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Gemma Arterton Italia
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Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe, divertissement allo stato puro

by Gian 17 Dicembre 2014

Hansel & Gretel sono dei cacciatori di taglie che trovano e uccidono streghe in tutto il Mondo. Quanto sta per arrivare la luna di sangue, la coppia incontra una nuova forma di malvagità che è a conoscenza di un segreto importante del loro passato.

Demolito dalla critica internazionale, ma grande successo al botteghino con ben 225.7 milioni di dollari incassati con un budget di 60 milioni, “Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe” è il classico guilty pleasure che non riesci a non apprezzare se cerchi sana azione a mente spenta.

Buon ritmo, bella ambientazione gotica tra lotte, streghe, corsetti e tanto sangue.

Gemma Arterton e Jeremy Renner sono Gretel e Hansel

L’atmosfera che viene creata funziona, senza dubbio, ed è divertimento allo stato puro. Sicuramente questo film fantasy horror ha più identità di altri del genere e non ha freni per quanto riguarda la violenza. Fortissimi i combattimenti e si vede l’impronta splatter, grottesca e sciocca di Tommy Wirkola, regista norvegese che ha debuttato col cult Dead Snow dove un gruppo di studenti si imbattevano in un’orda di zombie nazisti. Sì, zombie nazisti!

Cosa non funziona di questo cult? La sceneggiatura a un certo punto si annulla in una seconda parte che è puro videogame con botte e botte da orbi. Puro divertissement, ma senza molta sostanza. La storia dopo aver raccontato la missione da svolgere e aver svelato il colpo di scena – non così tanto inaspettato – preme l’acceleratore sull’azione caciarona. Certo, da un film del genere non si può pretendere la sceneggiatura della vita, ma visto quanto è gustoso, ben fatto e divertente è un peccato che abbia uno script così esile.

Fantastica la colonna sonora, bellissimi i costumi e la scenografia è pazzesca. “Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe” sembra uno di quei parchi divertimenti che vorresti visitare, anche se è pieno di streghe sanguinarie e spietate.

Gemma Arterton è Gretel

Gemma Arterton e Jeremy Renner sono due protagonisti perfetti nei loro ruoli, ma sprecati – visto il loro talento – non per il film in sé, ma per il fatto che i loro personaggi sono bidimensionali, senza anima. Però dà troppo gusto vederli picchiare e uccidere streghe vestiti in pelle attillatissima. Sicuramente iconici! Famke Janssen è una cattiva da dieci e lode, bellissima e perfida ed è sempre un piacere trovare Peter Stormare.

“Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe” ha scivoloni assurdi, ma allo stesso tempo è divertimento splatter gotico allo stato puro. Un guilty pleasure imperdibile per chi ama il genere, non così pessimo come può sembrare. Da recuperare in home video nella versione estesa, molto meglio di quella trasmessa in sala.

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News

Testo e traduzione di ‘Everybody Out’ da ‘Made in Dagenham – The Musical’

by Gian 8 Dicembre 2014
Lo scorso mese ha debuttato ufficialmente, dopo le anteprime di Ottobre, il nuovo musical di punta del West End “Made in Dagenham – The Musical”, tratto da fatti realmente accaduti raccontati nel bellissimo film omonimo (da noi “We Want Sex”) di Nigel Cole. Per adesso sono usciti in rete solo tre brani della colonna sonora (scaricabili gratuitamente andando qui) tra cui spicca “Everybody Out”, rilasciata lo scorso Giugno, la canzone che segna la fine del primo atto con Rita O’Grady (Gemma Arterton) che incita le sue colleghe a scendere in strada e scioperare per ottenere la parità di salario. Questo blog vi presenta, per la prima volta in rete, testo e traduzione di questa canzone. Un inno che ci incita a lottare per i nostri diritti, spesso calpestati.



Testo a cura di Made in Dagenham The Musical – Fan Site per noi
Sometimes in your life You’ve gotta stand up for what you know is right And be prepared to fight And sometimes in your life You gotta get up and look them in the eye And scream the reason why It’s a long time coming and we’re ready for a scrap It’s a long time coming and we ain’t turning back Everybody out!

Get out on the street and on to the picket line Everybody out! Let’s make it clear we’re here to send a sign Everybody out! It may get angry well I’ll tell ya we’ll get mean We’ll chain ourselves to our sewing machines Everybody out! We just want what’s right We just want what’s fair We can’t live off your lies We can’t eat whatever This is our time to shine Our time in the sun And we ain’t turning back until we’ve won There’s no more talking, no conversation (no conversation) Don’t treat us girls like we’re poor relation Everybody out! Ladies if your fella starts to whinge or starts to moan Tell him that you’ll like to take the strike right back into your home Let him do the cooking Let him try to make the meals Make him do it all day long in a pair of five inch heels Everybody out (x4) We’re here to ask a favour And we need you all aboard We want to shove a rocket up the arse of Henry Ford If you stop making seats then you’ll stop our production line And if you carry on the strike is just a waste of time It ain’t about the money It’s all about respect Women always come in second That’s what we reject Dagenham and Liverpool Together we go clout Ladies let me hear you say Everybody out Get out on the street and on to the picket line Everybody out! Let’s make it clear we’re here to send a sign We won’t be dismissed and we won’t be ignored We’ll throw ourselves under the latest model Ford! Everybody out (x16)



