Martin Joubert (Fabrice Luchini) si è trasferito da sette anni nella provincia e lavora nella panetteria paterna. L’uomo ha una grande passione per la lettura, in particolare per “Madame Bovary” di Flaubert. Rimane sorpreso quando scopre il nome e cognome della coppia di sposini inglesi che si è trasferita vicino casa sua: lui è Charles Bovery, mentre la moglie si chiama Gemma. Il protagonista inizia a frequentare i nuovi arrivati e rimane sempre più colpito dalla donna, vedendo in lei l’eroina del suo romanzo preferito. Ne diventerà ossessionato.
Può l’arte influire sulla vita di tutti giorni animando la routine? Sembra proprio di sì. Lo vediamo in questa commedia drammatica diretta da Anne Fontaine, film d’apertura dell’ultimo Torino Film Festival. Tratto dalla graphic novel di Posy Simmonds, stessa autrice di ‘Tamara Drewe’ (del 2010 il film omonimo diretto da Stephen Frears sempre con Gemma Arterton a interpretare la protagonista femminile) anche in “Gemma Bovery” assistiamo a personaggi schiavi della routine nella vita di provincia.
Troviamo Martin, il protagonista e narratore, insoddisfatto della vita coniugale monotona con una moglie che lo critica e azzittisce in continuazione il quale (ri)scopre la passione conoscendo Gemma. Incuriosito dai punti in comune con il romanzo vediamo trasformare l’interessamento in ossessione, terrorizzato che si possa compiere lo stesso destino dell’eroina di Flaubert.
Anche la donna protagonista rimane schiacciata dalla vita di tutti i giorni. Si trasferisce piena di entusiasmo, ma presto finirà per annoiarsi. Sarà l’essere a casa tutti i giorni o un marito non proprio presente. E’ una donna insicura (si mette a dieta appena le viene detto di avere qualche chilo di troppo) e trova nel giovane Esmé un modo per uscire fuori dalla routine, ritrovando la passione persa.
Anche il suo abbigliamento riflette il suo carattere: all’inizio la troviamo sempre nel suo vestito lungo, ma a poco a poco la vediamo cambiarsi, sfoggiando degli outfit che mostrano sempre più sicurezza in sé stessa. In tutto questo gli unici testimoni dei pensieri del panettiere e della relazione adulterina della donna sono i rispettivi cani. Non è un dettaglio da sottovalutare… Quante volte ci capita di pensare “gli mancano solo la parola”?
“Gemma Bovery” è una commedia drammatica calda, croccante come il pane appena sfornato e diretto con un’eleganza e raffinatezza uniche. Non delude la sceneggiatura e le splendide musiche di Bruno Coulais si mescolano perfettamente con le vicende.
L’ultima mezz’ora che sfocia nel finale geniale (presentato in modo migliore rispetto al libro) è meravigliosa! Scene memorabili come quelle dove Luchini immagina Gemma come Madame Bovary. Viene rispettato il sapiente e colto lavoro svolto nel 1999 dall’autrice Posy Simmonds e la Fontaine aggiunge qualche trovata e dettagli mirati che funzionano.
Il cast è di altissimo livello! Ogni membro è perfetto nella parte: Fabrice Luchini è superbo in un ruolo molto sfaccettato che passa dal comico al tragico, Jason Flemyng intenso anche se poco presente, Niels Schneider (visto in due lavori del regista Xavier Dolan) nei panni dell’amante della protagonista sembra promettere belle cose. Troviamo finalmente Gemma Arterton in un ruolo che dà giustizia al suo grande talento, più nella seconda parte tragico drammatica che nella prima dove deve usare più la sua bellezza visto che deve far invaghire il panettiere Joubert. Le basta solo uno sguardo per trasmettere la profonda malinconia del suo personaggio! Le Parisien ha scritto “Gemma Arterton è divina. Un’esplosione di grazia e talento”. Come non darle torto. L’alchimia con gli uomini del cast è notevole! Peccato il doppiaggio italiano che farà perdere al film la recitazione bilingue.
Concludendo “Gemma Bovery” è oggettivamente un bellissimo film, molto originale e intelligente che spinge a riflettere anche se non per tutti i palati. Ogni cosa è al suo posto risultando una ricetta che funziona alla perfezione!
Chi conosce la graphic novel non rimarrà deluso… Sarà impossibile non associare il pane a questo film! Se volete farvi uno splendido viaggio nelle campagne francesi con una storia originale piena di passione e tragicità “Gemma Bovery” è perfetto per voi!