Durante la seconda guerra mondiale, una donna inglese scorbutica e solitaria apre il suo cuore a un evacuato dopo aver inizialmente deciso di sbarazzarsi di lui.
Esce finalmente il 25 Agosto nelle nostre sale ‘Giorni d’estate’ (Summerland), un film drammatico storico veramente prezioso. Al suo debutto come regista cinematografica, la pluripremiata autrice teatrale Jessica Swale fa centro anche qui regalandoci uno dei film più incisivi dell’anno.
Amore, perdita, rimpianto, amicizia, maternità e misticità: Giorni d’estate è tutto questo.
Tutte queste qualità convivono tranquillamente grazie a una sceneggiatura, sempre scritta dalla Swale, che è scritta in maniera meravigliosa: storia emozionante, belle battute, bei dialoghi, personaggi molto sfaccettati e mai superficiali. Non è il classico dramma ricattatorio da lacrima facile, ma un film che è balsamo per l’anima. Delicatezza e tanta poesia fanno da regine per tutta la durata.
La protagonista viene additata come una di quelle streghe solitarie che abitano in mezzo al bosco solo perché solitaria e interessata a studi non convenzionali, ma il destino bussa alla sua porta facendola rimettere in gioco senza perdere il suo forte carattere. Si parla anche di omosessualità, una grande e forte storia d’amore non facile che ti cambia per sempre, ma anche di diverse sfaccettature di maternità.
Giorni d’estate non è mai banale e pesante, ma sempre accompagnato da un velo di magia.
Questo è sicuramente il debutto cinematografico più riuscito per un autore/regista teatrale negli ultimi anni, visto che Jessica Swale dimostra di saper anche dirigere la storia con un bel ritmo, una fantastica atmosfera lasciando la sua propria impronta. Questo dramma ha tanta anima, e carattere, anche grazie alla meravigliosa fotografia di Laurie Rose, dop prediletto di Ben Wheatley.
Gemma Arterton è immensamente brava nei panni di Alice, bravissima nel non farla risultare mai antipatica perché non le fa abbandonare quel velo di tristezza. Un personaggio molto complesso, per niente facile che è cucito perfettamente su di lei. Anche qui non vediamo l’interprete, ma questa donna solitaria assolutamente affascinante per la sua forte personalità. Sempre struccata, è interessante il lavoro fatto con i costumi su di lei: al passato perfettamente abbinata con colori che le stanno bene, mentre nel presente con tonalità più spente e accessori che cozzano con il vestiario, come se non le importasse come apparire agli altri. Non ne vede l’utilità, non ha voglia.
L’eccellente Arterton ha una chimica così meravigliosa con la perfetta Gugu Mbatha-Raw che le vorresti vedere insieme in ogni secondo, sempre felici e innamorate. Le loro scene insieme sono fiabesche, eteree. Bravissimo il piccolo Lucas Bond, visto quest’anno anche nella seconda stagione di L’alienista su Netflix, ottimo nel dare tutte le sfumature al personaggio di Frank. Deliziosi, se così si può dire, Tom Courtenay e Penelope Wilton che interpreta la protagonista da anziana.
‘Giorni d’estate’ è una delle più belle sorprese dell’anno, un film emozionante che fa stare bene, uno di quelli che vorresti vedere ogni volta che sei giù per le emozioni, la magia e la speranza che emana.
Un grande esempio che il cinema indipendente è più forte e agguerrito di quello mainstream. Imperdibile!