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Gemma Arterton Italia
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Recensioni

The King’s Man, il divertimento è servito – La recensione

by Gian 6 Gennaio 2022

Una mente criminale pianifica di annientare milioni di persone e, appoggiato da un gruppo di personalità influenti, fanno innescare la Prima Guerra Mondiale. Sarà l’inglese Oxford a lottare contro il tempo per evitare il peggio, fondando la prima agenzia di intelligence indipendente del Regno Unito. 

Dopo due anni di slittamento causa pandemia, è uscito il 5 Gennaio nelle nostre sale The King’s Man – L’inizio, terzo film del fortunato franchise che ha guadagnato coi primi due capitoli ben 825,2 milioni di dollari e primo lungometraggio prequel che sorprende già nelle prime scene per il cambio di rotta che può spiazzare. 

Analizzando la filmografia del regista Matthew Vaughn, The King’s Man è più vicino come toni a X-Men – L’inizio che agli altri Kingsman.
Gemma Arterton è Polly

Più serio e decisamente meno goliardico rispetto ai precedenti, questo cambio di rotta può lasciare di sasso lo spettatore. Il regista inglese, però, si diverte a unire la storia con il divertissement dello spionaggio. Chi sarà questo boss che gestisce così tanti cattivoni sparsi per il Mondo? 

Se in X-Men – L’inizio trovavamo supereroi che si scontravano con la guerra fredda, qui viviamo di prima persona la Prima Guerra Mondiale con personaggi realmente esistiti presentati deliziosamente sopra le righe. La guerra è molto presente in The King’s Man – L’inizio ed è l’unico difetto che sporca questo bellissimo film: la spy story a un certo punto viene sovrastata troppo dalle trincee e allentano leggermente il ritmo.

E’ veramente deliziosa e di grande intrattenimento questa commistione di eventi realmente accaduti con fatti inventati. 

Il film non annoia neanche un secondo e colpisce sicuramente per originalità e fattura: le scene d’azione sono orchestrate meravigliosamente, i personaggi sono tutti riusciti e non mancano picchi emozionanti e drammatici. Matthew Vaughn decide di alzare la posta e dimostra di essere un credibile autore anche sul fronte più serio.

Djimon Hounsou, Harris Dickinson e Gemma Arterton

Grandissimo pregio di The King’s Man – L’inizio è l’eccellente cast, dal ruolo più grande a quello più piccolo. Ralph Fiennes è perfetto nei panni di Oxford, meravigliosamente bilanciato tra divertimento e dramma. Djimon Hounsou è un’impeccabile spalla, ineccepibile controparte più fisica e meno british rispetto il protagonista. Rhys Ifans è un fantastico Rasputin che riesce a strappare risate senza rendere completamente ridicolo il personaggio. Da applausi Tom Hollander nel triplo ruolo di Re Giorgio, il Kaiser Wilhelm e lo Tsar Nicholas.

Gemma Arterton illumina lo schermo con la sua Polly, una donna anti convenzionale che risolve sempre le situazioni, di supporto ma non per questo messa in ombra. E’ piacevolmente spiritosa, senza filtri, sincera e ha gran parte delle battute più riuscite. Sicuramente uno dei personaggi più riusciti, speriamo che nel sequel abbia ancora più spazio e si vada più a fondo sulle sue origini visto che non ne sappiamo molto. Perfettamente disinvolta tra commedia, azione e dramma, la sua recitazione naturale e spontanea non fa risultare il suo personaggio fastidioso.

Bravo Harris Dickinson, chiudono il cast i sempre impeccabili Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode e Stanley Tucci. Fa piacere ritrovare Aaron Taylor-Johnson in un film di Vaughn dopo Kick-Ass del 2010.

"Perché voi uomini la fate tanto complicata?"

Con dei bellissimi costumi e una gustosa colonna sonora, The King’s Man è indubbiamente un bellissimo film, coi suoi tanti pregi, i suoi difetti e con un finale che emozionerà i grandi fan del franchise, facendo desiderare subito un sequel. 

Non fidatevi dei trailer fuorvianti e fatevi catapultare in questa divertente, emozionante storia fatta di azione, tensione, risate e lacrime.
 
 
Articolo in collaborazione con JAMovie, che trovate anche su Facebook, Instagram e Twitter
 
 
 
 
 
 
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6 Gennaio 2022 0 comment
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Nuovo trailer e nuova uscita italiana per The King’s Man

by Gian 17 Novembre 2021

Un nuovo trailer di The King's Man - Le origini annuncia una leggera posticipazione del film nelle sale italiane.

Non c’è pace per il prequel di Kingsman, The King’s Man – Le Origini, visto che ha subito un’altra posticipazione. 

Di che parla il film?

Mentre una squadra di tiranni e criminali si riuniscono per organizzare una guerra per annientare milioni di persone, un uomo deve lottare contro il tempo per fermarli.   

Il protagonista è il giovane Harris Dickinson ed è affiancato da grandi artisti come Ralph Fiennes, Aaron Taylor-Johnson, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode, Djimon Hounsou, Stanley Tucci, Rhys Ifans, troviamo anche come protagonista femminile Gemma Arterton nei panni di Polly Watkins, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Fiennes.

Disney e 20th Century Fox comunica la nuova data d’uscita, attesa ora il 5 Gennaio 2022 come chiusura delle vacanze natalizie. Che sia la volta buona? Nell’attesa di vederlo nelle nostre sale, ecco il nuovo trailer.

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17 Novembre 2021 0 comment
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Nuovo rinvio per The King’s Man

by Gian 22 Gennaio 2021

Altro giro, altro rinvio per The King’s Man che non uscirà più il 12 Marzo, neanche direttamente in streaming.

Pochi giorni fa avevamo parlato di un rumor che circolava sul web riguardo la possibile uscita dell’attesissimo The King’s Man – L’inizio, terzo film del franchise di Kingsman, vista l’assenza di marketing a poco dall’uscita annunciata per il 12 Marzo.

Questa si è rivelata solo una chiacchiera di corridoio visto che è stata annunciata una nuova uscita per il film, ora atteso al cinema per il 20 Agosto 2021.

Sperando di non assistere a nuove posticipazioni e di tornare presto a poter gustare i film in sala, vi riporto ancora la sinossi del film con dettagli sul cast e sul ruolo interpretato da Gemma Arterton.

Gemma Arterton è Polly Watkins

Mentre una squadra di tiranni e criminali si riuniscono per organizzare una guerra per annientare milioni di persone, un uomo deve lottare contro il tempo per fermarli.   

Il protagonista è il giovane Harris Dickinson ed è affiancato da grandi artisti come Ralph Fiennes, Aaron Taylor-Johnson, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode, Djimon Hounsou, Stanley Tucci, Rhys Ifans, troviamo anche come protagonista femminile Gemma Arterton nei panni di Polly Watkins, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Fiennes.

 

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RUMOR: Un importante servizio di streaming vuole acquistare The King’s Man dalla Disney

by Gian 15 Gennaio 2021

Vista l’assenza di marketing a meno di due mesi dall’uscita di The King’s Man, delle voci sospettano che la Disney potrebbe far debuttare il film su Hulu – per l’Europa ci sarà Star – o venderlo a un altro servizio di streaming.

E’ più di un anno, ancor prima della pandemia, che The King’s Man – Le Origini con Gemma Arterton viene rimandato. Mentre si avvicina alla sua anteprima di marzo, una voce NON confermata suggerisce che il film potrebbe essere acquistato da un servizio di streaming, a meno che la Disney non scelga di posticiparlo ulteriormente.

