Gemma Arterton è inarrestabile!
Anche se ha appena debuttato da pochi giorni con il bellissimo ed emozionante spettacolo teatrale “Made in Dagenham – The Musical” all’Adelphi Theatre di Londra, l’attrice inglese è già pronta per un altro film intitolato “Which Brings Me to You”.
La notizia è sbucata per la prima volta nel programma di sala del suddetto spettacolo, dove alla domanda “Qual è il tuo prossimo progetto dopo ‘Made in Dagenham’?” Gemma ha risposto “Un bellissimo film indipendente chiamato ‘Which Brings Me to You’ diretto da Kat Coiro”.
Il progetto è inserito anche su IMDb dove possiamo leggere una piccola sinossi che riporta: ‘Which Brings Me to You’ (in italiano ‘Cosa mi porta a te’) è una moderna storia d’amore tra due romantici esauriti intorno ai 30 anni raccontata attraverso una serie di confessioni.
La regista, Kat Coiro, ha all’attivo sei cortometraggi e tre lungometraggi mai arrivati in Italia. La sceneggiatura porta la firma di Richard Brown, produttore esecutivo di “True Detective”, e di Keith Bunin, sceneggiatore dell’atteso “Horns” di Alexandre Aja con Daniel Radcliffe e Juno Temple.
Che dire, dalla carta sembra un altro interessantissimo progetto che si va ad aggiungere alla varia filmografia di Gemma Arterton, che a soli 28 anni non si è mai ripetuta cimentandosi in generi e ruoli diversissimi.
Ieri è uscita, inoltre, la notizia che la commedia francese “Gemma Bovery” di Anne Fontaine con protagonista Gemma Arterton aprirà il Torino Film Festival il prossimo 21 Novembre.
Gian
Traduzione dell’articolo del DailyMail UK pubblicato il 27 Settembre.
La semplice menzione che Gemma Arterton fa, arricciando il famoso naso lentigginoso, di Hollywood è: ‘Non ho avuto grandi esperienze a Hollywood finora, forse non mi adatto là. Può essere abbastanza intimidatorio.’
Ha preso un solo espresso, ma per un momento sembrerebbe che la ‘bomba bruna’ stia per esplodere.
L’attrice addestrata alla RADA ride seccamente dell’espressione fuori moda e tranquillamente esplode.
Ha interpretato la Duchessa di Amalfi e Rosaline in “Pene d’amor perdute” al Globe e ha un portafoglio di film altamente credibile per il suo nome: Tamara Drewe, Gemma Bovery, St. Trinian’s, Quantum of Solace, Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo e La scomparsa di Alice Creed hanno tutti beneficiato della sua presenza e carisma.
Ma Arterton ha temporaneamente voltato le spalle a Tinseltown prendendo parte a una produzione ‘onesta e con grande cuore’ all’ Adelphi Theatre di Londra.
Made In Dagenham è un adattamento musicale del film uscito nel 2010, scritto da Richard Bean (One man, Two Guvnors) con musica dal geniale compositore di James Bond e Sherlock David Arnold. Protagonista Gemma Arterton nei panni di Rita O’Grady, racconta la storia dello sciopero sul lavoro per la parità di salario delle operaie Ford di Dagenham nel 1968.
Con canzoni forti e un proprio marchio sexy socialismo anni ’60, il musical, diretto dal pluripremiato regista Rupert Goold, promette di essere un successo strepitoso.
Raramente la prospettiva di una disputa industriale guidata da signore in tuta è stata così attraente.
E questo è portato anche grazie al fascino magnetico di Arterton. Con il minimo di make-up e gioielli comprendente un anello al mignolo e due piccoli orecchini, lei è una bellezza naturale con caldi, occhi marroni.
Lei offre una stretta di mano, ereditata, dice, da suo padre Barry che è un saldatore. La madre Sally Anne lavora come donna delle pulizie e ha passato la sua ‘incredibile etica del lavoro’ a entrambe le sue figlie, la più giovane dei quali, Hannah, è anche un’attrice.
Curiosamente, Gemma è nata con polidattilia, il che significa che aveva sei dita per mano.
‘Le ho avute solo per due giorni poi si sono liberati di loro, quindi non posso ricordare di averle avute. Ma è genetica, sono orgogliosa di questo.’
