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Gemma Arterton Italia
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RUMOR: Ian McKellen entra nel cast di ‘Kill the Light’ con Gemma Arterton e Colin Firth

by Gian 8 Marzo 2022

Sir Ian McKellen sembra essersi unito al film Kill the Light con Gemma Arterton e Colin Firth, crime thriller in costume precedentemente conosciuto col titolo Curtain Call

Una notizia da prendere con le pinze, visto che non è stata rilasciata ancora da altre testate giornalistiche.

Sembra si stiano avvicinando, finalmente, le riprese per il thriller in costume Kill the Light visto che stanno cercando membri della crew. Nei mesi scorsi avevamo annunciato che il film è già stato acquistato per la distribuzione in diversi Paesi, tra cui l’Italia con Notorious Pictures (leggete qui).

Andando a leggere nel sito della casa di distribuzione francese Ace Entertainment, però, notiamo una cosa: nella scheda dedicata al film (potete vedere qui) c’è Ian McKellen nel cast. A quanto pare sembra che Simon Russell Beale abbia abbandonato il progetto, visto che manca il suo nome. 

Gemma Arterton nello spettacolo Nell Gwynn, 2016

Di che cosa parla Kill the Light?


Il film, ambientato nella Londra degli anni ’30, ruota attorno a Jimmy Erskine (McKellen?), il critico teatrale più temuto dell’epoca, il suo fedele e sofferente assistente Tom Turner (Essiedu), David Brooke (Firth) che è il nuovo proprietario del giornale che vuole sbarazzarsi di Jimmy e la giovane attrice Nina Land (Arterton), abbattuta dalle critiche devastanti di Jimmy.

La determinazione di Erskine a sopravvivere getta Brooke, Land e Turner in una rete di ricatti, inganni e omicidi mentre il patto faustiano di Jimmy con l’attrice si avvia verso la sua orrenda, inevitabile conclusione.

Patrick Marber, autore del grande testo teatrale di Closer e della sceneggiatura di Diario di uno scandalo, ha adattato la sceneggiatura dal romanzo Curtain Call di Anthony Quinn.

In attesa di conferme, speriamo che Sir Ian McKellen sia veramente entrato nel cast, così potremmo vederlo lavorare per la prima volta con Gemma Arterton.

 

 

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Parlando dello spettacolo teatrale Walden

by Gian 19 Aprile 2021

Gemma Arterton ha rivelato qualche dettaglio in più sullo spettacolo teatrale Walden

Oggi, Lunedì 19 Aprile, sono iniziate le prove dello spettacolo teatrale Walden, primo di tre allestimenti originali prodotti dalla Sonia Friedman Productions che andranno in scena nel prestigioso Harold Pinter Theatre di Londra. 

Come detto precedentemente, il titolo della stagione è RE: EMERGE perché si vuole riaprire e rinvigorire i teatri inglesi. Lo scopo è riunire nuovi talenti e nuove voci nel West End fornendo supporto ai produttori di teatro del futuro. In questo caso lo spettacolo è scritto da Amy Berryman, al suo debutto nel West End.

La scorsa settimana Gemma Arterton è stata ospite del The Zoe Ball Breakfast Show sulla BBC Radio 2 e ha rivelato dettagli sullo spettacolo che sarà in scena dal 22 Maggio fino al 12 Giugno 2021.

“Walden parla di due scienziate NASA che sono sorelle gemelle. Una si chiama Cassie ed è una botanica mentre l’altra è un architetto chiamata Stella, e sono io. La botanica torna da una missione lunare di un anno ambientata nel prossimo futuro per ritrovare sua sorella che si è allontanata da lei e che ora vive nella foresta con Brian, un attivista climatico della Extinction Rebellion, una vita completamente diversa dal mondo della NASA. Vivere della terra e dell’essere, a basso consumo di carbonio… tutto questo. Si tratta davvero di amore e perdita tra sorelle e cambiamento climatico, ed è uno spettacolo assolutamente affascinante e bellissimo sulle relazioni umane e tutte le complessità di queste. È incredibile, non vedo l’ora di mostrarlo a tutti.”

Parlando dei suoi colleghi Gemma ha dichiarato: “Mia sorella è interpretata da Lydia Wilson che è l’attrice più meravigliosa immaginabile e il mio fidanzato di palco, Brian, è interpretato da Fehinti Balogun e non vedo l’ora. Sono tutti attori meravigliosi. Siamo solo noi tre. Quindi è facile per noi stare al sicuro col covid e tutte le altre cose, ma è meraviglioso. Una piccola compagnia”. 

Parlando del regista ha detto: “E’ splendido venire diretta da Ian Rickson, che adoro e con cui ho sempre sognato di lavorare. E’ uno dei più grandi registi teatrali, quindi siamo un grande team”. 

Prenotate il vostro biglietto qui

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Aperta la prevendita per Walden con Gemma Arterton

by Gian 15 Aprile 2021

Annunciate le date dello spettacolo teatrale Walden con Gemma Arterton. Al via la prevendita dei biglietti!

Qualche settimana fa era stato annunciato il ritorno di Gemma Arterton sul palcoscenico nello spettacolo Walden, primo della stagione teatrale del prestigioso Harold Pinter Theatre intitolata RE: EMERGE.