Variety ha notato che con l’avvicinarsi del 12 marzo, la Disney deve ancora iniziare il marketing per il film prequel della serie Kingsman. Inoltre, con il COVID-19 ancora in aumento negli Stati Uniti e nei cinema a capacità ridotta o completamente chiusi, non è chiaro se sarà fattibile un’uscita nelle sale questa primavera. Pertanto, la Disney potrebbe posticipare ancora una volta la data o scegliere di rilasciarlo direttamente allo streaming (o fare un debutto ibrido). Ma data la valutazione R del film, sembra che Disney + sarebbe una casa improbabile. Hulu, di proprietà della Disney, potrebbe rilasciare il film, ma una voce indica che un altro importante servizio di streaming sta cercando di acquistare i diritti dalla casa di produzione.

Djimon Hounsou, Harris Dickinson e Gemma Arterton

Come avevamo sospettato lo scorso mese, il 23 Febbraio in Europa uscirà Star, una nuova sezione di Disney + che avrà un catalogo più maturo. Nella lista di film annunciati ci sono anche i precedenti capitoli del franchise, quindi The King’s Man – Le Origini potrebbe essere la prima novità a debuttare sulla piattaforma streaming.

Il marketing di The King’s Man stava andando alla grande nell’estate del 2020, con un trailer a giugno e diverse foto del film e dei poster. All’epoca, era programmato per il rilascio a settembre dopo essere stato precedentemente spostato da Febbraio 2020 e, ancor prima, a Novembre 2019. Recentemente, il film era stato posticipato da Febbraio 2021 alla sua attuale data di uscita di marzo.

Basato sulla serie a fumetti The Secret Service di Mark Millar e Dave Gibbons, il franchise di Kingsman è iniziato con Kingsman – Secret Service del 2014 con Colin Firth e Taron Egerton. Un sequel, Kingsman – Il cerchio d’oro, ha debuttato nel 2017 e ha introdotto gli Statesmen, l’equivalente americano del gruppo di spionaggio britannico. Gli Statesmen stanno per ottenere il loro film, con Channing Tatum, Jeff Bridges e Halle Berry che riprenderanno i loro ruoli da Il cerchio d’oro. Il mese scorso avevamo rivelato che sono in cantiere molti altri film per il franchise compresa una serie tv!

Gemma Arterton è Polly Watkins

Di che cosa parla The King’s Man?


La sinossi recita: Mentre una squadra di tiranni e criminali si riuniscono per organizzare una guerra per annientare milioni di persone, un uomo deve lottare contro il tempo per fermarli.   

Nel film, che ha la star in ascesa Harris Dickinson come protagonista e grandi artisti come Ralph Fiennes, Aaron Taylor-Johnson, Tom Hollander, Daniel Bruhl, Charles Dance, Matthew Goode, Djimon Hounsou, Stanley Tucci, Rhys Ifans, troviamo anche come protagonista femminile Gemma Arterton nei panni di Polly Watkins, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Fiennes.

In attesa di avere delle conferme e delle notizie ufficiali, ecco l’ultimo trailer rilasciato:

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Cambio data per The King’s Man

by Gian 12 Dicembre 2020

Nuovo giro, nuova corsa e nuova data d’uscita per The King’s Man – Le Origini

Ebbene sì, il film ha subito un altro rinvio e speriamo sia l’ultimo. Due giorni fa, al Disney Investor Day, è stato comunicato che il nuovo film del franchise Kingsman uscirà in America il 12 Marzo 2021. Una leggera posticipazione visto che era atteso in Italia il 25 Febbraio.

Come detto nello scorso articolo, in ‘The King’s Man – Le Origini’ ci sarà Gemma Arterton nei panni di Polly, non solo bambinaia che si prende cura del giovane Conrad, ma anche asso decifratore di codici che controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di spionaggio del personaggio interpretato da Ralph Fiennes.

Gemma Arterton è Polly Watkins

Il 23 Febbraio il servizio di streaming Disney+ si amplierà aggiungendo Star, un catalogo che conterrà film con target più adulto, compresi i film di Kingsman visto che le produzioni Fox ora sono sotto l’ala della Disney.

Nella speranza che non venga posticipato ancora e che si possa vedere al cinema, invece che direttamente su Star, vi lascio con la locandina del film.

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Kingsman, pianificati altri sette film

by Gian 8 Dicembre 2020

“King’s Man – Le origini” ancora deve uscire al cinema, eppure già si parla di molti altri film per il franchise… ben sette!

Il CEO di Marv Group Zygi Kamasa ha, infatti, affermato che il regista Matthew Vaughn sta tramando “qualcosa come altri sette film di Kingsman” come parte dei piani di espansione della società.

“Vogliamo aumentare il business e la produzione”, ha detto Kamasa al vertice finanziario di Winston Baker nel Regno Unito alla fine della scorsa settimana. “Abbiamo una serie TV Kingsman in lavorazione e ci sono altri due-tre franchise in fase di sviluppo insieme al mondo Kingsman”.

Attraverso due film, il franchise di Kingsman ha incassato 825,2 milioni di dollari. Il prequel The King’s Man, posticipato dal Covid, uscirà nei cinema a febbraio del prossimo anno per la Disney. Con Ralph Fiennes, Daniel Bruhl, Stanley Tucci, Gemma Arterton, Matthew Goode, Aaron Taylor-Johnson e Djimon Hounsou, il film potrebbe portare la serie a superare il miliardo di dollari.

Gemma Arterton è Polly in “The King’s Man – Le Origini”

Saranno pianificati sequel di “The King’s Man – Le origini”? Chissà!

Se così fosse, sicuramente potremmo vedere ancora Gemma Arterton interpretare Polly. Come abbiamo letto nelle sue precedenti interviste, l’attrice inglese ha adorato lavorare a questo film, esercitandosi anche al calcio della pistola.

Il giornalista inglese Baz Bamigboye lo scorso Luglio aveva assistito a una proiezione privata del film definendolo come una “perfetta combinazione di epico dramma da prima guerra mondiale che incontra thriller d’azione uniti dalla leggerezza tipica di Vaughn”.

Aveva scritto questo su Gemma: “L’attrice, che è apparsa al fianco di Daniel Craig in Quantum Of Solace, è fantastica in The King’s Man nei panni di Polly Watkins, che lavora come bambinaia, prendendosi cura del figlio di Oxford, Conrad (interpretato da adulto dalla star in ascesa Harris Dickinson). La Polly di Arterton funge anche da asso decifratore di codici e controlla una squadra di cuochi, servi e camerieri che forniscono informazioni al giovane servizio di Oxford. “È una specie di Mary Poppins, ma più rock ‘n’ roll”, mi ha detto Arterton quando ero stato l’anno scorso sul set. “Fin dall’inizio, vedi che gestisce le cose in casa.” È anche lei a capo del campo.’

Il film, ulteriori rinvii permettendo, uscirà nelle nostre sale il 25 Febbraio, un giorno prima dell’uscita americana. Chi non vede l’ora di gustarselo in sala?

 

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Interviste

Gemma ha quasi smesso di recitare dopo questo film ‘terribile’

by Gian 7 Dicembre 2020

Traduzione dell’articolo presente su Red Magazine di Gennaio 2021

Attrice. Produttrice. Attivista. Cambia-mondo. Visto che Gemma Arterton ritorna al piccolo schermo in Black Narcissus della BBC One, Nathalie Whittle incontra la ragazza di Gravesend diventata star di Hollywood che ha aiutato ad alzare la barra per le attrici ovunque.