La 28enne ragazza di Gravesend mantiene il suo accento Kent, come uno scaricatore di porto dice e regolarmente si dimentica di utilizzare l’impostazione predefinita diplomatica favorita dai suoi compagni.
‘Non mi piace la fama,’ confessa.
‘So che dovrei godere di più perché un sacco di gente vuole essere famosa, ma non mi piace molto.’
‘Quantum Of Solace mi ha messo sulla mappa riprese. Non ho mai pensato che sarei diventata una Bond Girl.’
‘Anche se è stato l’unico film in cui, quando ho avuto la parte, i miei genitori sono stati molto eccitati.’
‘Di solito dicono: “Oh, hai avuto la parte, forte”, ma con James Bond erano entusiasti. Batti cinque in continuazione per tutta casa”.
Seduta nella mensa in vetro soffitto dello spazio prove di Made in Dagenham, all’ombra di The Shard nel sud di Londra, ha appena completato le prove di oggi ed è vestita con semplici abiti da lavoro, un top fragola, pantaloni attillati denim e Converse bianche.
Ha smesso di fumare (‘Erano solo quattro o cinque al giorno in ogni caso’), e, per tutta la durata della produzione, ha abbandonato l’alcool e si propone di essere a letto alle 21:30 di ogni sera.
Questo ha significato ridurre le sessioni amate di karaoke, una passione che si è sviluppata quando, a 19 anni, passò le notti in un pub karaoke di Londra, chiamato Honest Dave’s Karaoke Bar.
‘Ci sono passata avanti pedalando giusto questa mattina!’ Lei urla. ‘Ho lavorato dietro il bar, ma nei fine settimana sono diventata la Regina del Karaoke. Mi piaceva iniziare con Total Eclipse Of The Heart, e qualche volta finivo con Nothing Compares 2 U.
‘E tutti i diffidenti vecchi macchinisti che hanno bevuto in là – era dietro l’angolo da Waterloo – hanno sempre insistito nel sentirmi cantare These Boots Are Made For Walking di Nancy Sinatra. Che cosa curiosa’.
La storia musicale della famiglia Arterton è altrettanto curiosa. La nonna di sua madre era una violinista ebrea tedesca, ma la sua mamma era una punk e il suo secondo zio è Eric Goulden, meglio conosciuto come Wreckless Eric, notevole per il singolo del 1977 della Stiff Records (I’d Go The) Whole Wide World.
‘Ho lavorato molto duramente e sono abbastanza fiduciosa della la mia voce ora. E ‘suona bene’, ha detto.
‘Sono cresciuta ascoltando i The Damned e The Clash,’ dice. ‘Amo ancora quella musica.’
Nella sua adolescenza ha formato la sua band, Torniquet (Laccio emostatico).
‘Io ero la cantante ed eravamo punk / goth,’ lei fa una smorfia.
‘E’ stato il periodo Marilyn Manson. Eravamo terribili – ma mi è piaciuto molto’.
.jpg)
E’ stata scritta la sceneggiatura del sequel di “Hansel & Gretel – Cacciatori di Streghe”!
L’ha riportato qualche giorno fa Tommy Wirkola, regista e sceneggiatore del primo episodio aggiungendo di non sapere cosa abbia pianificato per il film la Paramount Pictures. Oggi, inoltre, ha dichiarato che non sarà lui a dirigere il film!
Il prossimo mese uscirà negli US “Dead Snow 2: Red Vs. Dead”, sequel del film diretto sempre da lui nel 2009, e a questo punto vorrebbe cominciare a fare qualcosa di più originale.
Ha dichiarato: “Ho appena deciso di non girare ‘Hansel & Gretel 2’. Sono stato collegato a più lavori , quindi è solo un fatto di tempo e priorità. Ho diretto ‘Dead Snow 1’, poi ‘Hansel & Gretel 1’ e dopo ancora ‘Dead Snow 2’. Sto cercando di fare qualcosa di diverso ora e non solo sequel. Ho scritto la scenggiatura e spero di essere comunque compreso nel progetto. Ma sì, non lo dirigerò.”
Oltre questa dichiarazione sappiamo che non è ancora stata confermata la partecipazione dei due protagonisti Gemma Arterton e Jeremy Renner.
Attendiamo nuove notizie.. Chi vorreste vedere alla regia del sequel di “Hansel & Gretel”?
All’ inizio dello scorso mese sono iniziate a Londra le riprese del dramma “A Hundred Streets” con la nostra Gemma Arterton tra i protagonisti.