Traduzione a cura di Subtitles On Demand

A volte nella vita
devi lottare per ciò che credi giusto
ed essere pronto a combattere
Ed a volte nella vita
devi alzarti e guardarli negli occhi
e gridare il perchè
Ci vorrà molto tempo ma siamo pronte per litigare
Ci vorrà molto tempo e non torneremo indietro
Tutte fuori!
Uscite sulle strade ed andate a ribellarvi
Tutte fuori!
Chiariamo che siamo qui per mandare un messaggio
Tutte fuori!
Vogliamo solo quel che e’ giusto
Vogliamo solo ciò che è imparziale
Non possiamo vivere in base alle tue bugie
Non possiamo mangiare ogni cosa
Questo è il nostro momento per splendere
Il nostro momento al sole
E non torneremo indietro fino a quando non avremo vinto
Non si parla più, non c’è più conversazione (non c’è più conversazione)
Non trattare noi ragazze come se fossimo di poco conto
Tutte fuori!
Ragazze, se il vostro uomo inizia a frignare o a lamentarsi
ditegli che vorreste portare lo sciopero anche in casa
Lasciatelo cucinare
Lasciategli preparare i pasti
Fateglielo fare per tutto il giorno con addosso un paio di tacchi
Tutte fuori! (x4)
Siamo qui per chiedere un favore
E ci servite tutte a bordo
Vogliamo ficcare un razzo su per il sedere di Henry Ford
Se smetti di produrre sedili allora fermerai la nostra linea di produzione
E se continui con lo sciopero è solo uno spreco di tempo
Non riguarda i soldi
Non riguarda il rispetto
Le donne sono sempre al secondo posto
E’ questo che non accettiamo
Dagenham e Liverpool
Insieme abbiamo il potere
Donne fatevi sentire
Tutte fuori!
Uscite sulle strade ed andate a ribellarvi
Tutte fuori!
Chiariamo che siamo qui per mandare un messaggio
Non saremo dismesse nè ignorate
Ci concentreremo sull’ultimo modello Ford!
Tutte fuori! (x16)


Lo spettacolo è stato nominato agli WhatsOnStage Awards nelle seguenti categorie: miglior attrice (Gemma Arterton), miglior nuovo musical, miglior scenografia (Bunny Christie) e miglior disegno di luci (Jon Clarke). Per votare andate qui 




Gianluca “Gian” Ercoli

Grazie a Sarita Radia e Deborah

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News

Hansel & Gretel 2? Non s’ha da fare!

by Gian 30 Novembre 2014
Che sia stato amato o detestato, alla Paramount poco importa visto che “Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe” ha incassato 226.349.749 $ a fronte di una spesa di 50.000.000 $! 


Pochi mesi fa è uscita la notizia del sequel e da quel giorno le news sono uscite con il contagocce. Prima siamo venuti a conoscenza che Wirkola, regista del primo episodio, firmerà solo la sceneggiatura (qui la news pubblicata in questo blog), poi abbiamo saputo che questo attesissimo secondo episodio tratterà il voodoo.


La presenza dei protagonisti Gemma Arterton e Jeremy Renner non è mai stata confermata, ma dalle ultime dichiarazioni dell’attrice uscite nei giornali (leggete qui) avevamo intuito che questo ritorno non sarebbe avvenuto.

La conferma è arrivata Venerdì sera (una notizia esclusiva di Gemma Arterton Italia) quando una nostra collaboratrice ha incontrato Gemma dopo lo spettacolo “Made in Dagenham – The Musical” di cui è protagonista all’Adelphi Theatre di Londra. 

Alla domanda “Sarai in ‘Hansel & Gretel 2’ ?” ha risposto: “No, non è il mio genere di film. Non succederà – Nessuno vuole far parte di questo film”.

Molto probabilmente non ha apprezzato il risultato finale del primo episodio e dall’ultima parte dell’affermazione sembrerebbe anche negativa la partecipazione di Jeremy Renner.

Lasciando un mio personale parere, sono molto contento di questa news visto che Gemma è un’attrice con un talento immenso, sprecato in questo genere! Voi cosa ne pensate a riguardo?


Questa news è un’esclusiva di Gemma Arterton Italia
se la riportate siete pregati di citare questa risorsa
Rispettate il lavoro altrui


Gianluca “Gian” Ercoli

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Interviste

Conoscendo Gemma Arterton

by Gian 23 Novembre 2014
Solo per voi la traduzione dell’intervista a Gemma Arterton nel programma di sala acquistabile da tutti quelli che andranno a vedere lo spettacolo “Made in Dagenham – The Musical” all’Adelphi Theatre di Londra.
 
Lei ha catturato l’attenzione del pubblico nei panni della Bond Girl Strawberry Fields in “Quantum of Solace” e da allora ha allenato i suoi muscoli teatrali in produzioni di Chekhov e Shakespeare. Ora Gemma Arterton sta per interpretare Rita O’Grady, l’operaia alle macchine da cucire della fabbrica Ford che apre la strada nel musical “Made in Dagenham”.
 
Gemma Arterton for W Magazine @ TIFF 2014
 
 
Qual è stata la tua prima audizione?
Penso sia stata per Mamma Mia! – la versione cinematografica
 
Qual è stato il tuo primo ruolo da attrice professionista?
Capturing Mary di Stephen Poliakoff 
 
Qual è stata la tua prima grande svolta?
Il primo film di St. Trinian’s
 
Se non fossi diventata un’attrice, cosa avresti fatto per vivere?
Sarei diventata una produttrice, o una regista teatrale.
 
Qual è stato il primo spettacolo che ti ricordi di aver visto?
Pantomima a Gravesend: Puss in Boots con Nasty Nick da EastEnders e Neil Buchanan da Art Attack
 
E il primo film?
Probabilmente Chitty Chitty Bang Bang.
 
Raccontaci la tua esperienza teatrale più memorabile
Aprire il Sam Wanamaker Theatre con The Duchess of Malfi. Noi siamo stati i primi attori di sempre a esibirci lì. E’ un teatro a lume di candela e penso che, combinato con l’anticipazione del pubblico nello sperimentare quel teatro per la prima volta, è stato magico. Non lo dimenticherò mai.
 
Qual è stata la tua esperienza più imbarazzante sul palco?
Ne ho avute molte…credimi! Ho provato a gestire il mio vestito, scivolando sul pavimento per atterrare sul mio fondoschiena in un momento molto drammatico di Malfi. Tutto il pubblico ha detto ‘Oooh’ e io ho recuperato immediatamente. Stavo morendo dentro!
 
Hai qualche superstizione a teatro?
Le solite, certamente: ‘Break a leg’ e non dire ‘Macbeth’. Ho rituali personali che sento di fare prima di ogni performance, ma questo dipende dal ruolo che sto interpretando.
 
Palco o schermo? Quale sceglieresti?
Generalmente trovo il palco più soddisfacente su tutto, ma ho avuto anche magnifiche esperienze cinematografiche.