Questa nuova stagione di spettacoli è della Sonia Friedman Productions e del direttore artistico Ian Rickson e si chiama in questo modo perché si vuole riaprire e rinvigorire i teatri inglesi. Il loro scopo è riunire nuovi talenti e nuove voci nel West End fornendo supporto ai produttori di teatro del futuro.

Oggi è stato detto che Walden andrà in scena dal 22 Maggio fino al 12 Giugno 2021. Della durata di un’ora e quarantacinque minuti senza intervallo, è già possibile acquistare i biglietti su London Theatre Direct.

Di che cosa parla Walden?


Gemma Arterton è Cassie, una botanica della NASA che torna da una missione lunare di un anno e si ritrova in una capanna remota nei boschi dove la sua sorella gemella, Stella, ex architetto della NASA, si è stabilita per una nuova vita con Brian, un attivista climatico. Le sorelle tentano di raccogliere i pezzi della rivalità che si è creata tra loro e scoprire vecchie ferite.

Gemma nello spettacolo Saint Joan, 2017

Parlando del cast


Protagonista accanto a Gemma Arterton è Fehinti Balogun che si è laureato alla RADA nel 2016. Balogun è apparso in numerose produzioni teatrali da allora, nonché sul grande e piccolo schermo. I suoi lavori teatrali includono The Importance of Being Earnest (Vaudeville Theatre), Against (The Almeida), Myth (RSC) e King Lear (Old Vic). Protagonista anche in Walden è Lydia Wilson. Wilson si è esibito in numerose produzioni teatrali, televisive e cinematografiche. E’ apparsa al cinema in Non lasciarmi, Star Trek: Beyond e Questione di tempo. Recentemente è stata protagonista a teatro di La duchessa di Malfi. La regia dello spettacolo è di Ian Rickson.

Walden è un nuovo spettacolo ed è il debutto della scrittrice Amy Berryman

Acquistate i biglietti qui 

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Gemma torna a teatro con Walden

by Gian 12 Marzo 2021

Gemma Arterton tornerà a recitare a teatro, dopo quattro anni, nello spettacolo Walden

La produttrice Sonia Friedman e il regista Ian Rickson presenteranno una stagione primaverile di spettacoli teatrali nel West End che affronterà “questioni urgenti fondamentali per la ricostruzione della nostra società”.

La stagione di Re: Emerge, annunciata oggi, comprende drammi sulla disuguaglianza strutturale, l’emergenza climatica e le questioni sollevate dal caso di Anna Sorokin, la socialite che è stata giudicata colpevole di furto dopo essersi atteggiata da erede. La notizia dei tre drammi, tutti scritti da drammaturghi emergenti e supportati dall’Arts Council England, è in contrasto con qualsiasi suggerimento secondo cui il West End farà affidamento su revival “sicuri” di spettacoli quando i teatri riapriranno a Maggio in linea con la tabella di marcia del governo. Friedman l’ha definita una stagione di “lavoro nuovo e audace per un mondo nuovo e audace mentre iniziamo a ricostruire la piena riapertura del teatro britannico”.

Tra questi spettacoli, che andranno in scena all’Harold Pinter Theatre, troviamo Walden che vedrà come protagonista Gemma Arterton, la quale torna a recitare in teatro quattro anni dopo Saint Joan dove  ha ricevuto grandi recensioni. Anche se le date non sono state annunciate, sappiamo sicuramente che questa stagione inizierà a Maggio e che questo spettacolo dovrebbe essere il secondo. 

Gemma in scena nel 2016 in Nell Gwynn

Walden parla di Cassie, una botanica della NASA che vive in una capanna remota dopo aver trascorso un anno sulla Luna. Si è riunita con la sorella gemella Stella, ma mentre le sorelle vivono l’una accanto all’altra, le vecchie ferite riaffiorano di nuovo.

Gemma Arterton sarà la protagonista in Walden, i cui crediti nel West End includono interpretazioni nominate all’Olivier Award in Nell Gwynn all’Apollo Theatre e Made in Dagenham all’Adelphi Theatre. Arterton è affiancata da Fehinti Balogun, recentemente in The Importance of Being Earnest al Vaudeville Theatre, e da Lydia Wilson vista in re Carlo III.

Walden è scritto da Amy Berryman, al suo debutto nel West End, le cui opere acclamate dalla critica includono Epiphany e The New Galileos. Ian Rickson dirige Walden, i cui crediti alla regia includono Uncle Vanya e Rosmersholm.

Foto di Gavin Bond per M Revista de Milenio

I biglietti costano da £ 10, con oltre 600 biglietti a settimana sotto £ 15. Nelle prossime settimane sapremo date e come acquistare i biglietti.