Nel Giugno 2013 Idris Elba salì a bordo del progetto chiamato allora “One Square Mile” come produttore e allora non fu chiaro se avesse partecipato anche come attore.
Poco più di un anno dopo è iniziata la produzione dal film cominciando con due cambi: il titolo è diventato “A Hundred Streets” e la regia è passata da Michael Caton-Jones a Jim O’Hanlon .
Lo scorso Luglio è stata Gemma, in un’intervista, a rivelare di essere entrata nel progetto e subito dopo è stata rilasciata la sinossi: quattro persone vivono storie straordinarie contemporaneamente nel raggio di un miglio quadrato.
Da altri siti abbiamo appreso, inoltre, che sono tutte vittime del tran tran quotidiano, schiacciate dalla routine. Le loro vite si incrociano mentre prendono una drammatica decisione.
Elba e Arterton interpretano Max e Emily, una coppia sposata con due figli.
Lui è un ex giocatore di rugby molto famoso mentre lei è una casalinga; entrambi hanno dei problemi.
Nella vita della donna torna Jake (Tom Cullen), un bellissimo amico di scuola che vorrebbe una vita sentimentale con l’amica persa da anni.
Adam Bakri interpreta Jamal, un ricco playboy che ottiene più di quello aspettato quando la sua ex-ragazza Lotte (Samantha Barks) torna nella sua vita insieme alla sua migliore amica Rose (Emma Rigby).
Tutto questo spinge l’uomo a prendere una decisione fuggendo, inseguito poi dalla sua ex guardia speciale delle forze di sicurezza Gordon, interpretato da Steve Mackintosh.
Ken Scott è Terence, un attore avanti con gli anni che instaura una bizzarra amicizia con il giovane spacciatore Kingsley (Franz Drameh).
Volete sapere dove potete aver visto i colleghi di Gemma in “A Hundred Streets”? Ve li elenco subito!
Samantha Barks è stata Eponine ne “Les Misérables” e sarà Baba Yaga nell’atteso “Dracula Untold” con Luke Evans, Ken Scott è stato Balin nella trilogia di “Lo Hobbit” e Steven in “One Day” con Anne Hathaway, Tom Cullen è stato Wulfric nella miniserie “Mondo senza fine” e Anthony Gillingham nella serie tv “Downtown Abbey”.
Franz Drameh l’abbiamo visto nel bellissimo “Attack the Block – Invasione aliena”, “Hereafter” e “The Edge of Tomorrow – Senza domani” con Tom Cruise ed Emily Blunt, mentre Adam Bakri è stato Omar nell’omonimo film del 2013 candidato agli Oscar di quest’anno come miglior film straniero.
Ritroviamo, inoltre, due colleghi di Elba in “Luther” come Steven Mackintosh (visto anche in “Lock & Stock”, “Kick-Ass 2”, “Underworld: Evolution”) e Kierston Wareing (vista anche in “Fish Tank” con Michael Fassbender e “In questo mondo libero” di Ken Loach).
Il regista Jim O’Hanlon è al suo debutto cinematografico, ma ha nel suo curriculum molta televisione, tra cui due episodi della miniserie “In the Flesh”.
Che dire, sulla carta promette molto bene! La nostra Gemma Arterton si sta destreggiando tra le prove del nuovo spettacolo teatrale “Made in Dagenham: The Musical” che debutterà tra un mese esatto all’Adelphi Theatre di Londra e le riprese di questo dramma corale sulla scia di “Crash: Contatto fisico” e “Amores Perros”.
Fonte immagini:
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2014/08/08/1407510815410_wps_7_LONDON_ENGLAND_AUGUST_08_.jpg
http://photos.laineygossip.com/articles/idiris-elba-08aug14-01.jpg
Qualche ora fa è spuntato nel sito IMDb un nuovo film d’animazione in pre-produzione che riporta Gemma Arterton tra i doppiatori principali.
Il lungometraggio si chiama “Reds and Grays” e riguarda “una romantica adventure comedy che gira intorno la guerra tra gli scoiattoli Rossi e Grigio”.
Da come è scritta la sinossi sembrerebbe che Reds e Gray non sia semplicemente il colore degli scoiattoli, ma potrebbe dare nome a una casata.
Che sia un’altra versione del celebre dramma di Shakespeare “Romeo & Giulietta”?
