Due mesi fa vi avevo parlato del coinvolgimento di Gemma nel film “The History of Love” tratto dall’omonimo libro scritto da Nicole Krauss e intitolato da noi “La storia dell’amore”.
Purtroppo la scorsa settimana scorsa siamo venuti a conoscenza che al protagonista del film, John Hurt, è stato diagnosticato un cancro al pancreas allo stadio iniziale.
E’ stato lui a dichiararlo dicendo: “Sono stato sempre aperto riguardo al modo in cui conduco la mia vita e in questo spirito mi piacerebbe fare una dichiarazione. Mi è stato diagnosticato un cancro al pancreas allo stato iniziale. Sto andando sotto trattamento e sono più che ottimista riguardo l’esito soddisfacente, come lo sono nella squadra medica”.
Anche se ha detto che continuerà a lavorare si è tirato fuori dal film. Al suo posto è entrato l’altrettanto eccellente Derek Jacobi, attore teatrale e cinematografico.
Vi riporto ancora la storia del film: Leo Gursky fa del suo meglio per sopravvivere; vive alla giornata, emarginato in una città enorme come New York, legge i libri del figlio, che è un famoso scrittore ma che non lo conosce, e ogni sera batte alcuni colpi sui tubi della caldaia di casa, per fare sapere al suo vicino che è ancora vivo. Ma la sua vita non è sempre stata così. Quando ancora era giovane, ebreo nella Polonia degli anni Trenta in cui era nato, Leo Gursky si era follemente innamorato di Alma e aveva scritto un libro in yiddish, “La storia dell’amore”, racconto di quel suo impossibile sentimento. E Leo non sa che, nonostante le fughe e le persecuzioni subite dai suoi protagonisti, quel libro esiste ancora…
Gemma Arterton interpreterà Alma, la ragazza amata dal protagonista, sia nella parte ambientata nel passato che in quella del presente. L’attrice, infatti, ha pubblicato qualche mese fa una foto alla sede della MillenniumFX in cui stava provando il trucco da vecchia signora. Allora non sapevamo per quale film fosse, ma ora possiamo confermare che quel giorno si trovava lì per “La storia dell’amore”.
Gemma dividerà gran parte delle scene con Mark Rendall, il quale interpreterà il protagonista nel passato! Sophie Nelisse (Storia di una ladra di libri) sarà Alma, la ragazza che troverà il libro e intraprenderà un viaggio per conoscere le origini del suo nome.
Dopo essere stata una settimana sul set lo scorso mese, le riprese dovrebbero iniziare a tutti gli effetti il prossimo mese a Montreal.
Gian
BBC Films ha sviluppato e co-finanzierà il film, che è prodotto da Number 9 Films e Wildgaze Films, capitanate da Stephen Woolley (l’atteso “Carol” di Haynes con Blanchett, “Made in Dagenham” dal quale è tratto lo spettacolo portato in scena da Gemma) e Amanda Posey (“Brooklyn”, “An Education”). E’ stato adattato per il grande schermo da Gaby Chiappe dal romanzo comico di Lissa Evans del 2009.
HanWay Films ha i diritti di vendita in tutto il Mondo. Le riprese inizieranno in tarda estate!
“Their Finest Hour and a Half” è una commedia romantica con diverse ambientazioni nei primi anni ’40 dove il classico botta e risposta infuocato delle screwball sulle battaglie dei sessi si fonde, in questo caso, con la storia visto che ci troviamo sotto la minaccia dell’invasione e del London Blitz. E’ descritto come “uno spiritoso, ritratto caloroso e commovente di una giovane donna sceneggiatrice che trova la sua strada riguardo la vita, la morte e il cuore.”
IMDb riporta questa sinossi: Una troupe cinematografica britannica cerca di alzare il morale durante la seconda guerra mondiale, facendo un film di propaganda dopo la Blitzkrieg.
Langan, capo della BBC Films, ha detto: “Gaby Chiappe ha sapientemente adattato il romanzo di guerra brillantemente comico e commovente di Lissa Evans. E’ uno splendido debutto cinematografico.”