Quando Gemma iniziò a fare audizioni per ruoli, appena aveva concluso i suoi studi alla Royal Academy of Dramatic Arts, le dissero che ‘non era brava abbastanza’. Che il suo corpo ‘non era della forma giusta’. Poi che aveva bisogno di ‘lavorare sull’accento’, ‘altrimenti interpreterai solo domestiche’. Allora, lei ascoltò, prese appunti. Le cose sono differenti ora, lei spiega, mentre mi si siede vicino, vestita con una confortevole maglia e jeans, nella reception nella casa a Battersea dove la stiamo fotografando. ‘Ora penso che risponderei tipo, “Oh v********o. Prendi qualcun’altra allora!”‘ lei dice, la schiettezza delle sue parole viene ammorbidita, e accompagnata, da una risata spensierata.

Oggi, Arterton è perfettamente equilibrata, tranquillamente a suo agio. Le molte storie che racconta della sua vita e della sua carriera sono intervallate da insegnamenti – ‘Non lasciare che la gente ti faccia stare male o che ti prenda in giro’ – che ti farebbero credere che lei stia più avanti dei suoi 34 anni. E lei ancora appare incantevolmente inconsapevole della magnitudine della sua fama. ‘Gravesend è l’unico posto in cui sono veramente famosa’, dice al team di Red Magazine con massima sicurezza, lasciando solo il minimo accenno dell’ampio accento dell’est che ha acquisito durante la sua infanzia lì. Non possiamo fare altro che ridere in una palese incredulità.

Lei è, dopo tutto, una star di Hollywood che sta parlando. La donna che ha avuto il suo successo interpretando la Bond girl Strawberry Fields in Quantum of Solace del 2008 e che è andata a lasciare il suo marchio a Hollywood, facendo da protagonista in film da grande budget, compresi Scontro tra titani e Prince of Persia. La donna che ha usato la sua immagine per combattere ingiustizia, difendendo i movimenti del Me Too e Time’s Up e che è stata forza principale dietro la coorte di star di serie A che si sono vestite di nero in solidarietà ai BAFTA del 2018. Non scommetterei sul fatto che ci siano state molte persone al di fuori di Gravesend abbiano chiesto, ‘Gemma, chi?’.

Gemma fotografata da Chloe Mallett per Red Magazine

 

Meglio per noi, Arterton sta tornando sui nostri schermi nel remake della BBC One di Black Narcissus; naturalmente lei interpreta la protagonista, sorella Clodagh, una suora che lotta nel contenere i suoi desideri repressi mentre tira su un ramo del suo ordine sull’Himalaya. Lei lo chiama un ‘punto alto della carriera’, un ‘pezzo speciale, che non viene molto spesso’; l’ultima volta che ricorda di aver avuto questa sensazione in un progetto per la TV è stata nella serie Tess of the D’Urbervilles (ahem, dodici anni fa). ‘Clodagh è la capo gruppo, questa rigida malata del controllo,’ lei spiega. ‘Ma poi c’è questo altro suo lato che è completamente il suo opposto – spericolato, selvaggio, libero – e lei lotta sempre con questo. Ricordo che mentre leggevo la sceneggiatura pensavo, “Oh, mi identifico con questo,” perché ero una persona così spensierata quando ero più giovane, che è ancora presente in me, ma ora c’è questo mostro del controllo in me, che è molto responsabile, e mi preoccupo così tanto della conseguenza delle cose.’

Ho visto il primo episodio e, lo devo ammettere, ho trascorso la maggior parte del tempo trafitto dalla Arterton. L’oscillazione del suo personaggio dalla disciplina rigorosa e l’angoscia emozionante è così convincente, così commovente, forse proprio per la vicinanza che Arterton ha provato con il suo personaggio. Se lei non fosse ancora una star, non ho dubbi che questo ruolo ce la farà diventare.

Ma la verità è, essere una ‘star’ non è mai stata l’intenzione della Arterton, beh, perché la fama non è nella sua borsa. Lei ha spiegato che, quando era 21enne, fece grandissima notizia che la -allora-poco-conosciuta attrice fosse stata presa come Bond girl, lei era confusa dalla ‘pazzia’ che la circondava. ‘Io ero tipo, “Oh, che importa, è solo un altro ruolo,'” lei dice. ‘Poi il mio addetto stampa mi ha chiamata e mi ha detto, “Gemma, c’è qualcosa che mi devi dire? Qualche scheletro nell’armadio? Devi dirmelo perché lo scopriranno,” E io ricordo che pensai, “Oh mio Dio, ma a chi può fregare? Sono io, a chi importa?'” Ma quello fu anche un prezioso momento nella mia vita che mi ha fatto sentire custodita e grata. Non ho mai voluto richiamare attenzione.’

Il suo disinteresse in tutto quello, il suo desiderio di non vivere ‘la vita di Hollywood’, l’essere libera di camminare col suo cane nel quartiere di Battersea che lei ora chiama casa e prendere un caffè senza essere disturbata, ha avuto probabilmente dei lati negativi, lei riflette. ‘Penso che qualcosa mi abbia trattenuto, questa mancanza di ambizione che forse la gente percepisce in me,’ lei dice, ‘ma è solo che io non ambisco a diventare famosa. Io ambisco a fare bei lavori, di lavorare con brave persone e di avere una carriera. Ma attualmente sono una persona un po’ ansiosa e nervosa, quindi non sarebbe buono per me stare sotto i riflettori tutto il tempo.’

Gemma e sua sorella Hannah da piccole

 

La sua ambizione, spiega, è confermata dal desiderio di recitare sul palcoscenico. Lei e la sua sorella minore, Hannah, che è anche lei attrice, sono state allevate in una ‘disordinata, creativa’ casa nel quartiere delle case popolari di Gravesend dalla loro mamma ‘eccentrica, ragazza rock’ che lavorava come casalinga. Era piena di musica, arte, divertimento. Inizialmente, era la prospettiva di incontrare ragazzi ad averla attirata a una classe di teatro amatoriale, solo che la Arterton ha scoperto più dei ragazzi lì, ha trovato la sua cosa. E quando, a 16 anni, un insegnante le ha suggerito di lasciare la scuola prima della maturità per frequentare un college locale che insegnava anche arti creative, lei ha fatto esattamente questo.

‘Fu una cosa un po’ controversa perché stavo ricevendo voti veramente buoni,’ lei spiega. ‘Ma mia madre fu veramente di sostegno. Lei è stata sempre dell’idea che dovresti fare ciò che ti rende felice, anche se non è un lavoro assicurato.’ Senza avere ‘agganci’ nell’industria, Arterton ha descritto che fare audizioni per le scuole di arti drammatiche, due anni dopo, fu ‘uno dei momenti più felici della mia vita’ perché ‘non mi aspettavo di andare da nessuna parte. Pensavo solo a gustarmi il momento.’ Ma alla fine c’è riuscita, alla RADA, una delle più prestigiose scuole di arti drammatiche dello Stato, niente di meno. La scomparsa Diana Rigg, che ha recitato con la Arterton in Black Narcissus (uno degli ultimi ruoli), Dame Joan Collins e Ralph Fiennes sono stati tutti alunni.

‘Mi preoccupo così tanto della conseguenza delle cose’

E’ stato lì che Arterton si è scontrata con le regole dell’industria; i suoi vincoli, se così si può dire. E’ stata esortata dai suoi tutor di perdere il suo forte accento del Kent. ‘Era la norma a quel tempo, che il tuo accento dovesse essere PR (pronuncia ricevuta),’ lei riflette. ‘Ma io ricordo di sentirmi un po’ come se non fossi abbastanza. C’erano un sacco di studenti da Oxbridge e io ero andata lì senza sapere molto sui libri, su Shakespeare e su tutte quelle cose.

