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Interviste

Gemma Arterton su The Voices e perché ha girato le spalle a Hollywood

by Gian 18 Marzo 2015
written by Gian 18 Marzo 2015
Traduzione dell’articolo uscito sul The Independent il 17 Marzo (leggete qui)
 

E’ stata la bocca a forma di cuore di Gemma Arterton che ha eccitato di più Marjane Satrapi, regista di The Voices. “E’ diventata fissata con la mia bocca” dice la star 29enne. “E’ un pò a forma di cuore, ma lei ne ha fatto un affare. In ogni scena io indosso rossetto rosso.”

Le labbra sono importanti specialmente perché, per la maggiorparte della black comedy, l’unica parte che noi vediamo di Arterton è la sua testa decapitata nel frigorifero. Lei viene uccisa da uno schizofrenico operaio di una fabbrica di toilet, che nonostante l’attrazione per lei, le taglia la testa sotto istruzione del suo gatto scozzese. Quando inizia a frequentare l’amica collega, interpretata da Anna Kendrick, ottiene il parere anche dalla testa parlante nel fridge di Arterton, ma anche del gatto psicotico e del cane adorabile.

All’attrice britannica era stata offerta la scelta di interpretare la donna protagonista quando ha parlato con la Satrapi su Skype. Ha scelto il meno ovvio dei due ruoli: “Volevo fare qualcosa non connesso a quello fatto prima, che era concentrato sul corpo e la bellezza. La parte di Anna è più profonda e completa; Io volevo essere un pò sciocca.”

E’ questo desiderio di non essere incasellata che ha portato Gemma Arterton a girare le spalle a Hollywood. La star del Kent era all’inizio della sua carriera da attrice quando ha ricevuto la chiamata della produttrice di Bond Barbara Broccoli che le ha detto di aver vinto il ruolo di Strawberry Fields in Quantum of Solace. La maggior parte degli attore avrebbe fatto capriole. “Giusto la sera scorsa stavo pensando al momento in cui ho scoperto che stavo per far parte di un Bond movie,” ha detto Arterton. “Non fui contenta di questo. Non ero tipo: ‘Oh mio Dio, sto per lavorare con questa gente e il sogno sta per diventare realtà.’ E’ stato tipo ‘Oh, bene’, ed è stata una grandiosa esperienza e divertimento andare in tutti quei posti, ma il lavoro non fu così interessante.” Lei ebbe una manciata di scene, indossò bei vestiti e morì.

La pressione nel prendere questi ruoli (è stata protagonista anche dei fantasy hollywoodiani Prince of Persia e Scontro tra titani) è stata immensa. “Al tempo pensavo veramente che dovevo dire sì a questi film. Ricevevo perfino email da persone che mi dicevano che dovevo fare questo film, è la scelta giusta ed è strategica. Spesso penso che la mentalità di Hollywood – qual è lo scopo lì? Lo scopo è di vincere un Oscar e questo non è il mio scopo.”

Ad un primo momento aveva paura a parlare di questo visto che le sembrava suonasse ingrato. Sua madre era una donna delle pulizie e suo padre un saldatore. Hanno divorziato quando aveva cinque anni ed è andata a vivere con sua madre e sua sorella minore Hannah, anche lei attrice. Recitare era il suo modo di fuggire e vinse una borsa di studio dal governo per poter frequentare RADA (Royal Academy of Dramatic Arts). Quindi per lei sembrava sfacciato iniziare a lamentarsi di lei quando a soli 21 anni poteva comprarsi un appartamento a Battersea, Londra. “Non ho mai pensato che avrei posseduto qualcosa. Questo è quando sono stata più ricca, quando avevo 21 anni.”

Tuttavia, ha raggiunto il punto di rottura due anni fa, poco dopo aver fatto l’action horror Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe. “Ho dovuto chiamare il mio agente e dire che non volevo più quella merda.”

Arterton ha realizzato che non deve interpretare il gioco di Hollywood. Ha ricevuto le sue più grandi acclamazioni apparendo nel ruolo della protagonista in Tamara Drewe di Stephen Frears, che ha debuttato a Cannes 2010, e ha iniziato a fare apparizioni annuali sui palchi dei teatri di Londra.

Ha trascorso gli ultimi sei mesi a esibirsi nella versione musical di We Want Sex, basato sul film di Nigel Cole del 2010 riguardo le operaie della fabbrica di macchine Ford che hanno protestato visto che erano state disegnate come lavoratrici non qualificate. La protesta arriva a uno sciopero per l’uguaglianza di pagamento e introduzione dell’ Equal Pay Act nel 1970. Lo spettacolo ha ricevuto recensioni assortite e chiuderà in Aprile, quando il contratto di Arterton finisce. 