Qual è stato l’ultimo libro che hai comprato?
Beautiful Ruins di Jess Walter
 
E l’ultimo album?
Ultraviolence di Lana Del Rey
 
Dicci cinque persone (vive o risorte) che vorresti invitare alla tua cena fantastica? Cosa mangeresti?
Salvador Dalì, Shakespeare, Elizabeth Taylor, Joan Rivers e John Lennon. Penso che sarebbe una cena selvaggia. Avremmo mangiato maccheroni e bevuto un sacco di vino e whisky costosi.
 
Chi è stata la tua influenza più grande nella tua vita?
Kate Bush.
 
Qual è il tuo prossimo progetto dopo Made in Dagenham?
Un bel film indipendente chiamato Which Brings Me to You diretto da Kat Coiro.
 
 
 
Traduzione a cura di Gemma Arterton Italia
Vietato prendere anche in parte
Rispettate il lavoro altrui
 
 
Gianluca “Gian” Ercoli
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Interviste

Gemma Arterton: da Gravesend al West End

by Gian 5 Novembre 2014
Traduzione dell’articolo del London Evening Standard uscito il 5 Novembre scorso a cura di 
Gemma Arterton Italia


Gemma Arterton è cresciuta nel Kent con grandi sogni che l’hanno fatta entrare nella Royal Academy of Dramatic Arts (RADA) senza aver mai nemmeno letto Shakespeare, e poi l’hanno portata a Hollywood. Ora, col ruolo principale nel più grande show di autunno del West End e un uomo nuovo nella sua vita, ha trovato la sua voce, come ha raccontato ad Alex Blimes.


Gemma Arterton è l’unica tra le star di Hollywood che conosco ad andare al lavoro in autobus: passando il fiume, da Battersea a Covent Garden, arriva comodamente alle 11:30, ma non torna a casa prima che quasi tutti noi siamo già sotto le coperte. E andrà avanti così per i prossimi sei mesi, se tutto va bene, finché si esibirà di fronte a 1400 persone per sei sere a settimana (più due matinée, mercoledì e sabato) con Made in Dagenham, il nuovissimo musical con alto budget di produzione tratto dal film del 2010 [We Want Sex in italiano], che inizia la prossima settimana.
Incontro la Arterton una pungente mattina di ottobre fuori dell’ingresso degli artisti dell’Adelphi Theatre, l’edificio in stile Art Deco lungo lo Strand che al momento è la sua casa lontano da casa. Arriva a piedi da sola, con un passo veloce, con indosso un maglione rosa pallido, pantaloni neri e scarpe borchiate. La gente non la ferma per strada? Dopo tutto, la sua faccia si trova a ogni angolo di Londra, appiccicata sui poster dello show. ‘Oh, non mi importa,’ dice, arricciando il naso. ‘Se la gente mi ferma per strada, non mi dà fastidio.’ Nonostante il successo, non si considera in alcun modo diversa o più affascinante di tutti noi. ‘È impossibile pensare una cosa del genere dopo aver passato del tempo con persone davvero affascinanti, quelle con gli entourage, che portano gli occhiali da sole al chiuso: capisci di che tipo di persone parlo, no?’
La Arterton non è quel tipo di persona. A 28 anni è bellissima, certo, con labbra carnose, zigomi alti, pelle delicatamente cosparsa di lentiggini e occhi castani in cui immergersi: una sex bomb inglese in stile classico. Ma lei disarma immediatamente questa impressione. L’ho già intervistata due volte, e ci siamo incontrati per caso un paio di volte. L’ho sempre trovata diretta e spontanea, cordiale e loquace.
Mi conduce nel suo camerino, scusandosi per l’arredamento. Pur essendo fermamente non affascinante e sebbene trascorra molto tempo sugli autobus di Londra, la stanza è

sorprendentemente poco elegante: le pareti, del colore di latte cagliato, sono scrostate; i divanetti sono macchiati e stanno perdendo l’imbottitura. Ma lei non si lamenta. L’Adelphi, dice, è il primo teatro di Londra a cui sia mai andata. Sua madre l’aveva portata insieme alla sorella Hannah, anche lei attrice, dal Kent per vedere le magie di Paul Daniels e della sua assistente Debbie McGee. ‘Chissà,’ dice in tono allegro, ‘forse si sono seduti su questo stesso divano.’

Il viaggio da bambina verso la terra dei teatri era un evento raro; non c’erano molti soldi in casa e queste occasioni erano speciali. Ma tutti in famiglia amavano la musica e i musical. Ancora li amano. ‘Credo che le esperienze più belle che io abbia mai avuto a teatro abbiano coinvolto dei musical: Spring Awakening, Sunday in the Park with George, Once, The Book of Mormon…’

È senza dubbio banale e fin troppo comodo dire una cosa del genere, ma la stessa vita della Arterton ha gli ingredienti di un edificante melodramma, possibilmente accompagnato da canzoni emozionanti e melodie orecchiabili. Lei è la ragazza che viene dalla cruda Gravesend, cresciuta dalla madre Sally-Anne che faceva la donna delle pulizie, dopo il divorzio dei genitori quando aveva cinque anni. Sognava di raggiungere il successo sui palcoscenici, ha vinto una borsa di studio alla RADA per poi passare alla St Trinian’s e all’accademia di buone maniere per le Bond girl – era l’agente Strawberry Fields nel film Quantum of Solace – per poi ritrovarsi abbandonata negli immensi set dei blockbuster hollywoodiani (Scontro tra Titani, Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe). Riuscirà un importante ruolo da palcoscenico in un allegro musical femminista a salvarla nell’atto finale?

Gemma Arterton in ‘Gemma Bovery’






















Sto dicendo cose stravaganti, ma è vero che la Arterton non aveva mai avuto intenzione di diventare una star dei film. Ha studiato per esibirsi sui palcoscenici. È anche vero che le sue avventure nell’industria del cinema non sono sempre state appaganti. ‘Credo che fossi solo un po’ troppo giovane, quindi non ho seguito il mio istinto,’ dice, aggiungendo che i grandi set cinematografici possono essere posti solitari, a volte: ‘Adoro lavorare con piccoli gruppi di persone. Quei grandi film di Hollywood sono talmente enormi che non ne hai mai l’occasione. Non mi facevano star bene.’