Staremo a vedere!
Sappiamo, inoltre, che la regia sarà di Leon Joosen, animatore non solo di classici Disney come “La sirenetta” e “Oliver & Company”, ma anche di classici Warner come “La spada magica – Alla ricerca di Camelot” e “Space Jam”.
Gemma doppierà il personaggio di Sammy e sarà al fianco di Lena Headey (Kiona), David Tennant (Robbie) e Max Charles (Petey).
Foto: http://media-cache-ec0.pinimg.com/736x/b3/bc/21/b3bc21cb94ac938e1fa851b9e362da6f.jpg
Il registro della brillante e bella inglese Gemma Arterton va da Shakespeare a James Bond. Oggi lei interpreta Gemma Bovery, sotto la regia di Anne Fontaine. Incontro con un’attrice già grande.
Quando Posy Simmonds ha pubblicato nel 1999, la sua graphic novel chiamata “Gemma Bovery”, non avrebbe mai immaginato che quindici anni dopo, la regista Anne Fontaine avrebbe scelto un’attrice il cui nome è Gemma proprio a interpretare la sua eroina. Felice coincidenza è il caso preoccupante. Gemma Arterton interpreta, all’età di 28 anni, una Gemma Bovery di eccezione. Candida, stanca, sensuale, scura e bella in aggiunta, ci si incanta un Fabrice Luchini confuso. In passato, Gemma è stata protagonista di un James Bond (“Quantum of Solace”) e ha recitato Shakespeare a teatro. Il suo registro è ampio e la sua ambizione palpabile. Ha appena finito di girare sotto la direzione della sua amica disegnatrice e regista iraniana Marjane Satrapi e presto sarà la protagonista di un musical. Diabolicamente inglese sullo schermo, potrebbe passare per italiana vedendola a spasso per la cità. Scommetto che Gustave Flaubert ne sarebbe stato pazzo.
Voi incarnate in “Gemma Bovery” un’eroina che porta il vostro nome. Si tratta di una coincidenza?
Totalmente. In Gran Bretagna, Gemma è un nome raro. E ‘stata una strana sensazione sentire il mio nome durante le riprese senza sapere se stessero parlando di me o del mio personaggio.
In Wikipedia, che può essere sospetta, c’è scritto che hai fatto parte della band punk Violent Rose e, cosa molto più strana, siete nata con polidattilia, cioè con sei dita per mano. Vero?
Sì, assolutamente. Facevo parte della band quando ero adolescente, e per le dita, ne avevo anche per di più! Sei dita! Se fossi stata una pianista, sarebbe stato fantastico. In realtà, si tratta di un bizzarria di famiglia. Mio padre e mio nonno sono nati con sei dita.
Mi dispiace per questa domanda stupida, ma ancora, è originale …
Lo riconosco. Marjane Satrapi ama questa parte della mia biografia! Io recito nel suo prossimo film, “The Voices”. E ‘un film horror … ma molto divertente.
Hai recitato in film dai registri totalmente differenti …
Mi piacciono i film drammatici, originali. Io vengo dal teatro. Ad esempio, in film horror come “Byzantium”, dove interpreto un vampiro, devi essere influenzato, urlare, piangere, e questo mi piace. Va detto che sin dall’inizio, sono stata fortunata. Mi hanno offerto un sacco di lavori e ho accettato tutto. Ho seguito il mio istinto. Per sette anni ho fatto questo e non ho mai avuto un piano di carriera. Mi piace variare nei ruoli, passando da uno stile all’altro. Ora, io scelgo i miei personaggi in modo migliore. Io presto mi trasformerò in un musical a Londra. Amo cantare. Quasi più che recitare. E ‘più fisico, viene dall’intestino. A scuola, quando bisognava cantare sceglievano sempre me, il mio corpo è uno strumento …
Perché ha accettato il ruolo di Gemma Bovery?
Mi piace il suo essere molto british. Eppure, quando ho ricevuto la sceneggiatura, ero dubbiosa. Si basa su una graphic novel di Posy Simmonds. Ma io ero già stata in un film tratto da un suo libro [“Tamara Drewe”, diretto da Stephen Frears, ndr]. Avevo paura di ripetermi. Infatti, i film sono molto diversi. E mi piaceva la sceneggiatura. E’ viva. Mi ha commosso il personaggio di Gemma. Si è persa e cerca qualcosa che non troverà mai. E’ divertente e, allo stesso tempo, disperata. Anne Fontaine è una regista affascinante.