Thorsten Schumacher, amministratore delegato di HanWay Films, ha detto che il film è “una storia d’amore divertente e commovente, con una grande protagonista femminile che è divertente ed emozionante in egual misura.”
Gemma si trova a lavorare con Sam Claflin per la prima volta, mentre ha diviso il set con il grande Bill Nighy nel bellissimo “I love radio rock” e nel cortometraggio della WWF intitolato “Astonish Me” visualizzabile qui
Il thriller è ambientato in un futuro distopico in cui la maggior parte dell’umanità è stata infettata da un fungo che causa la rapida perdita dei poteri mentali e una fame di carne umana, e segue la storia di Melanie, una bambina di dieci anni infettata, con un alto IQ.
I pochi membri sopravvissuti della razza umana vivono in aree fortemente sorvegliate, come quella chiamata Beacon: La Beacon ha una base militare, chiamata Hotel Echo, destinata allo studio di un gruppo specifico di infetti, chiamati “hungries”. Ciò che li distingue è che questi hungries, a differenza di altri, sono in grado di mantenere i loro poteri mentali e perdere il controllo solo quando si arriva troppo vicino al profumo umano. Gli uomini nella base, guidati dal sergente Ed Parks, trovano questi hungries (che sono i bambini) e li portano alla base, dove vengono educati da un certo numero di insegnanti e testati dallo scienziato capo, Caroline Caldwell. Questo significa che spesso lei deve uccidere i bambini, cosa che non viene condivisa da Helen Justineau, insegnante alla base.
Oltre a Gemma Arterton troviamo, per adesso, la grandiosa Glenn Close e Paddy Considine mentre la regia porta la firma di Colm McCarthy, conosciuto come regista televisivo di “Sherlock” e “Peaky Blinders”.
“She Who Brings Gifts” sarà girato questo Maggio nel Regno Unito e prodotto da Camille Gatin e Angus Lamont. “E’ grandiosamente eccitante combinare il veramente originale testo di Mike Carey con lo stile dinamico e sensibile di McCarthy con un cast così terrificante” ha detto Gatin. Joss Whedon, regista di “The Avengers” è un grande fan del romanzo originale e l’ha definito “sincero, spietato e dolorosamente umano…fresco quanto terrificante. Un gioiello”
La nostra Gemma ha pubblicato giusto qualche giorno fa una foto su instagram dicendo di trovarsi a una prova trucco alla Millennium FX, la più importante casa europea di make-up ed effetti speciali. Negli hashtag ha scritto “trucco da vecchia signora”… Chissà quale parte interpreterà! Restate sintonizzati con Gemma Arterton Italia per sapere di più!
E’ stata la bocca a forma di cuore di Gemma Arterton che ha eccitato di più Marjane Satrapi, regista di The Voices. “E’ diventata fissata con la mia bocca” dice la star 29enne. “E’ un pò a forma di cuore, ma lei ne ha fatto un affare. In ogni scena io indosso rossetto rosso.”
Le labbra sono importanti specialmente perché, per la maggiorparte della black comedy, l’unica parte che noi vediamo di Arterton è la sua testa decapitata nel frigorifero. Lei viene uccisa da uno schizofrenico operaio di una fabbrica di toilet, che nonostante l’attrazione per lei, le taglia la testa sotto istruzione del suo gatto scozzese. Quando inizia a frequentare l’amica collega, interpretata da Anna Kendrick, ottiene il parere anche dalla testa parlante nel fridge di Arterton, ma anche del gatto psicotico e del cane adorabile.
All’attrice britannica era stata offerta la scelta di interpretare la donna protagonista quando ha parlato con la Satrapi su Skype. Ha scelto il meno ovvio dei due ruoli: “Volevo fare qualcosa non connesso a quello fatto prima, che era concentrato sul corpo e la bellezza. La parte di Anna è più profonda e completa; Io volevo essere un pò sciocca.”