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Interviste

Pandemia, Black Narcissus, The King’s Man e teatro: intervista per The Laterals

by Gian 3 Dicembre 2020
Traduzione dell’intervista di Peter C. Yeh per The Laterals di Dicembre 2020
Il COVID-19 ha avuto il controllo del mondo, ma non ha rallentato Gemma Arterton. L’attrice e attivista schietta è stata piuttosto produttiva durante il lockdown. È riuscita a portare avanti molti progetti e ha intenzione di recitare in uno speciale della BBC scritto da suo marito, Rory Keenan. Ma, prima di vedere i frutti del suo lavoro durante il lockdown, recita in Black Narcissus, una miniserie psicologica in tre parti in onda su BBC e FX Network. Gemma arriverà sul grande schermo anche nel prequel del franchise Kingsman, The King’s Man. Parliamo con Gemma di ciò che guida i suoi ultimi progetti, le sue passioni per il teatro e cosa attende con impazienza nel 2021.

“Prendere più cura delle mie scelte è qualcosa che ho imparato come produttrice. C’è molto lavoro o attenzione in un progetto e non dovremmo essere sprezzanti “.

Sei meglio conosciuta per i tuoi film, ma hai iniziato con Shakespeare. Cosa c’è nel suo lavoro che continua ad entusiasmarti?

Ci sono due cose che mi piacciono, e una è come sia la narrazione di base che trova eco in quasi tutti i drammi. Esiste nei film di supereroi, come se ci fosse qualcosa di shakespeariano nei film Marvel. Tutte le sue storie sono riconoscibili e sembra così puro. L’altra cosa è la lingua, è come se entrasse sotto la pelle e farti sentire visceralmente le parole. Forse ha qualcosa con il pentametro giambico (verso classico della poesia inglese) e come segue il ritmo del battito cardiaco. Più Shakespeare faccio, più scopro, e soprattutto quando lo fai durante un’opera teatrale, diventa eccitante continuare a notare cose sulla lingua.

Hai vinto alcuni premi importanti per il tuo lavoro teatrale. Quali sono le cose sul palco dal vivo che ti spingono a perseguire quel mestiere?

Il teatro nel Regno Unito è così importante ed è davvero uno dei nostri biglietti da visita. Questo è qualcosa che è nel nostro sangue. Quindi, quando ho pensato di diventare un’attrice, non ho pensato alla televisione o ai film; Ho pensato di essere a teatro. Amo stare sul palco e amo l’immediatezza. Sei connesso con il pubblico. Ho capito meglio questa interazione grazie al lockdown. Non hai questo sullo schermo e quell’energia è qualcosa che desidero ora. Anche il teatro ha palcoscenici e nel bel mezzo di un lungo periodo, potresti odiarlo, ma puoi apportare cambiamenti alla tua performance e, alla fine, sei innamorata in un modo diverso.

Hai un curriculum robusto, ma ciò che è veramente interessante è il tuo lavoro vocale su La collina dei conigli (Watership Down, produzione NETFLIX). Ti è piaciuto il tuo lavoro come doppiatrice?

Qui nel Regno Unito, arriva ogni Pasqua. C’è qualcosa di così importante per ciò che sta accadendo con l’ambiente. È stata un’esperienza straordinaria e stavo solo pensando alla lista degli attori per che hanno dato voce ai personaggi. Amo il lavoro vocale perché vogliono che una parte di me sia nel personaggio e sono grata per l’esperienza.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

Oltre al palcoscenico e allo schermo, nel 2016 hai potuto avviare una società di produzione, la Rebel Park Productions. Cosa ti ha spinto a prendere questo impegno?

Questo desiderio è cresciuto nel tempo, e volevo essere più attiva all’inizio del progetto. Come attore, arrivi di solito verso la fine, e questa è stata un’opportunità per iniziare dall’inizio. Penso che anche il teatro abbia avuto un ruolo, perché il lavoro fisico inizia molto presto. Quindi all’epoca, prima di Me Too e Times Up, c’era una mancanza di rappresentazioni da parte di scrittrici, attrici, dietro la telecamera o storie guidate da donne che dovevano cambiare.

La Rebel Park Production ha sviluppato una libreria di lavori piuttosto consistente. C’è un film o un cortometraggio in particolare di cui sei più orgogliosa?

Leading Lady Parts è un cortometraggio realizzato durante il movimento Me Too, e siamo state molto veloci. Avevamo scritto e prodotto tutto in tre settimane. Era molto “in movimento” e tutti erano entusiasti del progetto.

Quali sono alcune lezioni che hai raccolto come produttrice che ti portano a diventare un’attrice migliore?

Avere più cura delle mie scelte è qualcosa che ho imparato come produttrice. C’è molto lavoro o attenzione in un progetto e non dovremmo essere sprezzanti. Quindi ora, presto più attenzione in ogni progetto e considero perché sia significativo per me investire nel progetto.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

“Credo che lavorerò sempre per il progresso delle donne, ma il lockdown ha portato una nuova prospettiva. Ci sono molti problemi che il COVID ha esposto e il problema dei senzatetto è uno di questi.”


Il prossimo all’ordine del giorno è Black Narcissus, dove un gruppo di suore incontra un ambiente ostile in cui i monaci in precedenza non erano riusciti a creare una comunità. La storia originale si svolge sull’Himalaya. La produzione ti ha portato anche sui terreni montuosi?

