Un truffatore russo trascina l’intera malavita inglese in un gigantesco raggiro dopo aver orchestrato la falsa vendita di un terreno. Chi resterà in piedi? Chi cadrà?
Quando qualcuno chiede: ‘Cos’è un RocknRolla?’ io glielo dico. Non è solo sesso, droga e corse in ospedale. Oh no, è molto di più amico mio. Piace a tutti la bella vita: qualcuno vuole i soldi, qualcun altro la droga, altri il sesso, godere, la fama o il potere. Ma un RocknRolla… Oh, è diverso… Perché un vero RocknRolla vuole tutto!
Così inizia RocknRolla, spiegando subito il significato del titolo. Grandissimo ritorno, nel 2008, di Guy Ritchie nel genere che gli ha portato fortuna, e che gli esce incredibilmente bene.
Anche se ha avuto un successo tiepido al botteghino, questa commedia crime è senza dubbio un cult ben fatto. Un film corale dove ognuno è intrecciato, inaspettatamente, con l’altro. Sta al più intelligente, e fortunato, uscire da questo pericoloso ginepraio.
Ritchie ama il Cinema e anche qui si diverte a inserire citazioni o spezzoni di film storici. Questa passione, però, si avverte anche nel come ha confezionato questo film. La sceneggiatura è molto solida e dosa in maniera eccellente commedia, azione e malavita. I personaggi sono ben caratterizzati ed è divertente seguirli tra un colpo di scena e una gaffe. Sì, perché i protagonisti non sono proprio i classici criminali impeccabili e pericolosi, anche se sanno come difendersi. Non mancano momenti esilaranti!
RocknRolla è Guy Ritchie al suo stato puro. Montaggio frenetico, dinamico e british humour a volontà!
Il film non annoia e si segue con estrema facilità con battute e dialoghi che rimangono impressi. Punte di diamante sono, a parte l’inseguimento, il ballo tra Butler e la Newton con la strizzatina d’occhio a Pulp Fiction e il monologo del RocknRolla sulle sigarette. Questo è Cinema, darling!
Il cast è da invidia con un perfetto Gerard Butler, in uno dei suoi film migliori, e un grandioso Tom Wilkinson. Fantastici i comprimari, allora star in crescita, come il sornione Idris Elba e Tom Hardy. Thandie Newton è una credibile femme fatale ed è sempre un piacere vedere Mark Strong, grande interprete. Bravissimo Toby Kebbell, attore di cui si parla sempre troppo poco, e simpaticissimi Jeremy Piven, Chris ‘Ludacris’ Bridges e Gemma Arterton in uno dei suoi ruoli più piccoli, ma sempre efficace.