E’ questo desiderio di non essere incasellata che ha portato Gemma Arterton a girare le spalle a Hollywood. La star del Kent era all’inizio della sua carriera da attrice quando ha ricevuto la chiamata della produttrice di Bond Barbara Broccoli che le ha detto di aver vinto il ruolo di Strawberry Fields in Quantum of Solace. La maggior parte degli attore avrebbe fatto capriole. “Giusto la sera scorsa stavo pensando al momento in cui ho scoperto che stavo per far parte di un Bond movie,” ha detto Arterton. “Non fui contenta di questo. Non ero tipo: ‘Oh mio Dio, sto per lavorare con questa gente e il sogno sta per diventare realtà.’ E’ stato tipo ‘Oh, bene’, ed è stata una grandiosa esperienza e divertimento andare in tutti quei posti, ma il lavoro non fu così interessante.” Lei ebbe una manciata di scene, indossò bei vestiti e morì.
La pressione nel prendere questi ruoli (è stata protagonista anche dei fantasy hollywoodiani Prince of Persia e Scontro tra titani) è stata immensa. “Al tempo pensavo veramente che dovevo dire sì a questi film. Ricevevo perfino email da persone che mi dicevano che dovevo fare questo film, è la scelta giusta ed è strategica. Spesso penso che la mentalità di Hollywood – qual è lo scopo lì? Lo scopo è di vincere un Oscar e questo non è il mio scopo.”
Ad un primo momento aveva paura a parlare di questo visto che le sembrava suonasse ingrato. Sua madre era una donna delle pulizie e suo padre un saldatore. Hanno divorziato quando aveva cinque anni ed è andata a vivere con sua madre e sua sorella minore Hannah, anche lei attrice. Recitare era il suo modo di fuggire e vinse una borsa di studio dal governo per poter frequentare RADA (Royal Academy of Dramatic Arts). Quindi per lei sembrava sfacciato iniziare a lamentarsi di lei quando a soli 21 anni poteva comprarsi un appartamento a Battersea, Londra. “Non ho mai pensato che avrei posseduto qualcosa. Questo è quando sono stata più ricca, quando avevo 21 anni.”
Tuttavia, ha raggiunto il punto di rottura due anni fa, poco dopo aver fatto l’action horror Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe. “Ho dovuto chiamare il mio agente e dire che non volevo più quella merda.”
Arterton ha realizzato che non deve interpretare il gioco di Hollywood. Ha ricevuto le sue più grandi acclamazioni apparendo nel ruolo della protagonista in Tamara Drewe di Stephen Frears, che ha debuttato a Cannes 2010, e ha iniziato a fare apparizioni annuali sui palchi dei teatri di Londra.
Ha trascorso gli ultimi sei mesi a esibirsi nella versione musical di We Want Sex, basato sul film di Nigel Cole del 2010 riguardo le operaie della fabbrica di macchine Ford che hanno protestato visto che erano state disegnate come lavoratrici non qualificate. La protesta arriva a uno sciopero per l’uguaglianza di pagamento e introduzione dell’ Equal Pay Act nel 1970. Lo spettacolo ha ricevuto recensioni assortite e chiuderà in Aprile, quando il contratto di Arterton finisce.
Ho visto lo spettacolo il Sabato precedente di questa intervista della settimana scorsa. L’attrice ha detto che ho fatto una cattiva scelta di data e sembrava prendesse un colpo all’etica dei suoi colleghi. “Qualcosa che non mi va giù dei musical è che gli attori si prendono giorni di riposo per andare in vacanza. Uno degli attori principali non era presente ed è stato un peccato che tu non abbia avuto l’occasione di vederlo.”
E’ giusto che la gente si aspetti il cast annunciato in uno spettacolo, ma dopo sei mesi sembra giusto per gli attori di prenotare una vacanza – specialmente in uno spettacolo sulle condizioni di lavoro.
Quando vide il film, si chiese come mai non fosse stata considerata per la parte principale, interpretata da Sally Hawkins, e le dissero che era troppo giovane in quel momento. Sulla chiusura anticipata del musical dice: “Il pubblico lo ama; è solo in un teatro troppo grande. E’ lo stato del teatro inglese del momento dove la gente preferisce vedere allegramente The Phantom of the Opera quattro volte al prezzo minimo ma non va a vedere i nuovi lavori perché è spaventata e non supporta i nuovi lavori. Penso che il nostro show sarebbe durato se fosse stato in un teatro leggermente più piccolo. Quel teatro è grande con 1400 posti.”