Abbiamo girato in Nepal e ci sono voluti due giorni e mezzo di viaggio solo per arrivare sul set. C’erano quattro voli che ci hanno portato nel bel mezzo del nulla. Ma era un posto incredibile e lo sfondo era uno dei paesaggi più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita. Eravamo proprio lì, tra il confine nepalese e quello tibetano, e siamo stati in grado di andare lì e sperimentare tutto da soli. Non c’era elettricità in molti edifici e l’acqua corrente e l’impianto idraulico erano un problema occasionale. Ma essere lì ci ha dato una comprensione più profonda di ciò che il nostro personaggio stava passando.

Black Narcissus iniziò come un libro, ma in seguito divenne un dramma pieno di suspense nel 1947. Il tuo racconto della storia è vicino al romanzo o al film?

Dal punto di vista narrativo, è più vicino al libro e essendo una serie televisiva in tre parti, siamo stati in grado di sviluppare i personaggi. Ma, allo stesso tempo, abbiamo cercato di rendere omaggio al film. Il film è un capolavoro cinematografico e abbiamo incorporato molti di questi elementi nella serie.

Molti sostengono che l’età d’oro della televisione sia adesso. È il mezzo perfetto per creare una narrazione ricca di sviluppo del personaggio. Credi che Black Narcissus abbia beneficiato del fatto di essere miniserie?

Questo è un thriller psicologico e molti dei conflitti avvengono all’interno dei personaggi. Essendo una serie televisiva abbiamo tempo per sviluppare queste narrazioni e ci permette di onorare il ritmo e gli stimoli del libro. Inoltre, il film aveva un’atmosfera da Hitchcock che può entrare nella tua pelle, e siamo stati in grado di impegnarci in questo approccio perché la televisione ti dà il tempo di esplorare la tensione.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

Oltre alla televisione, fai parte del prequel del franchise di Kingsman, The King’s Man. Hai apprezzato il set e il design del film?

Avevamo una squadra incredibile per The King’s Man. Michelle Clapton di Game of Thrones ha progettato i costumi e ha elevato l’atmosfera del film. C’è questa sensazione di classe ed eleganza in tutto il film; quasi una lunga qualità epica. E poiché si tratta di un pezzo d’epoca, è stato divertente vedere che il set si prestasse al linguaggio e ai manierismi di quel tempo. È sempre così bello salire sul set ed essere trasportati in un’altra era.

Matthew Vaughn è noto per la creazione di mondi ricchi di funzionalità. Quale aspetto di The King’s Man ti è piaciuto di più?

Abbiamo delle performance straordinarie da Ralph Fiennes e Rhys Ifans. Ralph è estremamente elegante e Rhys è un pazzo come Rasputin, e la giustapposizione dei due rende il film molto divertente e godibile. Ma, allo stesso tempo, la storia è ricca ed emozionante.

Oltre a film, televisione, teatro e produzione sei anche un’attivista schietta. Quali sono alcune delle profonde preoccupazioni che hai nel 2020?

Il mio sguardo si è spostato da quando è arrivato il COVID. Credo che lavorerò sempre a favore del progresso delle donne, ma il lockdown ha portato una nuova prospettiva. Ci sono molti problemi che il COVID ha esposto e il problema dei senzatetto è uno di questi. A Londra è terribile, ma peggiorerà con l’instabilità. Quindi ho dedicato parte delle mie energie a questo ente di beneficenza chiamato Shelter through The Storm.

Gemma sulla copertina di The Laterals, Dicembre 2020

“Quando ho pensato di diventare un’attrice, non ho pensato alla televisione o ai film; Ho pensato di essere a teatro. Amo stare sul palco e amo l’immediatezza. Sei connessa con il pubblico. Ho capito meglio questa interazione grazie al lockdown. Non hai questo sullo schermo e quell’energia è qualcosa che desidero ora..”

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Meeting Gemma: Saint Joan (English Version)

by Gian 30 Gennaio 2017
English translation of the article written on 27 January 2017

As previously written on the facebook page of the page, last Friday I saw “Saint Joan” at the Donmar Warehouse and then met Gemma Arterton at the end of the show, the third time after 2014 with “Made in Dagenham – The musical” and 2016 with “Nell Gwynn”.

THE SHOW


Let’s start talking about the show, one of the most powerful and beautiful I’ve ever seen. Certainly not for all palates, but Josie Rourke’s direction is nothing short of magnificent. A table that is set according to the scene positioned on a swivel that practically always moves at different speeds, which often serves to increase the pathos even more.
The rest is done by beautiful projections and a fantastic lighting direction. This match and fight of the classic against the modern works wonderfully. The protagonist is the only one to be dressed in classic clothes, but she changes as the story progresses. Truly interesting and brilliant show with an impeccable work on the dried pièce of about an hour and a half (Shaw’s original pièce is about four hours).

Gemma is on stage when the audience comes in

The cast is great and solid: Fisayo Akinade perfectly characterizes the Dolphin, impeccables Matt Burdock, Niall Buggy, Simon Holland Roberts is physically perfect in their role. Excellent both Elliot Levey and Rory Keenan without forgetting Syrus Lowe in his double role characterized in a different way both with the body and with the voice. Great Richard Cant (especially in the finale) and West End star Hadley Fraser as Dunois.