Non che tutti i suoi film siano stati terribili, niente affatto: ha lavorato con registi eccellenti su progetti meritevoli – Stephen Frears nella commedia Tamara Drewe: Tradimenti all’inglese; Neil Jordan nel film sui vampiri Byzantium – eppure Hollywood ha buttato la sua fiducia in se stessa. A un certo punto ‘mi sono chiesta: “Cosa sto facendo? Oh ca**o, non so recitare.” Ho davvero pensato di rinunciare a fare film. Tipo, “Al diavolo, non mi piace. Non fa per me. Non è per questo che volevo diventare un’attrice.” Neil Jordan mi ha detto: “Gemma, non fare cose che tu non andresti a vedere al cinema. Perché dovresti farlo?” E ha assolutamente ragione.’
Non che non ci siano state compensazioni. ‘Certo, mi pagavano un sacco,’ dice. ‘Ho comprato il mio appartamento [a Battersea] a 21 anni. E non avevo mai pensato che un giorno avrei avuto un appartamento a Londra. Il mio agente mi dice sempre: “Smettila di essere così dura con te stessa. Hai fatto la gavetta, ora puoi fare spettacoli teatrali”.’


La sua fede nel cinema è stata ristabilita di recente, dice, dalla sua partecipazione in un eccentrico film indipendente, The Voices, che uscirà l’anno prossimo, e in Gemma Bovery, un film francese che ha ricevuto una calorosa accoglienza quest’estate. Elle France l’ha chiamata ‘la Brit girl qu’on adore’ (la Brit girl che adoriamo). Un giornale ha definito la sua performance ‘un’esplosione di grazia e talento’. ‘Lì sono una star, a quanto pare,’ dice la Arterton, con un po’ di scetticismo ma non senza soddisfazione.
Il sentimento amichevole è reciproco. La Arterton ha divorziato nel 2013 dal marito sposato tre anni prima, il consulente di moda Stefano Catelli – argomento su cui preferisce non soffermarsi, dice – e ora ha un nuovo spasimante: Franklin Ohanessian, un affascinante assistente alla regia francese che ha conosciuto sul set di Gemma Bovery, con cui è stata fotografata in giro per londra questa estate – a un festival musicale a Clapham e al torneo di Wimbledon.
Arterton ha un appartamento a Parigi e fa la pendolare. Parla fluentemente il francese grazie al corso full immersion che ha fatto per prepararsi a Gemma Bovery, ed è un ardente francofila. ‘Mi piace tantissimo,’ dice. ‘Mi piace come la gente sia un po’ fredda lì.’ Lo dice ridendo, ma è seria. ‘Mi piace il fatto che non gliene freghi un ca**o. Hanno un atteggiamento del tipo: “Non me ne frega niente se non ti piaccio.” Oppure: “Tu non mi piaci.” Mi piace l’onestà!’
L’encomio non è terminato. ‘[I francesi] sono del tutto se stessi, hanno una cultura davvero forte, diversa dalla nostra. Amo il loro cinema, e sono andata spesso a teatro in Francia, e lo prendono molto sul serio. Londra è molto più vivace e vigorosa e rumorosa e varia, ma Parigi è più elegante e semplicemente più chic.’
Eppure, dal punto di vista professionale è sui palcoscenici di Londra che è più felice, e che ha avuto più successo. Pensate alla sua Hedda Gabler all’Almeida Theatre e alla sua Duchessa di Amalfi al lume di candela quest’anno alla nuova Sam Wanamaker Playhouse del Globe. Made in Dagenham è finora il suo ruolo su palcoscenico di maggior rilievo, e forse quello a cui tiene di più.

Come il film, il musical si basa sulla storia vera di un gruppo di operaie alle macchine da cucire dello stabilimento Ford di Dagenham che nel 1968 andarono in sciopero per chiedere la parità di retribuzione. Arterton interpreta il ruolo di Rita, una convenzionale mamma operaia con due bambini (Sally Hawkins nel film) che diventa l’improbabile portavoce delle sue colleghe e in seguito una specie di eroina protofemminista.

Nella versione teatrale si pone più l’accento sugli effetti negativi dello sciopero sul matrimonio di Rita, e gli eventi volgono ancora più al peggio quando le portano via i bambini. Alcune parti dello spettacolo, dice la Arterton, sono ‘incredibilmente tristi’. La storia, e soprattutto l’ambientazione, toccano il suo cuore in modo particolare: solo 20 chilometri dividono Gravesend da Dagenham, e Made in Dagenham le riporta alla mente la sua infanzia: ‘Quella cultura dei club degli operai, e lo slang e i comportamenti, sono tutti particolari della classe operaia. E in un certo modo li voglio proteggere. Sono ricordi speciali.’
Lei non si considera più un membro della classe operaia – ‘il sabato leggo il Guardian e

metto latte di mandorla nel cappuccino’ – ma non c’è dubbio che sia cresciuta in quell’ambiente. Il suo accento, dice, era forte – parte con una dimostrazione a tutta velocità dell’accento dell’area dell’estuario del Tamigi – e quando era (ancora) più giovane la facevano spesso sentire inadeguata per la sua mancanza di eleganza.

‘Quando sono andata alla RADA, mi sono trovata in mezzo a tutti questi laureati di Oxford e Cambridge, e io non avevo mai nemmeno letto un dramma di Shakespeare, e mi sentivo davvero stupida. Ma non lo ero. Semplicemente non avevo il loro lessico o la loro esperienza. Non ero eloquente come loro. Non vuol dire che fossi meno intelligente, ma in quel momento non puoi saperlo. Lo stesso per Rita, lei è molto intelligente, ma non sa di esserlo.’
Il ceto, dunque, è un tema di Made in Dagenham. Un altro è la valorizzazione delle donne. ‘Questo è proprio il momento giusto per uno spettacolo del genere, no?’ dice la Arterton. ‘Anche soltanto tre anni era solo una serie di borbottii, questa nuova ondata di femminismo. Ormai, però, è arrivata.’