La pressione sul attrice era tanto più grande in quanto la commercializzazione dello spettacolo è centrato su di lei, qualcosa che pensa che i produttori non abbiano provato a pensato correttamente. “Mi ricordo di aver detto: ‘Oh Dio, non riuscirò a vendere questo teatro.’ Ho fatto una prenotazione per il pranzo di oggi con il mio nome ed erano, come, chi? Va bene”.
Si avverte della modestia in questo aneddoto. Eppure Arterton ha perso ruoli grazie alla sua mancanza di star power. “C’è stato un film che è uscito ora, quindi ne posso parlare: Under the Skin. Dovevo essere io a farlo, ma loro non hanno voluto finanziarlo con me. Jonathan [Glazer] mi ha chiamato e detto, ‘Ci ho provato, ma hanno bisogno di qualcuno veramente famoso come protagonista.'”
L’ha accettato; e il film, che Arterton ama, è stato finalmente realizzato con Scarlett Johansson come protagonista. Lei dice che il suo obiettivo è la longevità. “Devo fare buoni lavori. Penso che la lunga vita vada contro di te [facendo ruoli da ragazza carina]. Questo potrebbe durare per 10 anni, ma io voglio lavorare anche quando avrò 70 e 80 anni. Non voglio arrivare improvvisamente ai 40 ed essere tipo, oh, ho fatto solo questi ruoli da ragazza carina.”
Ma non è necessariamente il caso che la perdita di Hollywood sia il guadagno della Gran Bretagna. Arterton ha fatto Gemma Bovery, un adattamento francese alla graphic novel di Posy Simmonds liberamente ispirato da Madame Bovary di Flaubert. Simmonds ha anche scritto la graphic novel Tamara Drewe, indicativamente basato sul romanzo di Hardy Via dalla pazza folla e Arterton vede entrambi i personaggi come anti eroine.
Ha parlato sul recitare in altre lingue: “Ho dovuto imparare il francese e per me ha creato questo strano tipo di disconnessione perché c’è sempre un interruttore azionato nella mia mente e quindi non sei mai in silenzio al momento. Così, quasi Bovariano.”
Ora il suo francese è fluente. Questo è in parte perché sul set di Bovery ha incontrato il suo ragazzo, Franklin Ohanessian, che ha lavorato come assistente alla regia del film. E’ stata fotografata meno con lui di quanto non lo sia stata durante i tre anni di matrimonio con il consulente di moda Stefano Catelli, con cui ha divorziato nel 2013.
Ora ha un agente francese, e sembra abbia preso il modo di vivere delle celebrità che operano a Parigi. “Non ci sono posti privilegiati in Francia. Non c’è nulla da nascondere. Qui [in Gran Bretagna] creiamo una divisione. C’è più invidia, quindi c’è più bisogno di sapere cosa sta succedendo nella vita delle celebrità. La cultura sulla celebrità qui è qualcosa per cui ho lottato ma ti ritrovi nella stessa cultura anche se non vuoi farne parte. In Francia ti gestisci molto di più; gli attori conoscono i giornalisti. Penso che il Regno Unito stia copiando anche troppo l’America.”
Lei recentemente ha avuto una cena con Isabelle Huppert, che le ha dato il suo parere sul film francese [Gemma Bovery]. E la notte prima del loro incontro, Arterton ha detto, “Ho sognato che indossavo un abito di David Bowie [un altro dei suoi eroi] e che tu premevi un bottone e improvvisamente uscivano fuori le ali, con glitter e bolle ed eccetera. “Se dovessi incontrarlo, ha detto, penso sarebbe una delle poche volte che rimarrei senza parole.”
Q&A del The Guardian: “Vorrei mi interpretasse Emma Stone, se riesce a usare l’accento del Kent”
Lo devo dire ogni notte sul palco in questo momento. Mi piace l’attore a cui lo dico, ma non significa che lo ami.