Gemma Arterton gives her best performance! She shows every side of Joan of Arc, from an innocent girl to a warrior soiled by the war to an innocent woman wounded, tortured and alone. A notoriously difficult role that she faces and lives in a masterly way, to say the least. Let’s say it: you only face this show if you are a great actress, otherwise you lose all the credibility you sweat over the years. Gemma has been called the Helen Mirren of her generation and we can’t be wrong. The last twenty minutes reaches astounding peaks of intensity. Heartbreaking!

Me with Gemma Arterton on 27 January 2017

THE MEETING

Since the first time I went to see Gemma, I always sent her a bouquet of flowers in the dressing room like break a leg before the show. In 2014 we took a picture and we hadn’t talked much, last year after “Nell Gwynn” I was surprised that she remembered me and that she approached me thanking me for the flowers without me having had the opportunity to say a half word (but then we have talked a bit). Last summer I sent her a wonderful artwork made for the occasion by Nicola Roversi as good luck for the production of “Saint Joan” and even there she remembered me perfectly, but Friday’s meeting exceeded the my expectations!

Just five minutes after the show ends I see Gemma walking out of the theater next to Fisayo Akinade, her partner also in The Girl with all the Gifts. She squeezes one hand to the left, a few more to the right and as soon as she comes out a fan asks her for an autograph. She kindly answers as usual “yes, sure, but …” (and here comes a BIG BUT) “… first I have to say hello to someone!”.

Teary embrace

She then approaches me still moved by the show and says in Italian “thanks for the flowers!”. At this point I can’t hold back the tears anymore and I hug her as she thanks me. I explain why I am in this state: “you know Gemma, I love Joan of Arc since I was a child and I found your performance really great because you don’t make her look crazy, but you always make her seem ..” She continues the concept: “Yes, clear with mind!”. I keep saying that I think this is one of the most difficult sides of the character and she still agrees with me. I conclude by saying that she could brings people to believe in God as long as the character lives.

After this first parenthesis I gave her a necklace made by my mother as an early birthday present. Very much in her style and she thoroughly enjoyed hugging me again. Lastly, I pulled out my blu-ray copy of The Girl with all the Gifts and had it autographed, telling her I loved it, and that I’ve read the book in the past saying that I’ve found her a perfect Justineau. During the autograph he started joking with my three friends present with me who made fun of being my assistants in these exciting moment (thanks Raffaella, Roberta and Leonardo!). She, very happy that I loved the film, hugs me again and says “thanks for the support”. Got it? Thanks for support! The most beautiful sentence I could receive after all these years of Gemma Arterton Italia! I am not an intrusive fan, but I respect her privacy, her work and her choices: maybe I understand her since we are, even if it makes me strange to say it, colleagues (I’m on opera singer but I also work as actor and pianist).

Giving the gift

Last Friday she related with me as if we were old friends: affectionate, available, sincere, humble as usual. I am happy to support Gemma Arterton, a huge example of great talent who lives with such humility. I can say that I know my favorite actress and that she remembers me very well. This time I also shared my thoughts on her performance with her and we talked a lot after she treated me in a ‘privileged’ way (the fact that she gave me priority over the other person waiting) without me I asked her for anything. What more can I want?

This is how I close this story of “Saint Joan” that I share with all of you followers of Gemma Arterton Italia!

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Meeting Gemma: Saint Joan

by Gian 30 Gennaio 2017

Come scritto precedentemente nella pagina facebook della pagina, lo scorso Venerdì ho visto “Saint Joan” alla Donmar Warehouse per poi incontrare Gemma Arterton a fine spettacolo, la terza volta dopo il 2014 con “Made in Dagenham – The musical” e il 2016 con “Nell Gwynn”.

LO SPETTACOLO

Cominciamo a parlare dello spettacolo, uno dei più potenti e belli che io abbia mai visto. Sicuramente non per tutti i palati, ma la direzione di Josie Rourke è a dir poco magnifica. Un tavolo che viene imbandito in base alla scena posizionato sopra un girevole che si muove praticamente sempre a diverse velocità, che spesso serve a far aumentare ancora di più il pathos.
Il resto viene fatto da bellissime proiezioni e una fantastica regia luci. L’incontro e scontro del classico contro il moderno funziona meravigliosamente. La protagonista è l’unica a essere vestita con abiti classici, ma cambia nell’avanzare della storia. Veramente interessante e geniale come allestimento con un’impeccabile lavoro sul testo asciugato di circa un’ora e mezza (il testo originale di Shaw dura sulle quattro ore). 

Gemma è già in scena quando il pubblico entra (mia foto dalla seconda fila)

 

Il cast è solido come pochi: Fisayo Akinade caratterizza perfettamente il Delfino, impeccabili Matt Burdock, Niall Buggy, Simon Holland Roberts fisicamente perfetti nel loro ruolo. Eccellente sia Elliot Levey che Rory Keenan senza dimenticare Syrus Lowe nel suo doppio ruolo caratterizzati in modo diverso sia con il corpo che con la voce. Emozionanti Richard Cant (specialmente nel finale) e la celebre star del West End Hadley Fraser nei panni di Dunois.