È orgogliosa delle idee politiche di Made in Dagenham. ‘Si dovrebbe fare solo cose di cui si è appassionati, e i diritti delle donne mi appassionano enormemente,’ dice. ‘C’è una trama secondaria nello spettacolo in cui mia figlia, che ha sei anni, vuole diventare medico. All’inizio io mi metto a ridere. Le dico: “Tesoro, no. Le ragazze fanno le infermiere.”’ Questo tema, dice, è sia una questione femminile che di classe sociale. Ed è una questione che non è ancora stata risolta.

‘C’è un problema di fiducia in se stessi, quando si appartiene alla classe operaia. A volte pensi che è il tuo destino, capisci? Ti accontenti. Ne conosco moltissime di persone così, persone che non credono di poter fare di meglio: “Oh no. Io sono così. È il mio destino.” Molte persone sono felici della loro vita, ma Rita non lo è. E questa è una sensazione che ho sicuramente provato crescendo in una città di operai.’
Prima di Made in Dagenham, la Arterton non aveva mai cantato professionalmente. Da un anno prende lezioni di canto e ora si sente pronta. ‘È stato piuttosto incessante, esercitarmi tutti i giorni.’ Non fuma e durante la settimana non beve alcolici. Sembra proprio una pacchia, le dico. ‘Già, lo so. Ma mi diverto sul palco. È quello che mi ripeto.’
I musical del West End sono rischiosi: produzioni complicate e costose che, come i film di successo, vengono giudicate dai loro risultati al box-office tanto quanto, se non di più, dai verdetti dei critici. Ultimamente alcuni grandi nomi se la passano male: Stephen Ward di Andrew Lloyd Webber ha chiuso dopo poche rappresentazioni, come I Can’t Sing! Di Harry Hill e From Here to Eternity di Tim Rice.
Se non altro, I nomi importanti di Made in Dagenham hanno credenziali irreprensibili. Il regista è Rupert Goold, direttore artistico dell’Almeida Theatre e l’uomo dietro lo spettacolo Enron e il recente musical American Psycho. La sceneggiatura è di Richard Bean, che ha scritto One Man, Two Guvnors. La musica è del compositore David Arnold, che ha anche composto la musica di diversi film di James Bond, e i testi sono di Richard Thomas, che ha co-scritto Jerry Springer: The Opera.
Ma la Arterton è la grande attrazione. Il nome su tutti quei poster è il suo, il volto sulla copertina di questa rivista è il suo. Deve provare una certa pressione. ‘Sì, un po’ mi intimidisce, e sì, sento la pressione,’ dice. ‘Non ho mai partecipato a uno spettacoli di così grandi dimensioni, né uno spettacolo in cui è così importante che ci siano dei sederi sulle poltrone. È una cosa di cui hai bisogno, in uno spettacolo del genere. Hai bisogno del tutto esaurito, e di tante risate. Il teatro deve essere vivace e animato. Mentre quando fai Chekhov o Ibsen il pubblico lo ignori completamente. Li spegni del tutto, quindi da attore non ti importa se non c’è un’anima là fuori.’
Made in Dagenham non è l’unico impegno lavorativo a cui deve pensare. Incredibilmente, quest’inverno ha inprogramma di di girare un film durante il giorno e di esibirsi in Made in Dagenham la sera. Tempo libero? Quel poco che le resterà lo passerà facendo la spola tra Londra e Parigi.

Spero, le dico, che la Francia non ce la porterà via per sempre. ‘No!’ dice lei. ‘La mia base sarà sempre qui. Qui ho troppe radici che sono molto, molto forti. E, ad essere sincera, credo che mi annoierei se vivessi a Parigi. Ora ho degli amici lì, ma a me piace tenermi sempre molto occupata, e questo mi riesce meglio qui. Qui c’è molto più lavoro per me.’ E a Londra anche gli autobus sono migliori.



Traduzione a cura di Gemma Arterton Italia
Vietato prendere anche in parte
Rispettate il lavoro altrui


Traduzione di Paola Chinellato
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Interviste

Amo la freddezza delle persone francesi, ma Londra è più vibrante e cullante

by Gian 29 Ottobre 2014
Traduzione dell’articolo uscito oggi del London Evening Standard a cura di questo blog
 

Gemma Arterton dice che è diventata una vera Francofila dopo aver messo una seconda casa a Parigi – ma Londra sarà sempre la sua città No 1. L’attrice si divide tra Battersea e un appartamento nella capitale francese. Lei dice di amare il fatto che i parigini siano “un pò freddi” e “non mi importa un c****”, ma Londra, dove presto sarà protagonista in teatro con Made In Dagenham, è “molto più vibrante e cullante”. Arterton, 28 anni, è diventata una star attraverso il Canale dal suo ruolo nel drama francese Gemma Bovery. 

Lei parla fluentemente la lingua dopo essersi immersa in un corso per prepararsi al film, ed è sottinteso che abbia conosciuto il suo chiacchierato fidanzato francese, l’assistente alla regia Franklin Ohanessian, sul set. 

Gemma Arterton e Fabrice Luchini in “Gemma Bovery”

In un’intervista con ES Magazine, che sarà pubblicata in intero domani, lei dice: “Amo questo, mi piace il fatto che le persone siano un pò fredde lì. “Mi piace che a loro non importi un c****. Sono tipo, ‘Non mi importa se non mi piaci’. Oppure, ‘Non mi piaci’. L’onesta di questo! “[I francesi] sono completamente loro stessi, hanno una cultura veramente forte, differente dalla nostra. Amo il loro cinema, e sono stata parecchio a vedere i loro spettacoli teatrali, e li prendono molto seriamente.

“Londra è in parte più vibrante e cullante, rumorosa e diversa, ma Parigi è più elegante ed è più chic.” Arterton, che è stata battezzata “la Brit girl qu’on adore” (la ragazza inglese che adoriamo) da ELLE Francia, ha aggiunto: “Sono una star lì, apparentemente.” 

Riguardo Londra, lei dice: “Io metterò la mia base sempre qui. Ho messo così tante radici qui che sono diventate molto, molto forti.  “E, onestamente, penso che mi annoierei se vivessi a Parigi. Ho dei compagni là ora, ma a me piace essere veramente impegnata tutto il tempo ed è più facile qui. C’è molto più lavoro per me qui.” Dalla settimana prossima sarà protagonista in Made In Dagenham all’Adelphi Theatre. Lo spettacolo racconta di un gruppo di operaie che fanno uno sciopero per ottenere una parità di salariato alla fabbrica Ford di Dagenham nel 1968. 

