Tamara Drewe, giornalista londinese, torna nella sua città natale dopo la morte della madre con l’intenzione di vendere la casa che ha ereditato. Ricordata come introversa e bruttina dai suoi compaesani, la ragazza stupisce tutti quando si rivela una donna sexy e sicura di sé arrivando, poi, a far perdere la testa alla maggior parte degli uomini.
Amore, passione, frecciatine, tradimenti, invidia e gelosia fanno da padrone in questa commedia in perfetto stile british! Tratto dalla graphic novel di Posy Simmonds e trasposto per il grande schermo dalla scrittrice teatrale Moira Buffini, “Tamara Drewe” è un capolavoro del genere perfetto in ogni sua parte!
Non di soli cinecomic di supereroi si ciba il cinefilo, ma anche di meravigliosi cinecomic d’autore ispirati alla grande letteratura.
Sì, “Tamara Drewe” è un cinecomic a tutti gli effetti. Una storia divertente, pungente che fa riflettere in più occasioni. Per una volta, infatti, ci viene mostrata la vita difficile di una bella ragazza: l’aspetto esteriore non aiuta sempre. Tamara è una donna che lotta ogni giorno per la propria credibilità visto che la gente non la prende sul serio professionalmente perché troppo bella. E’ la stessa ragazza con il naso enorme dell’adolescenza, ma le malelingue non si rendono conto. Se ci riflettiamo, lei è l’unica che ha inseguito, e raggiunto, i propri sogni con determinazione, che ha eliminato ciò che la faceva stare a disagio. Non passa mai il tempo a sputare odio e a mettere zizzania visto che è sempre proiettata sulla sua strada.
Sotto l’aspetto sicuro di sé nasconde, però, una gran tristezza e solitudine al punto che si trova a rispondere alle avances di uomini che aveva scacciato. Lei non agisce per il piacere dell’atto sessuale, ma per sconfiggere il male peggiore: la solitudine, la paura di tornare a non essere amata come da ragazzina.
In tutto questo teatrino fa riflettere il personaggio di Beth, la moglie tradita, occupata così tanto a lanciare frecciatine sulla protagonista invece di pensare ai propri problemi. Per una volta la cornuta, fatemi passare il termine, non è la vittima inattaccabile della vicenda. Un film assolutamente vero e realistico in ogni storyline, da quella della protagonista fino a quella delle ragazzine disposte a tutto pur di conoscere il proprio idolo.
Stephen Frears, regista di capolavori come Le relazioni pericolose e The Queen, si diverte da matti in “Tamara Drewe – Tradimenti all’inglese” e dirige con la classe, brio, eleganza che l’hanno contraddistinto in ogni suo film. La sceneggiatura della Buffini è eccellente, migliore dell’ottima graphic novel pubblicata nel 2007! Ogni riferimento al romanzo Via dalla pazza folla di Thomas Hardy non è per nulla casuale al punto che viene citato nello stesso film. Geniale!
Posy Simmonds nelle sue opere disegna sempre delle ottime eroine mai banali e molto profonde. In fondo siamo un po’ tutti Tamara Drewe con le nostre paure, insicurezze che cerchiamo di nascondere con una maschera. Ogni giorno siamo vittime, e non solo, di malelingue e di giudizi superficiali, sempre legati all’aspetto fisico!
La colonna sonora di Alexandre Desplat è di gran classe e si fonde alla perfezione con la campagna inglese. Il cast è veramente ottimo! Nei panni della protagonista troviamo un’eccellente Gemma Arterton in una delle prime interpretazioni in cui ha dimostrato di non essere solo uno splendido faccino, ma anche un’artista con un talento notevole. Troviamo, inoltre, un buon Luke Evans nel suo primo ruolo da protagonista maschile in lotta con un sempre credibile, e impeccabile, Dominic Cooper. Non sono da meno Tamsin Grieg con Roger Allam e Bill Camp.