Gemma Arterton regala la sua migliore performance! Lei rappresenta ogni sfaccettatura della Giovanna D’Arco, da ragazza innocente a guerriera sporcata dalla guerra per arrivare a donna innocente ferita, torturata e sola. Un ruolo notoriamente difficilissimo che lei affronta e vive in maniera a dir poco magistrale. Parliamoci chiaro: questo spettacolo lo affronti solo se sei una grande attrice, altrimenti ci rimetti tutta la credibilità sudata negli anni. Gemma è stata definita la Helen Mirren della sua generazione e non possiamo non dare torto. Gli ultimi venti minuti raggiunge picchi di intensità sbalorditivi. Straziante!

Vi consiglio, quindi, di recuperare lo spettacolo che è in scena fino al 18 Febbraio. Per chi non potrà andare tranquilli che verrà proiettato nei cinema di tutto il Mondo il 16 Febbraio per il National Theatre Live. Vi terrò informati per eventuali proiezioni italiane.

Io il 27 Gennaio 2017 con Gemma Arterton

 

L’INCONTRO


Sin dalla prima volta che sono andato a vedere Gemma le ho fatto arrivare un mazzo di fiori in camerino sempre come un in bocca al lupo prima dello spettacolo. Nel 2014 ci siamo fatti una foto e non avevamo parlato molto, l’anno scorso dopo “Nell Gwynn” mi aveva sorpreso che lei si ricordasse di me e che mi si fosse avvicinata ringraziandomi dei fiori senza che io avessi avuto modo di dire mezza parola (per poi parlare un po’). L’estate scorsa le ho fatto arrivare un meraviglioso artwork fatto per l’occasione da Nicola Roversi come in bocca al lupo per la produzione di “Saint Joan” e anche lì si ricordava perfettamente di me, ma l’incontro di Venerdì ha superato le mie aspettative!

Dopo appena cinque minuti dalla fine dello spettacolo vedo Gemma uscire dal teatro vicino a Fisayo Akinade, suo partner anche in “La ragazza che sapeva troppo” (The Girl with all the Gifts). Stringe una mano a sinistra, qualche altra a destra e appena uscita un suo fan le chiede un autografo. Lei gentilmente come suo solito risponde “sì, certo, ma…” (e qui arriva un GRANDE MA) “… prima devo salutare una persona!”. 

Abbraccio con lacrime

 

Si avvicina, quindi, a me ancora commosso dallo spettacolo e mi dice in italiano “grazie dei fiori!”. In questo punto non riesco più a trattenere le lacrime e la abbraccio mentre lei mi ringrazia. Le spiego il perché sono in questo stato: “sai Gemma, io ho amato Giovanna D’Arco sin da quando ero bambino e ho trovato la tua performance veramente grande perché non la fai sembrare una pazza, ma tu la fai sembrare sempre..” Lei mi continua il concetto: “Sì, lucida!”. Continuo dicendo che penso sia questo uno dei lati più difficili del personaggio e lei si trova ancora d’accordo con me. Concludo dicendo che potrebbe far arrivare le persone a credere in Dio per quanto vive il personaggio.

Dopo questa prima parentesi le ho dato una collana che ho fatto fare a mia madre come regalo anticipato di compleanno. Molto nel suo stile e ha apprezzato moltissimo abbracciandomi di nuovo. Come ultima cosa ho tirato fuori la mia copia del blu-ray di “La ragazza che sapeva troppo” (The Girl with all the Gifts) e me l’ho fatto autografare dicendole di averlo adorato, di aver letto il libro in passato e di averla trovata una perfetta Justineau. Durante l’autografo ha iniziato a scherzare con i miei tre amici presenti con me che ironizzavano sul fatto di essere miei assistenti in questi momenti emozionanti (grazie Raffaella, Roberta e Leonardo!). Lei, contentissima che ho amato il film, mi abbraccia ancora e mi dice “grazie del supporto”. Capito? Grazie del supporto! La frase più bella che potevo ricevere dopo quasi quattro anni di Gemma Arterton Italia! Non sono un fan invadente, ma rispetto la sua privacy, il suo lavoro e le sue scelte: vuoi che la comprendo visto che siamo, anche se mi fa strano dirlo, colleghi. 

La consegna del regalo

Venerdì scorso si è rapportata con me come se fossimo amici di vecchia data: affettuosa, disponibile, sincera, umile come suo solito. Sono sempre più contento di supportare Gemma Arterton, enorme esempio di grande talento che convive con tanta umiltà. Posso dire sempre di più di conoscere la mia attrice preferita e che lei si ricorda benissimo di me. Questa volta ho condiviso anche i miei pensieri sulla sua performance con lei e abbiamo parlato un sacco dopo che mi ha trattato in modo ‘privilegiato’ (il fatto di aver dato la precedenza a me nei confronti dell’altra persona ad aspettare) senza che io le avessi chiesto niente. Cosa posso desiderare di più?

Chiudo, così, questo racconto di “Saint Joan” che condivido con tutti voi followers di Gemma Arterton Italia!

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Gemma e il suo debutto nel musical ‘Made in Dagenham’

by Gian 8 Ottobre 2014

Traduzione dell’articolo del DailyMail UK pubblicato il 27 Settembre.