Martin Joubert (Fabrice Luchini) si è trasferito da sette anni nella provincia e lavora nella panetteria paterna. L’uomo ha una grande passione per la lettura, in particolare per “Madame Bovary” di Flaubert. Rimane sorpreso quando scopre il nome e cognome della coppia di sposini inglesi che si è trasferita vicino casa sua: lui è Charles Bovery, mentre la moglie si chiama Gemma. Il protagonista inizia a frequentare i nuovi arrivati e rimane sempre più colpito dalla donna, vedendo in lei l’eroina del suo romanzo preferito. Ne diventerà ossessionato.
Può l’arte influire sulla vita di tutti giorni animando la routine? Sembra proprio di sì. Lo vediamo in questa commedia drammatica diretta da Anne Fontaine, film d’apertura dell’ultimo Torino Film Festival. Tratto dalla graphic novel di Posy Simmonds, stessa autrice di ‘Tamara Drewe’ (del 2010 il film omonimo diretto da Stephen Frears sempre con Gemma Arterton a interpretare la protagonista femminile) anche in “Gemma Bovery” assistiamo a personaggi schiavi della routine nella vita di provincia.
Troviamo Martin, il protagonista e narratore, insoddisfatto della vita coniugale monotona con una moglie che lo critica e azzittisce in continuazione il quale (ri)scopre la passione conoscendo Gemma. Incuriosito dai punti in comune con il romanzo vediamo trasformare l’interessamento in ossessione, terrorizzato che si possa compiere lo stesso destino dell’eroina di Flaubert.
Anche la donna protagonista rimane schiacciata dalla vita di tutti i giorni. Si trasferisce piena di entusiasmo, ma presto finirà per annoiarsi. Sarà l’essere a casa tutti i giorni o un marito non proprio presente. E’ una donna insicura (si mette a dieta appena le viene detto di avere qualche chilo di troppo) e trova nel giovane Esmé un modo per uscire fuori dalla routine, ritrovando la passione persa.
Anche il suo abbigliamento riflette il suo carattere: all’inizio la troviamo sempre nel suo vestito lungo, ma a poco a poco la vediamo cambiarsi, sfoggiando degli outfit che mostrano sempre più sicurezza in sé stessa. In tutto questo gli unici testimoni dei pensieri del panettiere e della relazione adulterina della donna sono i rispettivi cani. Non è un dettaglio da sottovalutare… Quante volte ci capita di pensare “gli mancano solo la parola”?
“Gemma Bovery” è una commedia drammatica calda, croccante come il pane appena sfornato e diretto con un’eleganza e raffinatezza uniche. Non delude la sceneggiatura e le splendide musiche di Bruno Coulais si mescolano perfettamente con le vicende.
L’ultima mezz’ora che sfocia nel finale geniale (presentato in modo migliore rispetto al libro) è meravigliosa! Scene memorabili come quelle dove Luchini immagina Gemma come Madame Bovary. Viene rispettato il sapiente e colto lavoro svolto nel 1999 dall’autrice Posy Simmonds e la Fontaine aggiunge qualche trovata e dettagli mirati che funzionano.
Il cast è di altissimo livello! Ogni membro è perfetto nella parte: Fabrice Luchini è superbo in un ruolo molto sfaccettato che passa dal comico al tragico, Jason Flemyng intenso anche se poco presente, Niels Schneider (visto in due lavori del regista Xavier Dolan) nei panni dell’amante della protagonista sembra promettere belle cose. Troviamo finalmente Gemma Arterton in un ruolo che dà giustizia al suo grande talento, più nella seconda parte tragico drammatica che nella prima dove deve usare più la sua bellezza visto che deve far invaghire il panettiere Joubert. Le basta solo uno sguardo per trasmettere la profonda malinconia del suo personaggio! Le Parisien ha scritto “Gemma Arterton è divina. Un’esplosione di grazia e talento”. Come non darle torto. L’alchimia con gli uomini del cast è notevole! Peccato il doppiaggio italiano che farà perdere al film la recitazione bilingue.
Concludendo “Gemma Bovery” è oggettivamente un bellissimo film, molto originale e intelligente che spinge a riflettere anche se non per tutti i palati. Ogni cosa è al suo posto risultando una ricetta che funziona alla perfezione!