Gemma Arterton nel promo di “Made in Dagenham – The Musical”

Arterton ha detto: “Anche tre anni fa è stata proprio spumeggiante, questa nuova ondata di femminismo. Ora è là fuori… Tu vuoi fare cose per cui sei appassionato e io sono massicciamente presa riguardo i diritti delle donne.” Arterton, che è cresciuta a Gravesend, Kent, ha preso sempre il bus per andare alle prove. Ha detto: “Non mi importa se la gente mi ferma per strada, non è un problema…  “Non puoi sentirti così [differente è più glamour degli altri] se sei circondato da persone molto glamour, quelle con gli entourage, i quali indossano gli occhiali da sole anche dentro casa – conosci il tipo.” 

Traduzione a cura di questo blog
E’ vietato prendere l’articolo anche in parte
Rispettate il lavoro altrui
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News

‘The Keys to the Street’, thriller per Gemma con lo zampino di Nolan

by Gian 19 Ottobre 2014

E’ atteso da diverso tempo il thriller “The Keys to the Street” diretto dal ceco Julius Sevcik con Gemma Arterton, Tim Roth, Max Irons e Sebastian Koch.

Il film è tratto dal romanzo della scrittrice britannica Ruth Rendell, edito in Italia da Mondadori con il titolo “Il parco delle anime” ed è stato adattato per il grande schermo da Christopher Nolan, uno dei migliori registi viventi, nel lontano 1998. Il film è stato annunciato al Toronto International Film Festival dello scorso anno riportando il coinvolgimento nel progetto di Gemma, Roth e del regista Sevcik. La sceneggiatura è stata rimaneggiata da Michael Stokes, la produzione curata dalla Pretty Pictures e dalla Apollo Productions. 

Max Irons 

Oltre alla nostra Gemma e a Roth si sono aggiunti Max Irons, talentuoso figlio di Jeremy Irons, e il tedesco Sebastian Koch. 


Di seguito la trama del film da due fonti diverse:
“Ambientato nella zona Regent’s Park di Londra, Mary Jago (Arterton) accetta un lavoro da casalinga per fuggire al violento e disturbato ex-fidanzato Alastair (Roth). Appena cominciano a essere commessi degli omicidi nel quartiere, lei inizia una storia con un altro uomo, interpretato da Irons“(Variety)

Sebastian Koch
“Regent’s Park di Londra. Qui si muovono i personaggi di Ruth Rendell: disperati, barboni, uomini crudeli e donne generose, malati e drogati. C’è la dolce Mary, che dopo aver donato il midollo osseo si scopre legata da una misteriosa affinità all’uomo che ha salvato; l’anziano Bean, cameriere in pensione, che sbarca il lunario facendo il dog-sitter; il tossico Hob, schiavo della droga e dei suoi aguzzini; e poi c’è Roman, un uomo dal cuore infranto, senzatetto per libera scelta. Tante storie che, come i sentieri del parco, seguono percorsi apparentemente casuali. Fino a che ciascuno dei protagonisti non si imbatterà in un pericoloso serial killer che è solito appendere i cadaveri delle sue vittime sulle cancellate del giardino zoologico.” (Amazon.it)

Il produttore esecutivo Kirk D’Amico ha dichiarato “Noi pensiamo che il pubblico amerà come Christopher Nolan e Michael Stokes hanno adattato questo mystery inglese molto popolare…con un contorno dark.”

Non è ancora stata resa nota la data d’inizio delle riprese. 
Attendiamo ansiosi degli aggiornamenti!

Per sapere tutto sugli artisti di “The Keys to the Street”:
– Gemma Arterton Italia (nostra pagina)
– Tim Roth Italia
– Max Irons Italian Army
– CHRISTOPHER NOLAN Italia
Gianluca “Gian” Ercoli


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19 Ottobre 2014 0 comment
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News

Commedia romantica in arrivo scritta dal produttore di ‘True Detective’

by Gian 14 Ottobre 2014

Gemma Arterton è inarrestabile! 
Anche se ha appena debuttato da pochi giorni con il bellissimo ed emozionante spettacolo teatrale “Made in Dagenham – The Musical” all’Adelphi Theatre di Londra, l’attrice inglese è già pronta per un altro film intitolato “Which Brings Me to You”.

La notizia è sbucata per la prima volta nel programma di sala del suddetto spettacolo, dove alla domanda “Qual è il tuo prossimo progetto dopo ‘Made in Dagenham’?” Gemma ha risposto “Un bellissimo film indipendente chiamato ‘Which Brings Me to You’ diretto da Kat Coiro”.

Il progetto è inserito anche su IMDb dove possiamo leggere una piccola sinossi che riporta: ‘Which Brings Me to You’ (in italiano ‘Cosa mi porta a te’) è una moderna storia d’amore tra due romantici esauriti intorno ai 30 anni raccontata attraverso una serie di confessioni. 

La regista, Kat Coiro, ha all’attivo sei cortometraggi e tre lungometraggi mai arrivati in Italia. La sceneggiatura porta la firma di Richard Brown, produttore esecutivo di “True Detective”, e di Keith Bunin, sceneggiatore dell’atteso “Horns” di Alexandre Aja con Daniel Radcliffe e Juno Temple.

Che dire, dalla carta sembra un altro interessantissimo progetto che si va ad aggiungere alla varia filmografia di Gemma Arterton, che a soli 28 anni non si è mai ripetuta cimentandosi in generi e ruoli diversissimi.

Ieri è uscita, inoltre, la notizia che la commedia francese “Gemma Bovery” di Anne Fontaine con protagonista Gemma Arterton aprirà il Torino Film Festival il prossimo 21 Novembre.


Gianluca “Gian”Ercoli
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News

Gemma e il suo debutto nel musical ‘Made in Dagenham’

by Gian 8 Ottobre 2014

Traduzione dell’articolo del DailyMail UK pubblicato il 27 Settembre.