La semplice menzione che Gemma Arterton fa, arricciando il famoso naso lentigginoso, di Hollywood è: ‘Non ho avuto grandi esperienze a Hollywood finora, forse non mi adatto là. Può essere abbastanza intimidatorio.’
Ha preso un solo espresso, ma per un momento sembrerebbe che la ‘bomba bruna’ stia per esplodere. 
L’attrice addestrata alla RADA ride seccamente dell’espressione fuori moda e tranquillamente esplode. 
Ha interpretato la Duchessa di Amalfi e Rosaline in “Pene d’amor perdute” al Globe e ha un portafoglio di film altamente credibile per il suo nome: Tamara Drewe, Gemma Bovery, St. Trinian’s, Quantum of Solace, Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo e La scomparsa di Alice Creed hanno tutti beneficiato della sua presenza e carisma. 
Ma Arterton ha temporaneamente voltato le spalle a Tinseltown prendendo parte a una produzione ‘onesta e con grande cuore’ all’ Adelphi Theatre di Londra. 
Made In Dagenham è un adattamento musicale del film uscito nel 2010, scritto da Richard Bean (One man, Two Guvnors) con musica dal geniale compositore di James Bond e Sherlock David Arnold. 

Protagonista Gemma Arterton nei panni di Rita O’Grady, racconta la storia dello sciopero sul lavoro per la parità di salario delle operaie Ford di Dagenham nel 1968. 
Con canzoni forti e un proprio marchio sexy socialismo anni ’60, il musical, diretto dal pluripremiato regista Rupert Goold, promette di essere un successo strepitoso. 
Raramente la prospettiva di una disputa industriale guidata da signore in tuta è stata così attraente. 
E questo è portato anche grazie al fascino magnetico di Arterton. Con il minimo di make-up e gioielli comprendente un anello al mignolo e due piccoli orecchini, lei è una bellezza naturale con caldi, occhi marroni. 

Lei offre una stretta di mano, ereditata, dice, da suo padre Barry che è un saldatore. La madre Sally Anne lavora come donna delle pulizie e ha passato la sua ‘incredibile etica del lavoro’ a entrambe le sue figlie, la più giovane dei quali, Hannah, è anche un’attrice. 
Curiosamente, Gemma è nata con polidattilia, il che significa che aveva sei dita per mano. 
‘Le ho avute solo per due giorni poi si sono liberati di loro, quindi non posso ricordare di averle avute. Ma è genetica, sono orgogliosa di questo.’ 
La 28enne ragazza di Gravesend mantiene il suo accento Kent, come uno scaricatore di porto dice e regolarmente si dimentica di utilizzare l’impostazione predefinita diplomatica favorita dai suoi compagni. 
‘Non mi piace la fama,’ confessa. 
‘So che dovrei godere di più perché un sacco di gente vuole essere famosa, ma non mi piace molto.’ 
‘Quantum Of Solace mi ha messo sulla mappa riprese. Non ho mai pensato che sarei diventata una Bond Girl.’
‘Anche se è stato l’unico film in cui, quando ho avuto la parte, i miei genitori sono stati molto eccitati.’
‘Di solito dicono: “Oh, hai avuto la parte, forte”, ma con James Bond erano entusiasti. Batti cinque in continuazione per tutta casa”. 
Seduta nella mensa in vetro soffitto dello spazio prove di Made in Dagenham, all’ombra di The Shard nel sud di Londra, ha appena completato le prove di oggi ed è vestita con semplici abiti da lavoro, un top fragola, pantaloni attillati denim e Converse bianche. 

Ha smesso di fumare (‘Erano solo quattro o cinque al giorno in ogni caso’), e, per tutta la durata della produzione, ha abbandonato l’alcool e si propone di essere a letto alle 21:30 di ogni sera. 
Questo ha significato ridurre le sessioni amate di karaoke, una passione che si è sviluppata quando, a 19 anni, passò le notti in un pub karaoke di Londra, chiamato Honest Dave’s Karaoke Bar. 
‘Ci sono passata avanti pedalando giusto questa mattina!’ Lei urla. ‘Ho lavorato dietro il bar, ma nei fine settimana sono diventata la Regina del Karaoke. Mi piaceva iniziare con Total Eclipse Of The Heart, e qualche volta finivo con Nothing Compares 2 U. 
‘E tutti i diffidenti vecchi macchinisti che hanno bevuto in là – era dietro l’angolo da Waterloo – hanno sempre insistito nel sentirmi cantare These Boots Are Made For Walking di Nancy Sinatra. Che cosa curiosa’. 
La storia musicale della famiglia Arterton è altrettanto curiosa. La nonna di sua madre era una violinista ebrea tedesca, ma la sua mamma era una punk e il suo secondo zio è Eric Goulden, meglio conosciuto come Wreckless Eric, notevole per il singolo del 1977 della Stiff Records (I’d Go The) Whole Wide World. 
‘Ho lavorato molto duramente e sono abbastanza fiduciosa della la mia voce ora. E ‘suona bene’, ha detto.
‘Sono cresciuta ascoltando i The Damned e The Clash,’ dice. ‘Amo ancora quella musica.’ 
Nella sua adolescenza ha formato la sua band, Torniquet (Laccio emostatico). 
‘Io ero la cantante ed eravamo punk / goth,’ lei fa una smorfia. 

