Marion è un’anziana malata che ha come unica valvola di sfogo il coro locale della terza età. Arthur, suo marito scontroso, pensa che sia tutto una sciocchezza e non sostiene fino in fondo sua moglie in questa grande passione fino a quando la perde, diventando vedovo. Da quel giorno inizia a mettersi in discussione finendo per sorprendere tutti, perfino sé stesso.
Una canzone per Marion è un bellissimo dramma deliziosissimo del 2012 che conquista. Presente nel catalogo di Amazon Prime Video, è un film che non ha pretese se non emozionare, commuovere e divertire. Ci riesce benissimo con semplicità e simpatia.
La tagline del film recita “Apri il tuo cuore. Scopri la tua voce” ed è proprio questo il nocciolo.
Protagonista è Arthur, scontroso e antipatico ma innamorato come il primo giorno di sua moglie Marion. L’uomo vuole proteggere e tutelare sua moglie dalle malelingue, non vuole che venga messa in imbarazzo e che diventi oggetto di chiacchiere da salotto per via della sua malattia, non vuole che venga compatita. Poco importa a Marion, visto che quando canta nel coro è felicissima. E che coro! Un insieme simpaticissimo di anziani con voglia di mettersi in gioco anche in tematiche spesso taboo come il sesso – cult la loro esibizione in Let’s Talk About Sex delle Salt-n-Pepa – e in generi sconosciuti a loro come l’heavy metal di Ace of Spades dei Motörhead.
Solo dopo la morte della moglie capisce l’esigenza di sfogarsi, di diventare un uomo migliore e di scoprire la sua voce cantando, infine, una canzone per Marion. Il coro, che tanto denigrava, diventa l’unica isola in cui può ricordare e celebrare sua moglie, sempre con l’appoggio della maestra del coro Elizabeth. Il canto lo ammorbidisce attenuando anche i contrasti con suo figlio James.
Si ride molto e si piange altrettanto senza cadere mai nel ricattatorio e patetico.
L’arte è importante – per tutte le età – e non è mai tardi per cambiare e migliorarsi. La sceneggiatura è bella e coniuga sapientemente tutti i generi dove uno non prevale sull’altro lasciandoti alla fine in pace col mondo. Una canzone per Marion è un film straziante per quanto riguarda la perdita, ma dà anche speranza, ti fa stare bene e ti ritrovi col sorriso più bello che tu possa avere.
Inutile dire che ha una bellissima colonna sonora che spazia nei generi eseguita in maniera deliziosa e riuscita da un ottimo cast agée spiritoso e amabile. Vanessa Redgrave gigantesca nei panni di Marion, una performance che ti entra dentro e sfocia nella sua esibizione in True colors di Cyndi Lauper, una scena da masterclass indimenticabile. Terence Stamp è allo stesso modo eccellente nel far sembrare amabile Arthur anche quando è scontroso perché è palese che sia solo un muro che alza per difesa. Viene voglia di abbracciarlo e si fa voler tanto bene. Insieme sono meravigliosi.
Ottima Gemma Arterton come Elizabeth, la maestra del coro, un bellissimo ruolo estremamente positivo che l’attrice inglese affronta con delicatezza. Un raggio di sole che cammina, incoraggia, canta e dirige. Impeccabile anche Christopher Eccleston nei panni di James, figlio della coppia protagonista.
Impossibile non apprezzare Una canzone per Marion che non è un capolavoro, ma un bellissimo dramma che porta a segno tutti gli obiettivi che si prefissa. Durata giusta, cast perfetto, ritmo ben calibrato con una storia che se ci fa piangere, poi ci fa sorridere. Bellissima la canzone nei titoli di coda Unfinished Songs di Celine Dion, che presta il nome anche al titolo americano del film.
Disponibile su Amazon Prime Video