La semplice menzione che Gemma Arterton fa, arricciando il famoso naso lentigginoso, di Hollywood è: ‘Non ho avuto grandi esperienze a Hollywood finora, forse non mi adatto là. Può essere abbastanza intimidatorio.’
Ha preso un solo espresso, ma per un momento sembrerebbe che la ‘bomba bruna’ stia per esplodere. 
L’attrice addestrata alla RADA ride seccamente dell’espressione fuori moda e tranquillamente esplode. 
Ha interpretato la Duchessa di Amalfi e Rosaline in “Pene d’amor perdute” al Globe e ha un portafoglio di film altamente credibile per il suo nome: Tamara Drewe, Gemma Bovery, St. Trinian’s, Quantum of Solace, Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo e La scomparsa di Alice Creed hanno tutti beneficiato della sua presenza e carisma. 
Ma Arterton ha temporaneamente voltato le spalle a Tinseltown prendendo parte a una produzione ‘onesta e con grande cuore’ all’ Adelphi Theatre di Londra. 
Made In Dagenham è un adattamento musicale del film uscito nel 2010, scritto da Richard Bean (One man, Two Guvnors) con musica dal geniale compositore di James Bond e Sherlock David Arnold. 

Protagonista Gemma Arterton nei panni di Rita O’Grady, racconta la storia dello sciopero sul lavoro per la parità di salario delle operaie Ford di Dagenham nel 1968. 
Con canzoni forti e un proprio marchio sexy socialismo anni ’60, il musical, diretto dal pluripremiato regista Rupert Goold, promette di essere un successo strepitoso. 
Raramente la prospettiva di una disputa industriale guidata da signore in tuta è stata così attraente. 
E questo è portato anche grazie al fascino magnetico di Arterton. Con il minimo di make-up e gioielli comprendente un anello al mignolo e due piccoli orecchini, lei è una bellezza naturale con caldi, occhi marroni. 

Lei offre una stretta di mano, ereditata, dice, da suo padre Barry che è un saldatore. La madre Sally Anne lavora come donna delle pulizie e ha passato la sua ‘incredibile etica del lavoro’ a entrambe le sue figlie, la più giovane dei quali, Hannah, è anche un’attrice. 
Curiosamente, Gemma è nata con polidattilia, il che significa che aveva sei dita per mano. 
‘Le ho avute solo per due giorni poi si sono liberati di loro, quindi non posso ricordare di averle avute. Ma è genetica, sono orgogliosa di questo.’ 
La 28enne ragazza di Gravesend mantiene il suo accento Kent, come uno scaricatore di porto dice e regolarmente si dimentica di utilizzare l’impostazione predefinita diplomatica favorita dai suoi compagni. 
‘Non mi piace la fama,’ confessa. 
‘So che dovrei godere di più perché un sacco di gente vuole essere famosa, ma non mi piace molto.’ 
‘Quantum Of Solace mi ha messo sulla mappa riprese. Non ho mai pensato che sarei diventata una Bond Girl.’
‘Anche se è stato l’unico film in cui, quando ho avuto la parte, i miei genitori sono stati molto eccitati.’
‘Di solito dicono: “Oh, hai avuto la parte, forte”, ma con James Bond erano entusiasti. Batti cinque in continuazione per tutta casa”. 
Seduta nella mensa in vetro soffitto dello spazio prove di Made in Dagenham, all’ombra di The Shard nel sud di Londra, ha appena completato le prove di oggi ed è vestita con semplici abiti da lavoro, un top fragola, pantaloni attillati denim e Converse bianche. 

Ha smesso di fumare (‘Erano solo quattro o cinque al giorno in ogni caso’), e, per tutta la durata della produzione, ha abbandonato l’alcool e si propone di essere a letto alle 21:30 di ogni sera. 
Questo ha significato ridurre le sessioni amate di karaoke, una passione che si è sviluppata quando, a 19 anni, passò le notti in un pub karaoke di Londra, chiamato Honest Dave’s Karaoke Bar. 
‘Ci sono passata avanti pedalando giusto questa mattina!’ Lei urla. ‘Ho lavorato dietro il bar, ma nei fine settimana sono diventata la Regina del Karaoke. Mi piaceva iniziare con Total Eclipse Of The Heart, e qualche volta finivo con Nothing Compares 2 U. 
‘E tutti i diffidenti vecchi macchinisti che hanno bevuto in là – era dietro l’angolo da Waterloo – hanno sempre insistito nel sentirmi cantare These Boots Are Made For Walking di Nancy Sinatra. Che cosa curiosa’. 
La storia musicale della famiglia Arterton è altrettanto curiosa. La nonna di sua madre era una violinista ebrea tedesca, ma la sua mamma era una punk e il suo secondo zio è Eric Goulden, meglio conosciuto come Wreckless Eric, notevole per il singolo del 1977 della Stiff Records (I’d Go The) Whole Wide World. 
‘Ho lavorato molto duramente e sono abbastanza fiduciosa della la mia voce ora. E ‘suona bene’, ha detto.
‘Sono cresciuta ascoltando i The Damned e The Clash,’ dice. ‘Amo ancora quella musica.’ 
Nella sua adolescenza ha formato la sua band, Torniquet (Laccio emostatico). 
‘Io ero la cantante ed eravamo punk / goth,’ lei fa una smorfia. 

‘E’ stato il periodo Marilyn Manson. Eravamo terribili – ma mi è piaciuto molto’. 