‘E’ stato il periodo Marilyn Manson. Eravamo terribili – ma mi è piaciuto molto’. 

Per il suo debutto come cantante al West End, Gemma ha lavorato con Mary Hammond (voice coach, tra gli altri, di Chris Martin dei Coldplay) e ri-imparare a cantare in stile pop. 
‘Ho lavorato molto duramente e sono abbastanza fiduciosa per la mia voce ora,’ sorride. ‘So che non si dovrebbe essere sicuri, ma lo sono. E ‘suona bene’. 
Made In Dagenham arriverà sulla scia di un altro evento di riferimento per il teatro musicale, Kate Bush con il tour Before the Dawn. 
Come ‘una grande fan’, alla Arterton è stato chiesto di rivedere la serata inaugurale della Bush per la BBC Newsnight, che lei ha fatto a fianco della cantante Anna Calvi.  
‘Ero tutta, “E’ stato fantaaaastico!” Ma è stato fonte di ispirazione solo per vedere Kate Bush uscire e fare un concerto dopo 35 anni. Il suo coraggio era la cosa più commovente per me.’
Coraggio è stato anche un fattore chiave nella carriera di Arterton. Testimoniare il suo ruolo ne La Scomparsa di Alice Creed, un brutale, dramma durante il quale la maggior parte del suo tempo sullo schermo è trascorso in lacrime di terrore e di una tuta poco lusinghiera viola. 
E’ anche apparsa nuda nel thriller, ma dice con vivacità professionale,’non mi riguarda affatto ‘. 
Tale è la sua dedizione al lavoro che all’inizio di quest’anno ha imparato a parlare francese, nel corso di sei mesi intensivi, al fine di co-protagonista nel film romantico gallico Gemma Bovery (che ha recentemente aperto con grande successo il Toronto International Film Festival 2014). 
Parla fluente e ora mantiene un appartamento a Parigi e anche una nuova fiamma a forma di assistente alla regia francese Franklin Ohannessian.

‘Ho un tizio francese,’ lei sorride. ‘Abbiamo un modo molto strano di parlare. Lui vuole praticare il suo inglese così parla in inglese, ma io parlo in francese.’ 
‘Poi a volte avremo una giornata completamente francese, se ho bisogno di rispolverare. Deve sembrare molto strano. ‘
Arterton ha divorziato nel mese di Febbraio, dal consulente di moda Stefano Catelli – sposati nel 2010. 
‘Ovviamente nessuno si sposa per divorziare,’ dice. 
In un caso di vita che imita Arterton, ha recentemente interpretato la moglie separata di Idris Elba nel prossimo racconto stratificato di Londra ‘A Hundred Streets’. 
‘Siamo una buona partita, io e Idris,’ dice. ‘E’ vero – un ragazzo di Hackney – e siamo entrambi completamente senza caz****. Parlano le nostre menti ‘. 
Lei ammette che può essere fisicamente violento, quando spinta. 
‘Fin da quando ero giovane, se qualcuno mi toccava senza autorizzazione, mi arrabbiavo sempre…’ lancia un gancio destro in aria. 
‘E’ come un impulso in me. Mi ricordo di un ragazzo in Gravesend che mi pizzicò il sedere quando avevo 15 anni e ho subito gli dissi: “Tu non hai il diritto di toccarmi!” 
‘E io ero a un bancomat a Berlino, anni più tardi, e questo vagabondo mi ha toccato e io, bene, gli diedi un pugno. Non c’ho nemmeno pensato. 
‘Sono rimasto scioccata e anche lui. Dopo mi ha inseguita – penso che si sentiva umiliato. Ma a volte mi preoccupa il mio istinto’lei si agita. ‘Io davvero gli diedi un pugno’. 
Questa franchezza continua mentre discute perché così tanti musical non sopravvivono, come è stato il destino di quest’anno per ‘I Can’t Sing!’, ‘Spamalot’ e ‘Stephen Ward’. 
‘Alcuni di loro chiudono perché sono un mucchio di m****,’ Gemma afferma senza mezzi termini. 
‘Poi di nuovo, certi continuano a essere in cartellone per anni e sono orrendi, quindi è un po ‘un mistero. 
‘Ma quando si vede un buon musical, è mozzafiato,’ lei con entusiasmo. ‘Si tratta di tutte le forme d’arte in una sola volta e ti colpisce il viso nel modo più magico.’ 
Abbassa il suo caffè eccitata. ‘Pensi: “Sono totalmente d’accordo sullo spendere soldi per questo!”‘ 
Made in Dagenham – The Musical dal 9 Ottobre all’Adelphi Theatre di Londra
Traduzione a cura di Gemma Arterton Italia
Vietato prendere questo articolo in parte o nella sua totalità
Condividete l’articolo e rispettate il lavoro altrui



Gianluca “Gian” Ercoli


Fonte immagini: http://www.gemma-arterton.net/


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8 Ottobre 2014 0 comment
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