Quindi quando qualcuno ti dice che devi cambiare e ci sono altre persone del tuo anno che parlano e leggono bene, ti fa sentire come se non fossi brava abbastanza.’ Inevitabilmente, la fiducia della Arterton è svanita. Dopo il diploma, si descrive come ‘grata’ a ogni ruolo che le veniva offerto. ‘Penso sia stato dovuto al fatto di far parte della classe operaia,’ lei riflette. ‘Ero sempre, “Grazie mille per il lavoro,” piuttosto che, “Attualmente, non andrò a fare quel lavoro. Aspetterò fino a quando non arriverà quello veramente buono.”‘

Gemma fotografata da Chloe Mallett per Red Magazine

 

Ci sono quindi ruoli che si pente di aver fatto, mi domando? La mia domanda viene accolta da un lamento. ‘C’è stato questo film terribile che ho fatto chiamato Runner Runner,’ lei ammette, visibilmente imbarazzata al suo pensiero. Justin Timberlake era protagonista con Arterton, la quale interpretava la donna braccio destro di un magnate del gioco d’azzardo (Ben Affleck). ‘A essere onesta, volevo solo smettere di recitare dopo questo,’ lei dice. ‘Non avrei dovuto farlo in primo luogo. La sceneggiatura non era buona; L’ho fatto perché era questo grande film americano e tutti mi dicevano che era una bella idea. E’ stato tutto quello che non mi piace quando sono sul set di un film e c’era tutta questa ostilità e tensione. E ora mi dà pena a sapere che cose così sono là fuori.’

Arterton era così delusa dalla sua parte che decise che era ora di prendere una nuova direzione, una di quelle che l’avrebbero aiutata a riprendere il controllo della sua carriera. Non avendo mai lavorato con una regista donna e frustrata dalla mancanza di donne sul set dei film, lei ha lanciato la sua compagnia di produzione capitanata da donne, Rebel Park Productions. ‘Mi ricorderò sempre la sensazione nei primi anni di carriera di sentirmi in minorità,’ lei spiega. ‘Ero spesso l’unica donna sul set e pensavo solo, “Bene, questo è una m**** perché non è la vita che vivo.” E avevo un po’ questo sminuire in modo paternalistico, durante gli anni, la maggior parte da attori uomini, che dovrebbe dire, “Un consiglio” e, “Prendi da me.”‘

Mentre le cose sono andate senza dubbio avanti da quel tempo, Arterton dice, ci sono frustrazioni che vengono quando sei a capo di un’azienda che aspira a creare più opportunità per le donne. ‘E’ più difficile per le registe donne di avere persone che abbiano fiducia in loro’ lei dice. ‘C’è un film che sto producendo e la regista è brillante; lei è stata candidata agli Oscar. E ancora i finanziatori hanno dubbi su di lei. E io penso, se fosse stata un uomo e avesse fatto il suo primo film, loro l’avrebbero assunto immediatamente. Ma loro hanno un problema con le donne!’.

Il desiderio di Arterton per il cambio con l’industria è qualcosa che ha affrontato anche col lavoro che ha creato. Ispirata dal movimento Time’s Up, nel 2018, la sua compagnia ha prodotto il corto Leading Lady Parts, che vede attrici, incluse Gemma Chan, Florence Pugh e Emilia Clarke che fanno audizione per un ruolo, con un trio di casting director fuori di testa che continuano a fare ridicole richieste a loro – di perdere peso, mettere più trucco e ‘essere più bianca’. ‘E’ stato brillante perché questo ha promosso questo delizioso legame tra tutte noi, come se ognuna guardasse le spalle all’altra ora,’ dice Arterton. ‘Uno dei problemi in questa industria è che spesso le donne non si supportano l’una con l’altra perché è come se si sentissero minacciate dal fatto che qualcun’altra possa rubare il proprio lavoro. Ma la cosa più grande su fare quel film è stato il supporto vero che ognuna ha dato all’altra.’

Ecco perché, lei dice appassionatamente, che lei ha bisogno di fare più film con le donne. ‘Ci sono tante attrici con cui non ho mai lavorato ma che avrei voluto – solo perché di solito c’è solo una parte da donna nel film. Non ho mai lavorato con Felicity Jones, per esempio, ma dovremmo interpretare sorelle o migliori amiche! Perché non sta accadendo?’

‘C’è un grande malinteso sul fatto che sia una persona sicura di sé’

Gemma Arterton ai BAFTA nel 2018

L’entusiasmo della Arterton è straordinariamente contagioso. Così contagioso, infatti, che inizio a credere che convincere una carica di attori a vestirsi di nero ai BAFTA, in solidarietà a Time’s Up, sia stata una passeggiata al parco per lei. Quasi l’opposto, lei dice: ‘C’è un grande malinteso sul fatto che sia una persona sicura di sé, perché non è vero,’ lei ammette. ‘Ricordo che avevo le palpitazioni perché dovevo inviare questa mail e convincere tutti a farlo due giorni prima dell’evento. E sapevo che avrei dovuto chiamare queste persone e qualcuno di loro avrebbero fatto un tentativo dicendomi, “Ma io ho già il mio vestito.” Suona molto banale adesso, ma ero molto ansiosa su questo.’

Lei spiega che in momenti come questi, deve dire una parola a sé stessa. ‘Quando stai attraversando qualcosa che ti mette molto alla prova, puoi sia crollare o puoi fare, “Okay, bene. Risolvi,” ed è questo quello che ho fatto.’ E ne è valsa la pena? ‘Assolutamente,’ lei sorride. ‘Ricordo che giravo intorno a tutta la Royal Albert Hall e quasi tutti indossavano nero – mi sono sentita forte.’

Poi si è discusso su come l’industria sia cambiata dal Me Too e Time’s Up – ‘Io penso che dovresti essere abbastanza lontano dalla strada se ora vai sul set e fai la mossa sbagliata,’ lei dice. Chiedo alla Arterton se lei si fosse mai trovata in una posizione scomoda a Hollywood. Lei sospira: ‘Sì, ho avuto brutte esperienze. Niente di troppo esplicito o difficile da gestire, ma cose che non tollererei ora.’ Fortunatamente, lei dice, ora c’è un mondo differente rispetto a quando ha iniziato.

Se l’industria ha subito qualche grande cambiamento da quando è entrata la Arterton, è giusto dire che così è stato anche per la sua vita personale. Nel 2010, due anni dopo aver interpretato il suo ruolo in Bond, Arterton ha sposato il suo uomo d’affari italiano Stefano Catelli, ma dopo due anni, la coppia si è separata e poi divorziata. ‘E’ stato un periodo meraviglioso e non ho niente di cattivo da dire a riguardo,’ lei disse a quel tempo insieme al desiderio di non sposarsi ancora. E’ stato così fino a quando non ha conosciuto l’attore Rory Keenan.

‘Non stavo pensando a relazione o matrimonio,’ lei dice. ‘Nonostante tutti mi dicevano, “Oh, sarai come Elizabeth Taylor; ti sposerai otto volte.” Ma quando ho incontrato Rory, molto presto ho pensato, “Oh, spero mi chiederà di sposarlo un giorno!”‘ La coppia si è sposata lo scorso anno e nonostante Arterton sia stata precedentemente molto riservata sulle sue relazioni, lei ha un enorme sorriso sul suo viso quando condivide il perché lui le abbia fatto cambiare idea. ‘Lui ha l’anima più bella,’ lei dice. ‘E penso che sia stato cresciuto da genitori meravigliosi e ha una famiglia incredibile. E’ un uomo veramente buono. Penso che più ti invecchi, questo è quello di cui hai bisogno, questo è quello che vuoi. Voglio solo stare con una brava persona che mi faccia stare bene.’