Chi conosce la graphic novel non rimarrà deluso… Sarà impossibile non associare il pane a questo film! Se volete farvi uno splendido viaggio nelle campagne francesi con una storia originale piena di passione e tragicità “Gemma Bovery” è perfetto per voi!
Presentato lo scorso anno al Sundance Film Festival, la commedia horror “The Voices” ha ricevuto subito delle ottime critiche. Nel Marzo 2014 è uscita la grande notizia dell’acquisto dei diritti americani da parte della famosa casa di distribuzione Lionsgate, la stessa della saga di “Saw”, “Hunger Games”, “American Psycho” e molti altri, poi non abbiamo saputo più niente. Qualche settimana fa sono cominciate a uscire le prime date d’uscita in tutto il Mondo: Lituania il 23 Gennaio, Estonia, India e USA il 6 Febbraio, in Germania il 12 Febbraio, Polonia il 13 Febbraio, Svezia il 20 Febbraio, Portogallo il 26 Febbraio, Francia l’11 Marzo e infine il 20 Marzo per il Regno Unito. L’Italia sembra non aver ancora acquistato i diritti del film.
Parliamo un pò della storia: Jerry (Ryan Reynolds) è un uomo positivo con una zuccherosa visione del mondo. Lavora in una fabbrica di vasche da bagno ed è malato mentalmente. Ha evitato di prendere i farmaci anti-psicotici che gli sono stati prescritti e ha delle allucinazioni in cui il gatto lo accusa di essere un serial killer, mentre il cane litiga con il gatto insistendo nel dire che è buono. Quando Jerry in maniera riluttante torna a prendere di nuovo i farmaci comincia a sperimentare brevi momenti di lucidità nei quali realizza che la realtà della sua vita è molto più violenta di quanto egli stesso la abbia mai percepita. L’uomo uccide
accidentalmente una donna attraente della contabilità (Gemma Arterton) cercando di coprire in fretta le tracce. Jerry è fuori dalla portata delle buone influenze della psichiatra Dr. Warren (Jacki Weaver) e di Lisa (Anna Kendrick), l’unica donna che abbia veramente amato. Troverà la salvezza in un mondo di violenza.
Proprio ora è uscito il primo trailer del film che potete trovare in fondo all’articolo! “The Voices” segna il debutto in lingua inglese della regista franco-iraniana Marjane Satrapi (“Persepolis”).
Il film ha vinto i premi più prestigiosi de “L’Etrange Festival” di Parigi: the Canal+ Nouveau Genre Award e Audience Award.
Traduzione della sinossi a opera di Gemma Arterton Italia. Creditate la risorsa se la prendete.
Jerry è un uomo positivo con una zuccherosa visione del mondo. Lavora in una fabbrica di vasche da bagno ed è malato mentalmente. Ha delle allucinazioni in cui il gatto lo accusa di essere un serial killer, mentre il cane litiga insiste nel dire che è buono. L’uomo uccide accidentalmente una donna attraente della contabilità cercando di coprire in fretta le tracce e da lì la situazione degenera sempre di più
Girato nel 2013 e presentato lo scorso anno al Sundance Film Festival, ottenendo delle critiche entusiastiche, è uscito solo ieri “The Voices” nelle sale americane e in on demand!
Questa commedia horror con qualche punta di dramma segna il debutto in lingua inglese della fumettista, sceneggiatrice e illustratrice iraniana Marjane Satrapi, la quale presenta la storia di un uomo pazzo che non accetta di essere malato. Jerry è un tipo solitario che ha solo i suoi due animali domestici a fargli compagnia, un disadattato il quale porta sulle spalle dei traumi e delle ferite mai curate.
Lo spettatore sembra quasi giustificare e comprendere il protagonista specialmente quando vediamo come sia veramente la vita di Jerry quando smette di prendere i farmaci: casa piena di muffa e putrida, gli animali non parlano e nel freezer la testa di Fiona (Arterton) è in putrefazione invece di essere un’adorabile chiacchierona. La sua vita senza farmaci è colorata, piena di amici mentre se si cura si scontra con la realtà degradante… Jerry non è sincero con la psichiatra che non lo può aiutare fino a quando la situazione diventa ingestibile e ammette di essere malato. Ottimo il disegno degli animali domestici: Mr.Whiskers, il gatto, è sboccato e vendicativo mentre Bosco è il classico cane fedele e coccolone. Analisi riuscita!
