Due donne misteriose cercano rifugio in un resort fatiscente sulla costa. Clara incontra il solitario Noel il quale provvede a dar loro appoggio nella sua pensione deserta, il Byzantium. La sedicenne Eleanor stringe amicizia con Frank e gli dice il suo segreto letale. Loro sono nate duecento anni fa e sopravvivono attraverso il sangue umano. Più si viene a conoscenza del loro segreto, il passato le cerca con una conseguenza mortale.
Uscito nel 2014 in Italia direttamente in home video, e a oggi uno dei titoli più validi distribuiti da Midnight Factory, Byzantium è un grande cult molto amato dagli appassionati – non solo di horror – di Cinema con la C maiuscola. Tratto dal meraviglioso testo teatrale A Vampire Story di Moira Buffini, che ha anche scritto la sceneggiatura, è il ritorno al racconto di vampiri del regista Neil Jordan dopo diciotto anni dall’indimenticabile, nella buona e nella cattiva sorte, Intervista col vampiro.
Poetico, malinconico, potente ed estremamente suggestivo, Byzantium è uno dei più bei film di vampiri prodotti in epoca contemporanea.
Non stordiscono i continui salti dal presente al passato per conoscere le due donne protagoniste ed è uno di quei film puzzle dove lo spettatore mette insieme i pezzi piano piano, scena dopo scena. Non è un classico film di vampiri – neanche vengono mostrati i denti – ma una storia di maternità, di crescita, di amore, di lotta per la propria vita e del peso di vivere una vita da immortale.
Quanto può essere pesante vivere in eterno senza poter raccontare chi sei veramente?
La fotografia di Sean Bobbitt – adorato nei film di Steve McQueen come Hunger, Shame e 12 anni schiavo – fa il suo sublime lavoro e ci regala un’opera d’arte perfettamente a servizio di una grande regia ispirata e sensibile di Neil Jordan. Chiamarli fotogrammi è riduttivo visto che sembra di vedere una serie di quadri suggestivi che si susseguono in continuazione con estrema poesia. Interessante vedere come le due protagoniste vivano in modo opposto, ma Clara lo deve fare per proteggere sua figlia, la persona più importante che ha nella sua vita, l’unica che le farà compagnia per sempre. Una giovane donna che porta tutto sulle sue spalle, una femme fatale senza pietà, ma dal passato estremamente sofferente. Dall’altra parte, sua figlia Eleanor è intrappolata nell’età più complicata, l’adolescenza, ma i secoli l’hanno resa più matura. L’unico modo che ha per raccontare la sua storia è scriverlo su fogli che getterà al vento, un fardello troppo pesante da portare. Fortunatamente incontra Frank nella sua vita eterna, un ragazzo malato.
Byzantium è un meraviglioso affresco romantico/barocco, una grande lettera d’amore alla vita.
Sono diverse le citazioni al cinema e alla letteratura di vampiri, e non solo, e si riflette molto sulla ricerca dell’immortalità. Troviamo personaggi attaccati alla propria vita, che non la vogliono lasciare e che non si arrendono al destino che gli viene riservato. Interessante il discorso della maternità per quanto riguarda i vampiri, un grande controsenso.
Moira Buffini scrive una grandissima sceneggiatura di estrema profondità e grande mistero, che mescola sapientemente passato e presente. Disegna personaggi straordinari che si amano e non si dimenticano. Due donne segnate dall’immortalità, stanche, malinconiche costrette a non creare rapporti sinceri col prossimo. Perché, come dice Clara, la conoscenza è un’arma davvero fatale! Ma queste vite che cercano di sopravvivere nel mondo moderno sono scosse dal loro tremendo passato che segue le loro impronti, donando al film una grande venatura thriller, ma anche horror.
Byzantium presenta scene di immensa bellezza come quella con la cascata di sangue – a dir poco sublime – dove Clara gusta in maniera ingorda la sua rinascita.
Veramente immenso il peso drammaturgico e cinematografico di questa opera. Neil Jordan sa come dirigere e raccontare da fuoriclasse una storia ed è il regista perfetto per questo film visto che, nel corso degli anni, ha dimostrato di essere un autore versatile, credibile e a suo agio nel gangster, nella commedia, nel dramma e nell’horror. Qui mette insieme tutto quello che ha sperimentato nei vari generi ed è eccezionale nel dare corpo a ogni lato e aspetto di questa grandissima storia. Jordan sa tirare fuori il meglio dal cast che dirige e infatti Byzantium è un film recitato in maniera ottima.
Saoirse Ronan è una certezza, una di quelle attrici che non deludono e che lasciamo sempre il segno, bravissima nel dare maturità, ma anche irrequietezza interiore e innocenza – come ogni adolescente – alla giovane Eleanor. Vive in silenzio, osserva, scrive, suona: così si sfoga! Dall’altra parte c’è una magnifica Gemma Arterton nel difficile ruolo di Clara, una donna coraggiosa, protettiva e letale. Una grande prova attoriale intensa, accorata, disperata, sensuale, rabbiosa dove il suo carisma e il suo grande talento vengono prima della bellezza sconvolgente. Una delle vampire più iconiche della storia, senza dubbi!
Eccellente Caleb Landry Jones come Frank e anche i comprimari come Sam Riley (Darvell), Daniel Mays (Noel) e Jonny Lee Miller (Ruthven). Ciliegina sulla torta è la bellissima colonna sonora di Javier Navarrete.
Byzantium è come uno splendido cielo con le stelle tutte allineate.
Tutto è perfetto e di alto livello in questo film e fortunatamente – dopo i vari passaggi in tv e sui servizi streaming – se ne parla ogni tanto, anche se non abbastanza visto che qui Jordan ci regala un affresco di Cinema più incisivo e riuscito di Intervista col vampiro.