Gemma con suo marito Rory Keenan

 

La loro relazione, dice, non ha nessuno dei drammi che avevano i suoi primi. ‘Quando ero più giovane, mia madre mi diceva, “Oh, tu vuoi sempre il dramma, ma non si tratta di questo.” E io ero tipo, “Se non è drammatico, non è romanticismo!” Probabilmente perché avevo ascoltato troppa musica e letto tutti quei poemi che ne riguardavano. Ma poi attraversi tutte queste pazze storie quando sei giovane dove tu pensi, “Oh mio Dio, ci siamo lasciati da cinque minuti, non posso affrontarlo,” e poi ti invecchi e ti rendi conto che non vuoi più tutto questo. Vuoi qualcosa di semplice e adorabile, qualcosa di più vero e più solido.’

Quindi ci saranno bambini poi? ‘Posso vedere bambini nel mio futuro,’ lei sorride. ‘Ma spesso, io penso al mondo in cui viviamo e non so se me la sento di mettere al mondo un bambino proprio in questo momento, sai?’ Non posso aiutare, ma ammiro la sua onestà.

In ogni caso, per adesso, Arterton è impegnata in altre cose. Lei parla entusiasta sul film che suo marito ha scritto per lei come protagonista e i loro piani di produrre insieme. Sta anche producendo una commedia, ed ecco un altro blockbuster di Hollywood, The King’s Man, che sta per uscire. E’ chiaro che, nonostante i vincoli, gli schienali e le barriere con cui si è scontrata, semplicemente non fermano Gemma Arterton. In questi giorni, ho imparato, lei sta facendo cose secondo i suoi termini, alla sua maniera.

Gemma sulla copertina di Red Magazine, Gennaio 2021

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Interviste

Pandemia, Black Narcissus, The King’s Man e teatro: intervista per The Laterals

by Gian 3 Dicembre 2020
Traduzione dell’intervista di Peter C. Yeh per The Laterals di Dicembre 2020
Il COVID-19 ha avuto il controllo del mondo, ma non ha rallentato Gemma Arterton. L’attrice e attivista schietta è stata piuttosto produttiva durante il lockdown. È riuscita a portare avanti molti progetti e ha intenzione di recitare in uno speciale della BBC scritto da suo marito, Rory Keenan. Ma, prima di vedere i frutti del suo lavoro durante il lockdown, recita in Black Narcissus, una miniserie psicologica in tre parti in onda su BBC e FX Network. Gemma arriverà sul grande schermo anche nel prequel del franchise Kingsman, The King’s Man. Parliamo con Gemma di ciò che guida i suoi ultimi progetti, le sue passioni per il teatro e cosa attende con impazienza nel 2021.

“Prendere più cura delle mie scelte è qualcosa che ho imparato come produttrice. C’è molto lavoro o attenzione in un progetto e non dovremmo essere sprezzanti “.

Sei meglio conosciuta per i tuoi film, ma hai iniziato con Shakespeare. Cosa c’è nel suo lavoro che continua ad entusiasmarti?

Ci sono due cose che mi piacciono, e una è come sia la narrazione di base che trova eco in quasi tutti i drammi. Esiste nei film di supereroi, come se ci fosse qualcosa di shakespeariano nei film Marvel. Tutte le sue storie sono riconoscibili e sembra così puro. L’altra cosa è la lingua, è come se entrasse sotto la pelle e farti sentire visceralmente le parole. Forse ha qualcosa con il pentametro giambico (verso classico della poesia inglese) e come segue il ritmo del battito cardiaco. Più Shakespeare faccio, più scopro, e soprattutto quando lo fai durante un’opera teatrale, diventa eccitante continuare a notare cose sulla lingua.

Hai vinto alcuni premi importanti per il tuo lavoro teatrale. Quali sono le cose sul palco dal vivo che ti spingono a perseguire quel mestiere?

Il teatro nel Regno Unito è così importante ed è davvero uno dei nostri biglietti da visita. Questo è qualcosa che è nel nostro sangue. Quindi, quando ho pensato di diventare un’attrice, non ho pensato alla televisione o ai film; Ho pensato di essere a teatro. Amo stare sul palco e amo l’immediatezza. Sei connesso con il pubblico. Ho capito meglio questa interazione grazie al lockdown. Non hai questo sullo schermo e quell’energia è qualcosa che desidero ora. Anche il teatro ha palcoscenici e nel bel mezzo di un lungo periodo, potresti odiarlo, ma puoi apportare cambiamenti alla tua performance e, alla fine, sei innamorata in un modo diverso.

Hai un curriculum robusto, ma ciò che è veramente interessante è il tuo lavoro vocale su La collina dei conigli (Watership Down, produzione NETFLIX). Ti è piaciuto il tuo lavoro come doppiatrice?

Qui nel Regno Unito, arriva ogni Pasqua. C’è qualcosa di così importante per ciò che sta accadendo con l’ambiente. È stata un’esperienza straordinaria e stavo solo pensando alla lista degli attori per che hanno dato voce ai personaggi. Amo il lavoro vocale perché vogliono che una parte di me sia nel personaggio e sono grata per l’esperienza.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

Oltre al palcoscenico e allo schermo, nel 2016 hai potuto avviare una società di produzione, la Rebel Park Productions. Cosa ti ha spinto a prendere questo impegno?

Questo desiderio è cresciuto nel tempo, e volevo essere più attiva all’inizio del progetto. Come attore, arrivi di solito verso la fine, e questa è stata un’opportunità per iniziare dall’inizio. Penso che anche il teatro abbia avuto un ruolo, perché il lavoro fisico inizia molto presto. Quindi all’epoca, prima di Me Too e Times Up, c’era una mancanza di rappresentazioni da parte di scrittrici, attrici, dietro la telecamera o storie guidate da donne che dovevano cambiare.

La Rebel Park Production ha sviluppato una libreria di lavori piuttosto consistente. C’è un film o un cortometraggio in particolare di cui sei più orgogliosa?

Leading Lady Parts è un cortometraggio realizzato durante il movimento Me Too, e siamo state molto veloci. Avevamo scritto e prodotto tutto in tre settimane. Era molto “in movimento” e tutti erano entusiasti del progetto.

Quali sono alcune lezioni che hai raccolto come produttrice che ti portano a diventare un’attrice migliore?

Avere più cura delle mie scelte è qualcosa che ho imparato come produttrice. C’è molto lavoro o attenzione in un progetto e non dovremmo essere sprezzanti. Quindi ora, presto più attenzione in ogni progetto e considero perché sia significativo per me investire nel progetto.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

“Credo che lavorerò sempre per il progresso delle donne, ma il lockdown ha portato una nuova prospettiva. Ci sono molti problemi che il COVID ha esposto e il problema dei senzatetto è uno di questi.”


Il prossimo all’ordine del giorno è Black Narcissus, dove un gruppo di suore incontra un ambiente ostile in cui i monaci in precedenza non erano riusciti a creare una comunità. La storia originale si svolge sull’Himalaya. La produzione ti ha portato anche sui terreni montuosi?