Amate essere diretta da una donna?
Tanto. Possiamo essere liberi. Non sto dicendo che questo è impossibile con l’uomo, ma con un regista, si crea comunque una distanza. Tra donne si comprende meglio. Nel caso del personaggio di Gemma Bovery, non è facile capire quello che lei sta cercando. Io e Anne abbiamo lavorato in simbiosi. In primo luogo, perché stavo recitando in francese per la prima volta. Ho dovuto imparare solo in cinque mesi …
E ‘stata la parte più difficile delle riprese?
Sì, perché non avrei dovuto lasciarmi sopraffare dallo stress. Il mio personaggio sta vivendo una sorta di nonchalance. Volevo interpretare l’intenzione, mai emozione. Queste sono le cose che lo spettatore deve avvertire. Ho dovuto evitare di concentrarmi su il mio francese. Per rilassarmi, avrei potuto bere un drink o due. Ma non ho potuto bere tutto il tempo! Poi, quando Gemma parla francese, lei cambia voce. Lei parla come una bambina perché lei non è sicura.
Diresti che questo film è molto francese?
No. E’ tratto da un libro inglese ispirato da un romanzo francese. Si tratta di una miscela di culture. L’aspetto normanno del film, le scene in Veules-les-Roses, alla Cattedrale di Rouen, e il profumo completamente bobo, questo è sommamente francese, ma l’umorismo rimane inglese, dove non mancheranno colorature dei personaggi.
Sei nata in una famiglia della classe operaia. Questo conta per voi?
Naturalmente. Mio padre, mia madre, la mia famiglia da generazioni appartiene alla classe operaia. Vengo da questa comunità e ne sono orgogliosa. E ‘molto difficile partire e sfondare nel mondo dell’arte quando si viene da lì. Fare film, tranne forse per Ken Loach noto per i suoi film a sfondo sociale, non è a buon mercato! Ho sempre recitato in film glamour e folli. Ho iniziato con James Bond e ho seguito con ruoli da principessa. Oggi vorrei che mi offrissero un ruolo che mi portasse alla mia famiglia, la sua storia, il suo patrimonio.
Come spieghi la tua scalata sociale?
Mia madre è sempre stata molto libera e ho sempre voluto fare l’attrice. I miei genitori mi hanno sostenuto, considerando che erano sogni d’infanzia. Abitiamo nella regione di Dover nel Kent. Ho smesso di studiare a Londra. Ho avuto un sacco di lavoretti. Sono stata anche hostess in un karaoke bar frequentato da gangster! Per fortuna, ho ricevuto una sovvenzione da parte dello Stato. In verità, ho voluto mostrare al mondo che non ero solo una ragazza figlia di proletari.
Non sembri fisicamente un’inglese …
Ho sangue francese e tedesco da mia madre, ma mio padre ha pelle molto scura e mi piace un sacco. Siamo spesso scambiati per italiani. Vorrei ricercare il mio albero genealogico. So che le persone sono in carica quando si diventa una celebrità. Se la mia carriera decolla, forse saprò da dove provengo! In Grecia, pensavano che io fossi francese. Ero orgogliosa perché le donne francesi sono belle.
I vostri progetti?
Dopo il musical, ho intenzione di essere in una produzione con donne. Non ci sono molti bei ruoli per le donne. Cate Blanchett si lamentava di recente. Anche lei! Eppure il pubblico cinematografico è prevalentemente femminile.
In “Gemma Bovery,” si mangia un sacco di pane. Continua anche ora?
Ho mangiato così tanto che ho avuto mal di stomaco durante tutte le riprese. Ma in Francia, il pane è una religione, ed ero arrabbiata per quella religione. Il pane è sensuale come la pelle.
Giornalista: Philippe Tretiack
Fonte articolo originale: http://www.elle.fr/People/La-vie-des-people/Interviews/Gemma-Arterton-la-brit-girl-qu-on-adore-2755006
Foto di: Dusan Reljin
Sulla prospettiva di essere protagonista di un biopic musicale, Gemma Arterton ha commentato: “Mi sento come una rockstar intrappolata nel corpo di un’attrice, sono come spazzatura, ma fortunatamente potrei interpretare una rockstar in un futuro. Non mi devo preoccupare di scrivere musica”
Buongiorno a tutti!