Ho visto lo spettacolo il Sabato precedente di questa intervista della settimana scorsa. L’attrice ha detto che ho fatto una cattiva scelta di data e sembrava prendesse un colpo all’etica dei suoi colleghi.  “Qualcosa che non mi va giù dei musical è che gli attori si prendono giorni di riposo per andare in vacanza. Uno degli attori principali non era presente ed è stato un peccato che tu non abbia avuto l’occasione di vederlo.”

E’ giusto che la gente si aspetti il cast annunciato in uno spettacolo, ma dopo sei mesi sembra giusto per gli attori di prenotare una vacanza – specialmente in uno spettacolo sulle condizioni di lavoro. 

Quando vide il film, si chiese come mai non fosse stata considerata per la parte principale, interpretata da Sally Hawkins, e le dissero che era troppo giovane in quel momento. Sulla chiusura anticipata del musical dice: “Il pubblico lo ama; è solo in un teatro troppo grande. E’ lo stato del teatro inglese del momento dove la gente preferisce vedere allegramente The Phantom of the Opera quattro volte al prezzo minimo ma non va a vedere i nuovi lavori perché è spaventata e non supporta i nuovi lavori. Penso che il nostro show sarebbe durato se fosse stato in un teatro leggermente più piccolo. Quel teatro è grande con 1400 posti.” 

La pressione sul attrice era tanto più grande in quanto la commercializzazione dello spettacolo è centrato su di lei, qualcosa che pensa che i produttori non abbiano provato a pensato correttamente. “Mi ricordo di aver detto: ‘Oh Dio, non riuscirò a vendere questo teatro.’ Ho fatto una prenotazione per il pranzo di oggi con il mio nome ed erano, come, chi? Va bene”.

Si avverte della modestia in questo aneddoto. Eppure Arterton ha perso ruoli grazie alla sua mancanza di star power. “C’è stato un film che è uscito ora, quindi ne posso parlare: Under the Skin. Dovevo essere io a farlo, ma loro non hanno voluto finanziarlo con me. Jonathan [Glazer] mi ha chiamato e detto, ‘Ci ho provato, ma hanno bisogno di qualcuno veramente famoso come protagonista.'”

L’ha accettato; e il film, che Arterton ama, è stato finalmente realizzato con Scarlett Johansson come protagonista. Lei dice che il suo obiettivo è la longevità. “Devo fare buoni lavori. Penso che la lunga vita vada contro di te [facendo ruoli da ragazza carina]. Questo potrebbe durare per 10 anni, ma io voglio lavorare anche quando avrò 70 e 80 anni. Non voglio arrivare improvvisamente ai 40 ed essere tipo, oh, ho fatto solo questi ruoli da ragazza carina.”

Ma non è necessariamente il caso che la perdita di Hollywood sia il guadagno della Gran Bretagna. Arterton ha fatto Gemma Bovery, un adattamento francese alla graphic novel di Posy Simmonds liberamente ispirato da Madame Bovary di Flaubert. Simmonds ha anche scritto la graphic novel Tamara Drewe, indicativamente basato sul romanzo di Hardy Via dalla pazza folla e Arterton vede entrambi i personaggi come anti eroine.
Ha parlato sul recitare in altre lingue: “Ho dovuto imparare il francese e per me ha creato questo strano tipo di disconnessione perché c’è sempre un interruttore azionato nella mia mente e quindi non sei mai in silenzio al momento. Così, quasi Bovariano.”

Ora il suo francese è fluente. Questo è in parte perché sul set di Bovery ha incontrato il suo ragazzo, Franklin Ohanessian, che ha lavorato come assistente alla regia del film. E’ stata fotografata meno con lui di quanto non lo sia stata durante i tre anni di matrimonio con il consulente di moda Stefano Catelli, con cui ha divorziato nel 2013.

Ora ha un agente francese, e sembra abbia preso il modo di vivere delle celebrità che operano a Parigi. “Non ci sono posti privilegiati in Francia. Non c’è nulla da nascondere. Qui [in Gran Bretagna] creiamo una divisione. C’è più invidia, quindi c’è più bisogno di sapere cosa sta succedendo nella vita delle celebrità. La cultura sulla celebrità qui è qualcosa per cui ho lottato ma ti ritrovi nella stessa cultura anche se non vuoi farne parte. In Francia ti gestisci molto di più; gli attori conoscono i giornalisti. Penso che il Regno Unito stia copiando anche troppo l’America.”

Lei recentemente ha avuto una cena con Isabelle Huppert, che le ha dato il suo parere sul film francese [Gemma Bovery]. E la notte prima del loro incontro, Arterton ha detto, “Ho sognato che indossavo un abito di David Bowie [un altro dei suoi eroi] e che tu premevi un bottone e improvvisamente uscivano fuori le ali, con glitter e bolle ed eccetera. “Se dovessi incontrarlo, ha detto, penso sarebbe una delle poche volte che rimarrei senza parole.”

Traduzione a opera di Gemma Arterton Italia
vietato prendere anche in parte
 
 
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