cose per, sai, farlo. Ma non mi sta bene, perché ci tengo così tanto. Vorrei poter essere più irriverente. Vorrei non mi importasse, ma lo faccio. Ci tengo davvero! “

Di cosa non è orgogliosa?

“Be’, sono orgogliosa di Black Narcissus“, ride, riportandoci diplomaticamente all’argomento in questione. Arterton sta per apparire nella produzione della BBC di Black Narcissus, una sontuosa serie in tre parti basata sul romanzo del 1939 di Rumer Godden. Arterton è vestita con un abito dall’aspetto severo dappertutto e appare rasata e con la faccia rossiccia per interpretare la sorella Clodagh, una suora responsabile di una missione che tenta di stabilire una scuola e un ospedale in alto sulla scogliera di una montagna isolata nell’Himalaya.

Gemma Arterton sul set di Quantum of Solace

La produzione ha portato Arterton e il cast (inclusa, brevemente, la defunta Diana Rigg) in Nepal per tre mesi alla fine del 2019. Nonostante il potenziale per scenari mozzafiato, la recitazione svolge gran parte del lavoro pesante nell’adattamento televisivo. Arterton è fantastica da guardare, anche se la nuova produzione è una versione più seria del film deliziosamente pazzo e sinistro del 1947, che vinse due Academy Awards e lanciò la carriera di Deborah Kerr. “Mi sono divertita molto durante le riprese”, ricorda Arterton. “Amo stare nella natura, nelle foreste e nelle montagne – non dovrei davvero vivere a Londra – ed era così incontaminata lassù. Non c’era davvero alcun segnale telefonico o wifi e, come i personaggi, c’era molto mal di montagna. Ti senti diversa lassù.” Arterton è fugge dal destino delle suore, che lentamente si dipanano nel palazzo abbandonato in cui sono confinate. “Penso che l’aria sottile mi abbia fatto bene”, dice. “È così chiaro, non c’è inquinamento. È stato stupendo. “

Arterton a 34 anni è una proposta molto diversa da quella di Arterton che è entrata alla ribalta a 22 anni. È seducente da guardare – un fatto confermato dallo studio dei suoi film e delle innumerevoli immagini di lei su Internet. È l’incarnazione della rosa inglese un momento, una seduttrice vampira il momento successivo. E c’è un talento evidente nel vederla, specialmente quando le viene regalato un ruolo decente in un film decente (La scomparsa di Alice Creed e The Escape sono i miei preferiti). Ma all’esterno sembra esserci la sensazione che sia stata ingannata dalla fortuna e dal plauso che, ad esempio, Carey Mulligan e Keira Knightley hanno avuto.

“Non lo so, ora mi sento più sotto controllo”, dice, valutando la propria carriera. “Quando ero più giovane, le persone cercavano di modellarmi. Dicevano: “Ti sceglieremo, ma devi fare questo, questo e questo”. Mentre ora so su cosa ho bisogno per lavorare come personaggio e lo farò io stessa. Adesso è diverso. Mi sento molto più adulta. E anche le persone mi trattano più come un’adulta, immagino.”

Negli ultimi anni si è espressa notevolmente sulla disuguaglianza nel settore ed è stata determinante nell’organizzare la campagna Time’s Up sul tappeto rosso del Bafta a Londra nel 2018. “Sono un’attrice”, dice. “Sono abbastanza brava a portare a termine le cose.” La sua campagna, in particolare alla luce del movimento #MeToo, sta iniziando a dare i suoi frutti. “Lo ha sicuramente in termini di messa in servizio. È ancora in corso, ma c’è stato un cambiamento nel commissionare attivamente il lavoro alle donne e nell’essere consapevoli di ciò.”

Gemma Arterton fotografata da Alex Bramall per The Observer

Nel 2018, Arterton ha fondato la sua società di produzione guidata da donne, Rebel Park Productions, per sostenere il talento femminile. L’anno scorso, ha dichiarato che non sceglierebbe ora un ruolo decorativo in stile Bond Girl. Come attrice, è attratta da personaggi femminili che sono complicati e talvolta sgradevoli, “con un po’ di conflitto, sai?” I ruoli da donna sexy da compagnia non l’avranno mai più.

Tuttavia, c’è una diffusa sensazione culturale che le donne agli occhi del pubblico, in particolare le star del cinema, diventino una sorta di proprietà pubblica – i loro stessi corpi diventano di proprietà dell’industria e esaminati incessantemente da tutti gli altri. Quanto le dà fastidio?

