Un giovane principe e una principessa in fuga devono fermare un cattivo che minaccia di distruggere il mondo con uno pugnale che consente alla sabbia magica all’interno di invertire il tempo.
Tratto dalla fortunatissima, e storica, serie di videogiochi creata nel 1989 è uscito nel 2010 dalla Disney “Prince of Persia – Le sabbie del tempo”, un film che nel corso degli anni ha messo insieme una folta schiera di sostenitori ma anche di detrattori. Partiamo dal fatto che chi scrive fa parte della prima fazione.
Divertente con una bella atmosfera, un buon cast e una storia che intrattiene alla grande.
Sicuramente non è un film particolarmente raffinato, non si respira così tanta esoticità ma è sicuramente una delle migliori trasposizioni tratte da un videogioco. Non è videoclipparo, frenetico e fracassone e ha una trama ben definita con personaggi caratterizzati in maniera soddisfacente. Ottima la scelta di mettere alla direzione un autore inglese come Mike Newell, celebre per aver diretto Quattro matrimoni e un funerale, Donnie Brasco ma anche Harry Potter e il calice di fuoco.
L’azione va spesso in secondo piano a beneficio della storia, ma non cala mai di ritmo.
Sì, all’inizio impiega troppo tempo per arrivare alla storia principale delle sabbie del tempo, ma dall’altro lato dà possibilità ai personaggi dei fratelli di prendere corpo e vita. La presenza di Newell si vede anche per come dosa sapientemente le varie componenti: mistero, azione, amore, commedia. Il tutto condito da un pizzico di screwball comedy che si trova raramente nei film del genere. I siparietti tra il Principe e la Principessa sono deliziosi: lui così rude, lei scorbutica. Il loro affetto cresce piano piano ed è un piacere vederli insieme.
Forse Prince of Persia – Le sabbie del tempo è anche fin troppo serioso per essere un film tratto da un videogame, ma va benissimo così visto che il risultato è magico, adrenalinico e indubbiamente avvincente.
Molto simpatico il cast capitanato da un ottimo Jake Gyllenhaal deliziosamente divertito e mai così virile. Gli fa da controparte un’ottima Gemma Arterton di una bellezza travolgente che va a pari passo con un innato talento, perfettamente a suo agio nella commedia e nei momenti più drammatici. Entrambi ipnotici e affascinanti, i due interpreti formano una coppia splendida con una buona alchimia rendendo questo bel film ancora più riuscito.
Eccellenti i comprimari come Richard Coyle (Tus), Toby Kebbell (Garsiv), simpaticissimo Alfred Molina nei panni dello sceicco Amar e sempre impeccabile Ben Kingsley come Nizam. Fa, però, sorridere nel pensare di vedere Prince of Persia con un cast che di persiano ha ben poco, tutti con pelle abbronzatissima vista la maggioranza di artisti inglesi, non certo noti per la pelle olivastra.
Buono l’uso degli effetti speciali, i costumi sono da sogno e la colonna sonora di Harry Gregson-Williams è fantastica con ciliegina sulla torta la bellissima I Remain cantata da Alanis Morissette.
Prince of Persia – Le sabbie del tempo è proprio un bel film che diverte, uno di quelli che non vuole fare chiasso, ma raccontare una storia fantastica. Non è sicuramente il più indimenticabile tra quelli prodotti da Jerry Bruckheimer con la Disney, ma è indubbiamente uno dei più maturi ed è il meno giocattolone vuoto scacciapensieri.