Gemma Arterton sulla fiducia ritrovata nei blockbuster e su nuovi dettagli per The King's Man
C’è fermento intorno The King’s Man, terzo film del franchise di Kingsman, il servizio segreto inglese nato dalla serie di graphic novel di Mark Millar e Dave Gibbons. A causa di continui slittamenti iniziati ancor prima della pandemia, nemmeno la stampa l’ha visto a eccezione di Baz Bamigboye – giornalista inglese del Daily Mail – che ha assistito a una visione incompleta, lo scorso anno, rimanendo piacevolmente colpito dal film.
Grazie all’ultima intervista di Gemma Arterton per The Rake Magazine, uscita questo Giovedì nelle edicole inglesi, veniamo a sapere più dettagli sul film e sul ruolo che interpreta. Un suo grande ritorno nei blockbuster dopo praticamente un decennio. “Sorprenderà le persone – è un prequel di film che tutti già conoscono, ma è anche molto differente”.
“Ci sono tutti gli eventi che portano alla prima guerra mondiale, praticamente, e sono tutti basati su fatti – quelli storici sono piuttosto assurdi ma in realtà sono veri, e il regista Matthew Vaughn gioca con loro. C’è sempre un po’ di eccentricità nei suoi film. Ralph Fiennes è il Duca di Oxford e capo della Kingsman, quindi è una storia di origini su cosa sia la Kingsman e come si è formata. Sì, sono molto eccitata che le persone lo vedano, perché non è cosa si stanno aspettando.”
Nel film troviamo anche Tom Hollander (Orgoglio e pregiudizio, Byzantium) nei tre ruoli di Giorgio V, Guglielmo II e Nicola II, Charles Dance come il generale britannico Herbert Kitchener (I° Conte Kitchener) e anche Rhys Ifans come Rasputin, una performance che Arterton ha detto che non riesci a togliere gli occhi da lui così eccentrico, ma anche molto pazzo, simpatico e molto stravagante.
E il ruolo di Gemma?
“Io interpreto Tata Watkins, o Polly, che gestisce la casa,” ha detto. “Lei è la matriarca della famiglia Kingsman. E’ la persona con più cervello nella stanza. E’ un po’ genio. E’ come le protagoniste di The Bletchley Circle (serie tv il cui spin-off è presente nel catalogo Netflix), queste donne che hanno decifrato i codici dei nemici durante la seconda guerra mondiale. Lei ha un’incredibile mente matematica, il mio esatto opposto. E’ una di quelle persone che hanno subito la risposta. E’ molto intelligente, ma allo stesso tempo è molto simpatica e ha uno scintillio negli occhi. E’ molto calorosa e amabile.”
Com’è stato tornare a lavorare in un blockbuster?
E’ un decennio che Gemma non partecipa a un blockbuster visto che, scottata delle esperienze a inizio carriera, ha preferito scegliere il teatro, il cinema indipendente e d’autore ma soprattutto ruoli corposi che hanno qualcosa da dire, raccogliendo premi e nomination per le sue performance – come Made in Dagenham e Nell Gwynn a teatro, La ragazza che sapeva troppo e The Escape per il cinema – ma anche calorose recensioni. Alla domanda su come sia stato lavorare in The King’s Man ha risposto: “Ho adorato. C’è qualcosa che non puoi davvero eguagliare, cioè quando vai su quei set che li costruiscono da mesi. C’è una scena che abbiamo fatto in cui hanno costruito questo treno magnifico – Io ricordo di essermi appena presentata su questo set e di essere rimasta sbalordita dal dettaglio. Semplicemente incredibile.”
Anche il cameratismo sul set è stato, dice, un vantaggio. “Matthew Vaughn spesso lavora con lo stesso team, o simile – è molto leale, credo, con i membri della crew e del cast – e penso che spesso ho avvertito su questi film da grandi budget [nel passato] come se non ci fosse senso della compagnia e della comunità. Quindi quello che è stato molto bello in questo set era che molte persone avevano già lavorato insieme prima, e c’è stato molto tempo per provare e per conoscerci.” Alla domanda se il periodo di avversione verso i blockbuster sia finito ha risposto: “Penso che The King’s Man mi abbia ridato la fiducia nel potermi divertire a fare questo tipo di film.”
The King’s Man – Le origini uscirà nelle nostre sale il prossimo Agosto