Per il suo debutto come cantante al West End, Gemma ha lavorato con Mary Hammond (voice coach, tra gli altri, di Chris Martin dei Coldplay) e ri-imparare a cantare in stile pop. 
‘Ho lavorato molto duramente e sono abbastanza fiduciosa per la mia voce ora,’ sorride. ‘So che non si dovrebbe essere sicuri, ma lo sono. E ‘suona bene’. 
Made In Dagenham arriverà sulla scia di un altro evento di riferimento per il teatro musicale, Kate Bush con il tour Before the Dawn. 
Come ‘una grande fan’, alla Arterton è stato chiesto di rivedere la serata inaugurale della Bush per la BBC Newsnight, che lei ha fatto a fianco della cantante Anna Calvi.  
‘Ero tutta, “E’ stato fantaaaastico!” Ma è stato fonte di ispirazione solo per vedere Kate Bush uscire e fare un concerto dopo 35 anni. Il suo coraggio era la cosa più commovente per me.’
Coraggio è stato anche un fattore chiave nella carriera di Arterton. Testimoniare il suo ruolo ne La Scomparsa di Alice Creed, un brutale, dramma durante il quale la maggior parte del suo tempo sullo schermo è trascorso in lacrime di terrore e di una tuta poco lusinghiera viola. 
E’ anche apparsa nuda nel thriller, ma dice con vivacità professionale,’non mi riguarda affatto ‘. 
Tale è la sua dedizione al lavoro che all’inizio di quest’anno ha imparato a parlare francese, nel corso di sei mesi intensivi, al fine di co-protagonista nel film romantico gallico Gemma Bovery (che ha recentemente aperto con grande successo il Toronto International Film Festival 2014). 
Parla fluente e ora mantiene un appartamento a Parigi e anche una nuova fiamma a forma di assistente alla regia francese Franklin Ohannessian.

‘Ho un tizio francese,’ lei sorride. ‘Abbiamo un modo molto strano di parlare. Lui vuole praticare il suo inglese così parla in inglese, ma io parlo in francese.’ 
‘Poi a volte avremo una giornata completamente francese, se ho bisogno di rispolverare. Deve sembrare molto strano. ‘
Arterton ha divorziato nel mese di Febbraio, dal consulente di moda Stefano Catelli – sposati nel 2010. 
‘Ovviamente nessuno si sposa per divorziare,’ dice. 
In un caso di vita che imita Arterton, ha recentemente interpretato la moglie separata di Idris Elba nel prossimo racconto stratificato di Londra ‘A Hundred Streets’. 
‘Siamo una buona partita, io e Idris,’ dice. ‘E’ vero – un ragazzo di Hackney – e siamo entrambi completamente senza caz****. Parlano le nostre menti ‘. 
Lei ammette che può essere fisicamente violento, quando spinta. 
‘Fin da quando ero giovane, se qualcuno mi toccava senza autorizzazione, mi arrabbiavo sempre…’ lancia un gancio destro in aria. 
‘E’ come un impulso in me. Mi ricordo di un ragazzo in Gravesend che mi pizzicò il sedere quando avevo 15 anni e ho subito gli dissi: “Tu non hai il diritto di toccarmi!” 
‘E io ero a un bancomat a Berlino, anni più tardi, e questo vagabondo mi ha toccato e io, bene, gli diedi un pugno. Non c’ho nemmeno pensato. 
‘Sono rimasto scioccata e anche lui. Dopo mi ha inseguita – penso che si sentiva umiliato. Ma a volte mi preoccupa il mio istinto’lei si agita. ‘Io davvero gli diedi un pugno’. 
Questa franchezza continua mentre discute perché così tanti musical non sopravvivono, come è stato il destino di quest’anno per ‘I Can’t Sing!’, ‘Spamalot’ e ‘Stephen Ward’. 
‘Alcuni di loro chiudono perché sono un mucchio di m****,’ Gemma afferma senza mezzi termini. 
‘Poi di nuovo, certi continuano a essere in cartellone per anni e sono orrendi, quindi è un po ‘un mistero. 
‘Ma quando si vede un buon musical, è mozzafiato,’ lei con entusiasmo. ‘Si tratta di tutte le forme d’arte in una sola volta e ti colpisce il viso nel modo più magico.’ 
Abbassa il suo caffè eccitata. ‘Pensi: “Sono totalmente d’accordo sullo spendere soldi per questo!”‘ 
Made in Dagenham – The Musical dal 9 Ottobre all’Adelphi Theatre di Londra
Traduzione a cura di Gemma Arterton Italia
Vietato prendere questo articolo in parte o nella sua totalità
Condividete l’articolo e rispettate il lavoro altrui



Gianluca “Gian” Ercoli


Fonte immagini: http://www.gemma-arterton.net/

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News

Wirkola solo sceneggiatore di ‘Hansel & Gretel 2’

by Gian 30 Settembre 2014

E’ stata scritta la sceneggiatura del sequel di “Hansel & Gretel – Cacciatori di Streghe”!
L’ha riportato qualche giorno fa Tommy Wirkola, regista e sceneggiatore del primo episodio aggiungendo di non sapere cosa abbia pianificato per il film la Paramount Pictures. Oggi, inoltre, ha dichiarato che non sarà lui a dirigere il film!

Il prossimo mese uscirà negli US “Dead Snow 2: Red Vs. Dead”, sequel del film diretto sempre da lui nel 2009, e a questo punto vorrebbe cominciare a fare qualcosa di più originale.

Ha dichiarato: “Ho appena deciso di non girare ‘Hansel & Gretel 2’. Sono stato collegato a più lavori , quindi è solo un fatto di tempo e priorità. Ho diretto ‘Dead Snow 1’, poi ‘Hansel & Gretel 1’ e dopo ancora ‘Dead Snow 2’. Sto cercando di fare qualcosa di diverso ora e non solo sequel. Ho scritto la scenggiatura e spero di essere comunque compreso nel progetto. Ma sì, non lo dirigerò.”

Oltre questa dichiarazione sappiamo che non è ancora stata confermata la partecipazione dei due protagonisti Gemma Arterton e Jeremy Renner.
Attendiamo nuove notizie.. Chi vorreste vedere alla regia del sequel di “Hansel & Gretel”?


Gianluca “Gian” Ercoli
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Gemma Arterton Italia

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    Gemma Arterton Italia nasce nel Maggio 2013 su Facebook e nel corso degli anni approda anche non solo qui, ma su instagram e Twitter.

    Pagina di riferimento per i fan di tutto il Mondo, il fondatore e amministratore Gian ha incontrato tre volte Gemma Arterton nel corso degli anni parlandole anche di questa pagina.

    Buona permanenza!


    Gemma Arterton Italia was born in May 2013 on Facebook and over the years has also landed not only here, but on instagram and Twitter.

    Reference page for fans from all over the world, the founder and administrator Gian has met Gemma Arterton three times over the years also talking to her about this.

    Good stay!

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