Londra, anni ’30. Jimmy Erskine (McKellen), è il critico teatrale più temuto dell’epoca. Sempre seguito dal suo fedele assistente Tom Turner (Alfred Enoch), Erskine comincia ad avere attriti con David Brooke (Mark Strong) proprietario del giornale per cui lavora, e la giovane attrice Nina Land (Arterton), abbattuta dalle critiche devastanti del protagonista. La determinazione di Erskine a sopravvivere getta Brooke, Land e Turner in una rete di ricatti, inganni e omicidi.
Dopo tanta attesa, visto che il film è stato presentato al TIFF nel 2023, è uscito solo ora nelle nostre sale “Il critico – Crimini tra le righe” grazie a Universal Pictures. Un thriller avvincente che ha come grande punto di forza le interpretazioni del cast.
“Il critico – crimini tra le righe” ha avuto una grande gestazione: continui cambi di cast (prima doveva esserci Simon Russell Beale a posto di Ian McKellen e Colin Firth a posto di Mark Strong), ma fortunatamente ha visto finalmente la luce. Andiamo a fondo non solo nel backstage del teatro, ma anche nella vita del critico. Un lavoro affrontato non abbastanza frequentemente in ambito cinematografico. Sicuramente interessante e di pregevole fattura, questo film ha solo un grande neo: un montaggio che non sa che carattere avere.

E’ una satira sul mondo dello spettacolo? Un thriller hitchcockiano? Un po’ e un po’ ed è un peccato perché queste due parti insieme cozzano. Si concentra troppo a presentare l’ambiente, a posizionare le pedine sulla scacchiera e si scivola velocemente nella parte fatta di ricatti, intrighi, vendetta. Un grande peccato visto che poteva essere un grandissimo film. Però, sinceramente, che c’è di male nell’essere semplicemente un bel film?
In un'epoca dove si sono perse le mezze misure, dove si punta a dire o “meraviglia” o “immondizia” è bello trovare prodotti dignitosamente e orgogliosamente a metà strada.
“Il critico – Crimini tra le righe” è tratto da un romanzo di Anthony Quinn (intitolato “Curtain Call”) e anche se la sceneggiatura è imperfetta è comunque scritta dal grande Patrick Marber, autore del meraviglioso testo teatrale di “Closer” e sceneggiatore di “Diario di uno scandalo”. Marber sa come scrivere ottimi dialoghi e anche qui si vede il suo carattere. I personaggi sono tridimensionali, sfaccettati, ben scritti e le vicende trattate sono decisamente interessanti, avvincenti.

Il cast è veramente grandioso, capitanato dagli eccellenti Ian McKellen e Gemma Arterton
Ian McKellen, a ottantacinque anni, continua a sorprenderci, emozionarci, conquistarci con un’altra performance mastodontica, luciferina, coraggiosa e ha una bellissima chimica con Gemma Arterton, la quale regala una prova attoriale a 360 gradi. La sua Nina Land sulla carta è fatta di luci e ombre, contrasti, contraddizioni e l’attrice inglese è eccezionale nell’interpretarla. Impossibile non citare nel cast Mark Strong, Lesley Manville, Ben Barnes, Alfred Enoch e la sempre convincente Romola Garai.
Marber ha scritto personaggi veramente convincenti e non poteva esserci cast migliore per dare vita e corpo a questa storia fatta di ambizione, seduzione, potere, corruzione.
Belli i costumi, convincente la fotografia e la regia di Anand Tucker non è per niente male.
“Il critico – Crimini tra le righe” merita di essere visto anche con le sue imperfezioni. L’orgoglio di essere semplicemente belli.