“The Voices” è un film che riesce a fare una cosa che non capita molto spesso, stupire! E’ una commedia horror grandiosa sotto ogni singolo punto di vista.
Si capisce il tocco della Satrapi già nelle illustrazioni dei titoli di testa e dimostra di essere un’ottima regista: si trova perfettamente a suo agio, originale e con pathos che omaggia il grande Alfred Hitchcock in diversi punti. Jerry sembra il Norman Bates del nuovo millennio! Nelle scene più macabre, fatta eccezione dell’omicidio di Fiona, sceglie di non mostrare lasciando l’attenzione sul volto del protagonista e sul sonoro risultando molto efficace. Il non vedere spesso è più tagliente del mostrare! La sceneggiatura è solida, senza buchi e originalissima mentre la colonna sonora bellissima.
E’ un film che contiene ogni genere: commedia, horror, dramma e anche musical senza ignorare la fiaba; è impossibile non pensare a Biancaneve nella scena dove Jerry torna a prendere il cadavere di Fiona, distesa tra i fiorellini, con capelli neri e la pelle bianca come la neve.
Ryan Reynolds non è mai stato così bravo e intenso! Lo avevamo già adorato nel thriller claustrofobico “Buried – Sepolto”, ma poi si era cimentato in ruoli da commedia che lo limitavano. Una performance degna di award season! Ottima Gemma Arterton in un ruolo principalmente comico. Geniale la scelta di prendere una delle attrici più belle al Mondo e lasciarla recitare solo con la testa. Sono lontani i ruoli degli inizi che non la valorizzavano! Si conferma un’attrice estremamente camaleontica e versatile, risultando credibili in ogni genere. Bravissima Anna Kendrick, attrice intelligente che ha scelto sempre con cura i suoi lavori, molto intensa nella parte drammatica mentre Jacki Weaver è una garanzia!
Splendido “The Voices” che non deluderà gli amanti del genere! Un film originalissimo con momenti di pathos, divertente e assolutamente pazzo.
Grandioso debutto in lingua inglese per la regista, che promette grandi cose. Il film ha vinto i premi più prestigiosi, meritatissimi, sia all’Etrange Festival di Parigi che al Festival International du Film Fantastique de Gérardmer. Per me già grande cult!
Il 2014 è finito! Quale occasione migliore per fare un punto della situazione di Gemma Arterton Italia? La pagina facebook (andate qui) in questo anno è aumentata in maniera esponenziale superando i 4500, confermandosi la risorsa più grande e aggiornata sul celebre social network. Un onore è stato venire a contatto direttamente con il fanclub ufficiale di Gemma, Gemma Arterton Online, conoscendo uno staff veramente disponibile e amorevole, visto che l’uno supporta il lavoro dell’altro senza invidie ed egoismi. La fine dell’estate ha visto nascere questo blog con successivo account twitter nel mese di Ottobre. La punta di diamante di questo bellissimo anno per me è avvenuta l’11 Ottobre quando ho visto Gemma nel meraviglioso spettacolo “Made in Dagenham – The Musical”, conoscendola poi dal vivo. Sono partito apposta dall’Italia per assistere allo show acquistando i biglietti a Giugno!
Come ho detto ai miei amici, quel giorno si sono realizzati tre sogni: andare a Londra, vedere un musical a Londra, vedere la mia attrice inglese preferita a teatro!
Aiutato e supportato dalla mia carissima amica Leyla, admin di Christoph Waltz Italia, ho scritto a Gemma una lettera dove racconto da dove nasce la mia passione per lei, il perché la ammiro così tanto non dimenticando, poi, di parlare di questa risorsa.