Abbiamo girato in Nepal e ci sono voluti due giorni e mezzo di viaggio solo per arrivare sul set. C’erano quattro voli che ci hanno portato nel bel mezzo del nulla. Ma era un posto incredibile e lo sfondo era uno dei paesaggi più belli che abbia mai visto in tutta la mia vita. Eravamo proprio lì, tra il confine nepalese e quello tibetano, e siamo stati in grado di andare lì e sperimentare tutto da soli. Non c’era elettricità in molti edifici e l’acqua corrente e l’impianto idraulico erano un problema occasionale. Ma essere lì ci ha dato una comprensione più profonda di ciò che il nostro personaggio stava passando.

Black Narcissus iniziò come un libro, ma in seguito divenne un dramma pieno di suspense nel 1947. Il tuo racconto della storia è vicino al romanzo o al film?

Dal punto di vista narrativo, è più vicino al libro e essendo una serie televisiva in tre parti, siamo stati in grado di sviluppare i personaggi. Ma, allo stesso tempo, abbiamo cercato di rendere omaggio al film. Il film è un capolavoro cinematografico e abbiamo incorporato molti di questi elementi nella serie.

Molti sostengono che l’età d’oro della televisione sia adesso. È il mezzo perfetto per creare una narrazione ricca di sviluppo del personaggio. Credi che Black Narcissus abbia beneficiato del fatto di essere miniserie?

Questo è un thriller psicologico e molti dei conflitti avvengono all’interno dei personaggi. Essendo una serie televisiva abbiamo tempo per sviluppare queste narrazioni e ci permette di onorare il ritmo e gli stimoli del libro. Inoltre, il film aveva un’atmosfera da Hitchcock che può entrare nella tua pelle, e siamo stati in grado di impegnarci in questo approccio perché la televisione ti dà il tempo di esplorare la tensione.

Foto di Alexander Beer per The Laterals, Dicembre 2020

Oltre alla televisione, fai parte del prequel del franchise di Kingsman, The King’s Man. Hai apprezzato il set e il design del film?

Avevamo una squadra incredibile per The King’s Man. Michelle Clapton di Game of Thrones ha progettato i costumi e ha elevato l’atmosfera del film. C’è questa sensazione di classe ed eleganza in tutto il film; quasi una lunga qualità epica. E poiché si tratta di un pezzo d’epoca, è stato divertente vedere che il set si prestasse al linguaggio e ai manierismi di quel tempo. È sempre così bello salire sul set ed essere trasportati in un’altra era.

Matthew Vaughn è noto per la creazione di mondi ricchi di funzionalità. Quale aspetto di The King’s Man ti è piaciuto di più?

Abbiamo delle performance straordinarie da Ralph Fiennes e Rhys Ifans. Ralph è estremamente elegante e Rhys è un pazzo come Rasputin, e la giustapposizione dei due rende il film molto divertente e godibile. Ma, allo stesso tempo, la storia è ricca ed emozionante.

Oltre a film, televisione, teatro e produzione sei anche un’attivista schietta. Quali sono alcune delle profonde preoccupazioni che hai nel 2020?

Il mio sguardo si è spostato da quando è arrivato il COVID. Credo che lavorerò sempre a favore del progresso delle donne, ma il lockdown ha portato una nuova prospettiva. Ci sono molti problemi che il COVID ha esposto e il problema dei senzatetto è uno di questi. A Londra è terribile, ma peggiorerà con l’instabilità. Quindi ho dedicato parte delle mie energie a questo ente di beneficenza chiamato Shelter through The Storm.

Gemma sulla copertina di The Laterals, Dicembre 2020

“Quando ho pensato di diventare un’attrice, non ho pensato alla televisione o ai film; Ho pensato di essere a teatro. Amo stare sul palco e amo l’immediatezza. Sei connessa con il pubblico. Ho capito meglio questa interazione grazie al lockdown. Non hai questo sullo schermo e quell’energia è qualcosa che desidero ora..”

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Interviste

Gemma Arterton su film in costume e il tesoro della bellezza non filtrata della natura

by Gian 27 Novembre 2020

A Gemma Arterton non dispiace stare a casa. “Puoi stare tranquilla”, ha scherzato durante una telefonata con W dalla sua casa a Londra. Durante il secondo lockdown ufficiale della città, l’attrice ha passato il suo tempo a divorare libri (Revolutionary Road è uno dei preferiti di recente) e a pensare come potrebbe essere come regista (una “davvero ansiosa”, immagina). Ma sta anche esaminando la sua partecipazione a un progetto che doveva arrivare da molto tempo: il suo ruolo da protagonista in Black Narcissus, una mini-serie remake del film leggendario vincitore di Oscar del 1947, basato sull’omonimo romanzo di Rumer Godden.

Nella serie in tre parti, che in America è andato in onda su FX e Hulu, Arterton interpreta la sorella Clodagh, una suora anglicana che si auto-flagella incaricata di guidare il suo ordine sull’Himalaya e portare una presenza divina in un palazzo che era harem. Mentre è lì, si ritrova a ricordare – contro la sua volontà di impiegare il massimo autocontrollo che una persona possa esercitare – sul suo passato in Irlanda, prima di tagliarsi i capelli, indossare il velo e iniziare a praticare la custodia degli occhi (controllare cosa tu scegli di vedere per mantenere pensieri puri e casti).

Ma è così difficile distogliere lo sguardo quando, in presenza del maestoso paesaggio himalayano, le suore imparano presto. La vista panoramica sulle montagne è, dopotutto, ciò che ha davvero assicurato il film originale come un capolavoro in Technicolor, e come attori nel remake, il cast lo ha vissuto in prima persona, ha detto Arterton. Dopo innumerevoli voli e lunghi viaggi, l’anno scorso il cast e la troupe sono finalmente arrivati ​​alla destinazione delle riprese in Nepal, per assistere al terreno naturale che fa perdere la testa alle suore della storia. “Capisci perché le suore erano così colpite dalla bellezza del posto”, mi ha detto l’attrice. “Perché è davvero così puro. È così intatto e così fresco, e poiché sei così in alto puoi diventare abbastanza delirante lassù.”

Polaroid scattata da Gemma Arterton

Le suore del racconto trascorrono le loro giornate pregando e facendo faccende, tutto in nome di dio, senza concedersi un accenno di soddisfazione personale, anche quando vengono loro presentati i regali di Natale. “Immagino che in quel particolare momento, in quel particolare ordine religioso, Dio fosse dentro, questo è ciò che è stato insegnato loro”, ha detto. “Dovevi tenere tutto dentro, dentro, dentro e indossare veli, e praticare la custodia degli occhi e in realtà non cogliere la bellezza del mondo e non goderne. Sembra completamente contraddittorio rispetto al motivo per cui è anche lì, come, visto che è stato creato da Dio perché non posso goderne? “

La bellezza del paesaggio non è l’unica fonte di distrazione per le suore in questo ordine particolare. C’è anche il signor Dean (Alessandro Nivola), l’inglese che aiuta in tutto il palazzo, e smuove qualcosa dentro Suor Ruth (Aisling Franciosi), una giovane donna che alla fine crede di essere in competizione con la sorella Clodagh per attirare l’attenzione dell’affascinante uomo più anziano. “Il rapporto che ha con la sorella Ruth è davvero difficile”, ha detto la Arterton del suo personaggio. “Penso che il personaggio della sorella Ruth sia ispirato dalla sorella di Rumer Godden. Hanno avuto una relazione piuttosto difficile, dovrebbe essere stata una di quelle persone dove devi camminare sui gusci d’uovo perché non sei abbastanza sicura di come possano reagire”, ha detto. continuò. “Adoro le scene con Ruth perché Aisling è una grande attrice, e abbiamo avuto queste scene fantastiche in cui dovevo cercare di sembrare che avessi il controllo, anche se avevo paura delle sue reazioni. Potrei davvero identificarmi con lei e la sua situazione perché l’abbiamo vissuta tutti, giusto? Qualcuno che pensi, “Oh, io” devo fare quella chiacchierata con loro adesso, e non so come andrà a finire. Queste erano le cose che non vedevo l’ora di fare immediatamente “.