“Dipende dal giorno. Ad esempio, alcuni giorni può davvero colpirmi e altri giorni non mi disturba affatto e mi sento bene. E penso che sia solo un po’ normale.” Ride, qualcosa a cui tende alla fine delle sue frasi quando si trova su un terreno vulnerabile. “È un lato davvero strano che devi solo accettare. Cerca di non sintonizzarti troppo, ma a volte devi semplicemente affrontarlo. Quindi sì, mentirei se dicessi: ‘Oh, sai, mi sento benissimo ora e non mi disturba mai!'”

“È uno dei motivi per cui non vado sui social media, perché penso di essere una che viene influenzata dalle cose. Quindi ho pensato, ho bisogno di badare a me stessa e non essere soggetta a questo.” Che dire del comportamento degli uomini del settore, sembra una patina di cambiamento o il comportamento losco è stato veramente corretto?” Penso solo che le persone stiano più attente alle parole che usano in questi giorni”, dice, rallentando la frase prima di ricominciare.” Quello che sto cercando di dire è che anche se le persone stanno gestendo il modo in cui rispondono, parlano e si comportano, c’è ancora una corrente sotterranea.

Arterton una volta ha scherzato in un’intervista dicendo che “tutti nel settore sanno che sono una spina nel fianco” perché parlava di femminismo e disuguaglianza di retribuzione e chiedeva più riconoscimento per le donne nel cinema. Quella citazione è diventata il titolo che l’ha seguita da allora.

“Quando stavo lavorando a The King’s Man con Matthew Vaughn, ha detto che aveva letto quell’intervista e non riusciva a capire perché l’avessi detto. Era, ‘Ma tu sei l’opposto di una spina nel fianco, sei la persona più facile con cui lavorare.'” E mentre è vero che Arterton è del tutto adorabile nell’averla intorno, penso, hai la chiara sensazione che lei abbia ha sviluppato una struttura più d’acciaio. Molto dipende, pensa, dall’essere stata fatta sentire come se non fosse abbastanza.

Ricorda di essere arrivata alla scuola di recitazione con una borsa di studio dopo aver letto il piccolo Shakespeare o Cechov, contro “tutti questi straordinari laureati di Oxford e Cambridge” e di sentirsi decisamente piccola. “Per molto tempo ho pensato: ‘Non appartengo a questo gruppo di persone, perché non ho letto tutti i libri. Non ho guardato tutte le cose che ho bisogno di guardare. Mi sentivo come se avessi bisogno di imparare. Mentre ora, mi sento come, sì, OK! So cosa sto facendo. Sono ben informata. La mia opinione è qualcosa che sono diventato più fiducioso nell’esprimere. Mi sento bene! “

Gemma Arterton fotografata da Alex Bramall per The Observer

Finalmente è arrivata a un punto, dice, in cui sta disimparando parte di ciò che le è stato insegnato. Sta facendo del suo meglio per liberarsi di quella senza pretese che molte donne sono radicate nel mostrare. “Detto questo, anche l’altro giorno, mi sono sorpresa a mandare messaggi al mio dog sitter come facciamo noi. ‘Oh, vorrei solo sapere se andrebbe bene se domani potessi portare Luca a fare una passeggiata. Non preoccuparti se no, volevo solo sapere!” E per l’amor di Dio, lo facciamo sempre. Il “Oh, non preoccuparti se no!”

Black Narcissus andrà in onda nel Regno Unito su BBC One alle 21:00 il 27, 28 e 29 dicembre. Master Moley è ora disponibile per la visione su Boomerang
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21 Dicembre 2020 0 comment
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News

Cambio data per The King’s Man

by Gian 12 Dicembre 2020

Nuovo giro, nuova corsa e nuova data d’uscita per The King’s Man – Le Origini

Ebbene sì, il film ha subito un altro rinvio e speriamo sia l’ultimo. Due giorni fa, al Disney Investor Day, è stato comunicato che il nuovo film del franchise Kingsman uscirà in America il 12 Marzo 2021. Una leggera posticipazione visto che era atteso in Italia il 25 Febbraio.

Come detto nello scorso articolo, in ‘The King’s Man – Le Origini’ ci sarà Gemma Arterton nei panni di Polly, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Ralph Fiennes.

Gemma Arterton è Polly Watkins

Il 23 Febbraio il servizio di streaming Disney+ si amplierà aggiungendo Star, un catalogo che conterrà film con target più adulto, compresi i film di Kingsman visto che le produzioni Fox ora sono sotto l’ala della Disney.

Nella speranza che non venga posticipato ancora e che si possa vedere al cinema, invece che direttamente su Star, vi lascio con la locandina del film.

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12 Dicembre 2020 0 comment
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Gemma Arterton Italia

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    Gemma Arterton Italia nasce nel Maggio 2013 su Facebook e nel corso degli anni approda anche non solo qui, ma su instagram e Twitter.

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    Gemma Arterton Italia was born in May 2013 on Facebook and over the years has also landed not only here, but on instagram and Twitter.

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