La mia amica mi ha consigliato di aggiungere dei fiori da consegnare al teatro e dopo qualche peripezia (non trovavo un fioraio che facesse consegne) li abbiamo consegnati noi alla stage door dell’ Adelphi Theatre dove abbiamo trovato una signora veramente adorabile! Sono stato tutto il giorno con il cuore in gola, facendo il countdown delle ore, dei minuti! Io con la mia dolce metà e la mia amica Leyla ci sediamo in seconda fila… posti meravigliosi, mentre l’altra mia amica Morg, admin di James McAvoy Italia, si siede diverse file dietro! Finalmente arrivano le 19:30, il sipario si alza e mi trovo Gemma Arterton davanti agli occhi. Ammetto di aver passato 3 minuti a dire “non può essere vera, dio mio quanto è bella, è perfetta” poi lo show mi ha catturato!
Scenografia geniale e imponente, ottimo cast, storia meravigliosa e canzoni orecchiabili molto belle! Una rarità per i musical originali degli ultimi anni!
Uno spettacolo meraviglioso dove ho potuto ammirare Gemma come artista completa: recitazione eccellente e consapevole da fuoriclasse (non dimentichiamoci che si è formata alla RADA, la più importante scuola di teatro), bellissima voce sia nel recitato (non dimentichiamoci anche qui la RADA) che -sorprendentemente- nel cantato! Intonazione impeccabile. Il tutto si unisce in una presenza scenica ineccepibile (non dimentichiamoci anche qui la scuola nominata ben due volte sopra).
Lo spettacolo finisce con una meritatissima standing ovation e fiumi di lacrime! Tutti e quattro ci dirigiamo alla stage door… Io con il cuore in gola, in attesa di conoscere la mia attrice inglese preferita e di avere una foto con lei, scambiando due parole.
Ci sono diverse persone ad aspettare, ma la fila è molto educata (impariamo dagli inglesi), non c’è ressa, spintoni vari! Dopo dieci minuti esce Gemma.
Amorevole, solare, disponibile con tutti parla, scrive autografi e scatta foto con tutti
(impariamo anche qui dagli artisti inglesi). Dopo pochi secondi arriva il mio turno! Con il terrore di avere una foto uscita male sia la mia dolce metà che Leyla mi scattano delle foto. Prima di tutto le dico “Ciao! Sono Gianluca, il ragazzo italiano! Ti sono piaciuti i fiori? E la lettera?” mentre lei mi risponde “Oh sì! Grazie mille! Sei stato così dolce!”. Mentre parliamo mi firma il programma di sala e poi si mette in posa per delle foto.
Una persona veramente meravigliosa! Una grande artista umile, con i piedi per terra.
Un momento indimenticabile che spero si ripeterà all’inizio del prossimo anno!
Euforia a mille! Che bello conoscere uno dei tuoi pochi punti di riferimento!
Da questo incontro ho avuto la conferma di una cosa: E’ così grande che stenti a credere che a soli 28 anni abbia già interpretato personaggi così diversi non solo tra loro, ma soprattutto da lei come persona. Spesso un artista rimane schiavo di un personaggio o di un genere! Non è il suo caso!
Bellissimo aver conosciuto la deliziosa Sarita di Made in Dagenham The Musical – Fan Site, grande fan di Gemma che collabora per questa risorsa portandoci delle succose news londinesi in esclusiva!
Nel prossimo anno Gemma amplierà il suo ampio spettro di personaggi con la commedia francese “Gemma Bovery” (dal 29 nelle nostre sale), la commedia horror “The Voices”, il dramma “A Hundred Streets”, il thriller “The Keys to the Street”, la commedia indie “Which Brings Me to You” e il cartone “Reds and Greys” non dimenticandoci degli spettacoli teatrali “Made in Dagenham – The Musical” e “The Duchess of Malfi”: il primo, in scena fino a Marzo all’Adelphi Theatre di Londra, mentre il secondo verrà proiettato nelle sale europee il prossimo Febbraio (registrazione dello spettacolo portato in scena all’inizio del 2014 al Sam Wanamaker Playhouse dello Shakespeare’s Globe).
Concludendo, mi auguro e vi auguro un nuovo anno pieno di successi, amore, affetto, serenità, ma anche di Gemma Arterton, la nostra dea inglese!