Come la sua compagna di cast che interpreta la sorella Ruth, ha riconosciuto che anche lei preferiva lavorare sulla sceneggiatura della miniserie, ma anche sul libro come materiale di partenza, piuttosto che tentare di replicare un film classico. “Quando guardo il film – e non per fare paragoni con la straordinaria Deborah Kerr, ma con i personaggi – non c’è abbastanza tempo per sentire veramente il suo calore”, ha detto Arterton. “Nel libro, la ami davvero. Sta cercando di essere questa donna simile a una suora, sta cercando di essere tutte le cose che dovrebbe essere, ma c’è vera compassione e calore in lei e divertimento, e questa donna selvaggia , “riferendosi a un flashback della sua giovinezza in Irlanda, quando era una giovane donna abbandonata da un uomo che amava.”

“È come se fosse una di noi, sai? È divertente e vuole essere amata ed è sensuale, e un po ‘audace”, ha continuato Arterton, spiegando la sua motivazione dietro l’umanizzazione del personaggio di Sorella Clodagh. “Avevo bisogno di assicurarmi di poter mostrare elementi di questo nel suo presente, anche se lei sta cercando disperatamente di reprimerlo. Questa era la sfida, ma è sempre la cosa più divertente da fare come attore perché le lotte interiori sono ciò che fa interessante.”

La Arterton, che reciterà in The King’s Man all’inizio del prossimo anno, ha detto che ha anche trascorso una parte del lockdown lavorando su una sceneggiatura con la regista e amica Jessica Swale, con la quale ha lavorato per il film drammatico in costume lesbo ambientato in un cottage chiamato Summerland. Se c’è qualche connessione tra Summerland e Black Narcissus , è che entrambi pongono l’accento sull’importanza di apprezzare la bellezza del mondo naturale. “Dovremmo goderci queste cose incredibili come le montagne del mondo, eppure queste povere suore stanno buttando via tutto”, ha detto Arterton.

Gemma è sorella Clodagh in Black Narcissus

Il suo prossimo film con Swale è “proprio agli inizi” secondo l’attrice, ma la regista ha incoraggiato la Arterton a scrivere di più come parte del progetto. Swale ha detto a W quest’estate: “Una delle caratteristiche brillanti di Gemma è che è super preparata e che proverà anche cose nuove rimanendo spontanea”. Alla domanda se impiegherà questa caratteristica brillante da attrice per fare un giorno la regista, Arterton ha risposto che le piacerebbe, ma esita sulla profondità del proprio coinvolgimento con la realizzazione e il montaggio di un film. “Devi davvero preoccuparti di un pezzo per dirigerlo. Non sarei in grado di fare qualcosa che qualcun altro avesse scritto”, ha detto. “Dovrei davvero averci investito in modo profondo. Non ho letto nulla che mi ha dato questa sensazione’

Prima di tornare alla sua attività di lettura di libri da lockdown e recuperare più film d’epoca della metà del secolo possibili con suo marito, Arterton aveva ancora una cosa da aggiungere sull’industria. “Amo davvero recitare!” lei rise. “E potrei provare a farlo ancora un po’ prima di iniziare a nascondermi in una suite di montaggio, tormentandomi tre anni per un film”.

Traduzione e adattamento dell’articolo di Brooke Marine uscito su W Magazine il 25 Novembre

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Interviste

Gemma Arterton: ‘Non sceglierei un ruolo da Bond girl ora’

by Gian 25 Novembre 2020

Stanca di parti poco ispiranti, Gemma Arterton ha messo su la propria casa di produzione e ora accetta solo ruoli che raffigurano ‘vere’ donne

 Gemma Arterton sta spiegando l’arte poco conosciuta del “colpo con pistola”. “Sembra piuttosto folle, non è vero?” dice la star di 34 anni di Quantum of Solace, Scontro tra titani e Tamara Drewe con una risata. “Come un eufemismo, o come se dovessi schiaffeggiare qualcuno in faccia con una pistola.” E questo termine è stato usato in questo modo molto recentemente, ma nel prequel ricco di azione di Matthew Vaughn della saga di spionaggio Kingsman – ambientato durante la prima guerra mondiale – “non è quello”, mi assicura. “È più farla roteare nello stesso modo in cui si vedono sparare con le pistole nei western.”

Non abbastanza dei colpi con pistola di Gemma sono entrati nel montaggio finale di The King’s Man – che è “tipico”, dice l’attrice nata nel Kent. Dopo aver passato mesi a imparare come fare qualcosa di così figo da “un adorabile ex marine di nome Tony”, e averlo “praticato incessantemente, finirà inevitabilmente per essere un secondo nel film.” E tu stai disperatamente chiedendo a tutti: “Aspetta, hai visto quello stupefacente colpo con la pistola che ho fatto?”

Gemma non deve preoccuparsi. Se ‘colpire con la pistola’ fosse un eufemismo, allora il suo personaggio, la tata Polly, si fa strada con la pistola attraverso e intorno a tutti i personaggi del dramma – dal duca di Oxford di Ralph Fiennes a suo figlio Conrad (interpretato dalla star in crescita Harris Dickinson), a un bambino appeso ai lacci del grembiule. (Il cast include anche Aaron Taylor-Johnson, Matthew Goode e Stanley Tucci.) In poche parole: Polly è una Mary Poppins con l’accento dello Yorkshire. “E non solo una tata”, spiega Gemma, “ma una matriarca che gestisce tutto. È l’ancora emotiva; è la roccia di tutti.

Gemma Arterton è Polly in ‘The King’s Man – Le origini’

Gemma aderisce all’atteggiamento ‘less is more’ nei confronti della bellezza, allenandosi con pesi e cardio, facendo i suoi trattamenti per il viso – ‘Ho una di quelle fantastiche pietre di giada piatta’ – e trascorrendo il lockdown usando solo due prodotti in bagno: olio di cocco e siero di vitamina C MZ.

La scarsa connessione internet che abbiamo mentre parliamo non attenua la determinazione nella sua voce e nei suoi modi. Mi racconta quanto sia importante Vaughn – che stava lavorando per la prima volta senza la sua ex co-sceneggiatrice di Kingsman, Jane Goldman, nel terzo film – sentiva che era necessario includere dei personaggi femminili forti e il processo di riprese del film è stato proprio soddisfacente. E mi colpisce quante frasi di “allora” e “adesso” stuzzicano Gemma; come se la laureata della Rada (Royal Academy of Dramatic Art) che ha ottenuto il suo primo ruolo importante come Bond girl Strawberry Fields in Quantum of Solace a 21 anni, fosse una persona diversa dalla donna dalla voce grave con cui sto parlando di sessismo e quote di oggi.

“Diverso” non è la parola giusta, sottolinea Gemma, ma “vecchio” potrebbe esserlo. “Perché in realtà si trattava di diventare abbastanza grandi per mettersi alla prova in qualcosa o qualcuno.” Un esempio di qualcosa che ora vorrebbe sfidare, mi dice, è la “pronuncia ricevuta” che tutti avrebbero dovuto imparare alla Rada. ‘A volte penso di aver perso un elemento di me stessa lì, perché mi sentivo come se le mie radici – quello che sono – non fossero state accettate. Adesso è diverso, ma a quel tempo dovevi perdere l’accento.’ Essendo cresciuta a Gravesend, Gemma era, ha detto, una vera e propria “cockney” del Kent. «E ancora un po’ piango la perdita. Perché l’idea che un accento inglese elegante sia “quello giusto” è un po’ strana. Ora è un grande punto di discussione e stanno cercando di cambiarlo, il che è positivo. ‘

Un altro scenario in cui Gemma si mette in discussione oggi, dice, è “trovarsi di fronte sul set con un momento o una scena intima che non era nella sceneggiatura. Quindi sarà: “Farai la scena in questo modo, e ora vai a pomiciare con quell’attore laggiù”. E stai pensando: “Aspetta, non è nella sceneggiatura, e non me ne hai nemmeno parlato.” “Si ferma. ‘E a quel punto sei di fronte a tutta la troupe e sei sotto pressione, quando dovresti dialogare molto prima di quello che ti viene chiesto: “Ti va bene?” Adesso dirò qualcosa. Non mi dispiace se sembro un po’ difficile, mentre quando ero più giovane avrei pensato: “Chi sono io per sfidarlo?”‘

È la co-fondatrice di Rebel Park, per prima cosa, una società di produzione con sede nel Regno Unito che si concentra sul coinvolgere più donne in ogni aspetto della produzione cinematografica. Ed è una donna che ha avuto abbastanza successo nella sua carriera da rifiutare progetti cinematografici lucrativi che non le piacevano (produzioni statunitensi a budget mostruosi in cui “mi sarei sentita che fossi stata lì perchè avevo dei bei capelli”) in favore di quelli a cui piaceva (film commoventi e sottili come Gemma Bovery di Anne Fontaine, The Escape di Dominic Savage e Vita & Virginia di Chanya Button).

È anche un’adulta sposata e divorziata (lei e il consulente di moda Stefano Catelli hanno divorziato nel 2014 dopo quattro anni di matrimonio), e ha vissuto all’estero (a Parigi, dove i francesi l’hanno etichettata ‘la ragazza inglese che adoriamo’). Nel 2019 si è risposata con l’attore irlandese Rory Keenan di Peaky Blinders. La coppia si è incontrata mentre erano in scena a Londra nello spettacolo teatrale Saint Joan di George Bernard Shaw nel 2016. Tutto ciò che ha vissuto nella vita è stato probabilmente sufficiente per farla finita con la paura giovanile.

Rebel Park – fondata nel 2013 – non era tanto temeraria, tuttavia, poiché finalmente si parlava del fastidioso sessismo sul posto di lavoro. «Forse sono stata un po’ ingenua, guardando indietro. Perché non era in giro a casa quando io e mia sorella stavamo crescendo “, dice della famiglia schietta in cui è cresciuta, suo padre un saldatore e sua madre una donna delle pulizie, che ha cresciuto Gemma e la collega attrice Hannah, 31 anni, quando la coppia ha divorziato. Non ha nemmeno incontrato il sessismo alla Gravesend Grammar School for Girls. ‘Quindi è stato solo quando ero nel mondo reale e in un’industria molto maschile che ho davvero detto: “Oh mio Dio, non mi rendevo conto che fosse così”.

Ciò che ora sconcerta Gemma riguardo alla sua precoce inclinazione a scrollarsene di dosso è che “mi difenderei sempre se fossi in un club o qualcosa del genere”. Ma nell’industria era più insidioso? Fa una risatina sommessa e priva di allegria. ‘Oh c’erano così tante piccole cose. E ho continuato a pensare, “Ok, lascia perdere, non ne vale la pena”, finché non sono arrivato al punto in cui ho dovuto fare un passo indietro e cambiare direzione.’

Quel punto è stato sette anni fa e Gemma non ha guardato indietro. Dopo aver creato Rebel Park, tutto sembrava cambiare in una volta, dice. “All’improvviso stavo lavorando con tutte queste registe donne e vedevo davvero che c’era un altro modo di lavorare.” La compagnia ha realizzato un cortometraggio diventato virale sul web, Leading Lady Parts, con una troupe femminile quasi al 100%, mi dice e anche Summerland di Jessica Swale “era una troupe 50/50 divisa in due, il che è davvero difficile da raggiungere, ma ce l’abbiamo fatta”.

Sono sempre stata contraria all’idea delle quote, ma c’è una scena in Summerland, un dramma della seconda guerra mondiale, che probabilmente è reale e toccante solo a causa di quella troupe divisa in due. Il personaggio di Gemma e la sua migliore amica e amante, interpretata da Gugu Mbatha-Raw, saltano in un lago, ma invece di essere “tutto rallentato e bello”, come dice Gemma, “c’è tutta l’irrequietezza urlante e tremante che sarebbe davvero così se stessi saltando in un lago con la tua amica. E onestamente quella divisione 50/50 si può fare ”, mi assicura. “L’unica cosa complicata è convincere la gente a provare qualcuno di diverso.”

Gemma non è così sincera da non condividere le mie speranze che il nuovo film di Bond – co-scritto da Phoebe Waller-Bridge – abbia mantenuto il suo umorismo. ‘Non so cosa ne farà,’ lei alza le spalle, ‘ma la cosa principale che spero è che abbiano ancora le buone battute – le battute chiave. E che siano divertenti. Ma mentre entriamo nella sua esperienza di Bond, Gemma diventa più seria e ammette che, nonostante l'”enorme gratitudine” che prova nei confronti della produttrice Barbara Broccoli, non aveva idea “per quanto tempo quel film mi avrebbe seguito. Sai, non lo vedo da circa 15 anni, quindi non ricordo bene cosa ci sia dentro o cosa abbia fatto, ma so che non sceglierei un ruolo del genere ora. Perché era divertente ed era dolce, ma non aveva davvero niente da fare – o una sua storia alle spalle”, dice.

Durante la nostra intervista ho percepito in Gemma un grado di cautela che non c’era qualche anno fa, quando era più probabile che si fosse infuocata alla grande su questioni come il sessismo e il problema con le Bond girls. Poi c’è il fatto che si è tolta da instagram nel 2016 dopo essere stata trollata dai suoi tweet sulla parità di retribuzione. Quando le chiedo di questo, dice qualcosa di toccante e onesto: ‘Ho opinioni forti, ma allo stesso tempo mi preoccupo di offendere le persone, il che è davvero ridicolo. Ad ogni modo, un giorno, ho solo pensato: “Perché mi sto mettendo là fuori, quando sono così a disagio con l’attenzione che riceve tutto questo?” E ho smesso di farlo.

Non biasimerei nessun personaggio pubblico per aver abbandonato i social media, ma mentre passiamo a parlare del libro che Gemma e Jessica Swale hanno iniziato ad adattare per la TV durante il lockdown (‘Non posso ancora dirti il ​​nome’), e la sua eccitazione è infinita per l’imminente Black Narcissus, adattamento della BBC sulla sinistra storia di amore proibito e repressione sessuale scritta da Rumer Godden, mi ritrovo a sperare che i tentativi di Gemma di minimizzare le sue opinioni si rivelino inutili. Dopotutto, molti attori parlano di “creare precedenti”, ma Gemma è una delle uniche abbastanza determinate da farlo. 

Traduzione e adattamento dell’articolo di Celia Walden uscito il 5 Settembre su The Telegraph.

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25 Novembre 2020 0 comment
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Gemma Arterton Italia

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