Durante il primo lockdown la BBC ebbe la brillante idea di produrre degli spettacoli originali casalinghi interpretati da artisti britannici. Tutte le sfaccettature del lockdown, senza tanti giri. Il nome della serie? Unprecedented: Real Time Theatre from a State of Isolation. Gemma Arterton è protagonista in uno di questi.
Ellie è una giovane donna incinta che sta facendo il lockdown con Mike, suo marito che la controlla in ogni spostamento. L’unica con cui parla su Skype è la sua suocera Betsy, che cercherà di aiutarla quando le cose prenderanno una brutta piega.
Safer at Home, secondo spettacolo della seconda puntata, è un titolo decisamente amaro. Un primo piano di vuota disperazione fa da prologo di questo eccellente racconto costruito in maniera magistrale. Un crescendo di tensione, il desiderio di aiutare questa povera donna che non può scappare da un marito violento.
Solo in Italia, da marzo a giugno 2020, il numero di richieste di aiuto per sé o per altri, arrivate al numero verde 1522 per la violenza e lo stalking sono raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2019 (+119%).
Quindi non è importante solo parlare di questo problema, ma come parlarne senza cadere nel patetico. Col fatto che si hanno a disposizione nemmeno dieci minuti il tutto è estremamente concentrato e ben presentato e sviluppato. La calma – apparente – dura poco e si cade subito in un profondo buco nero. La protagonista nelle poche situazioni in cui è sola va in primo piano, sembra quasi cercare aiuto oltre lo schermo come se fosse a una finestra. Costruire tutto questo solo con le schermate di Skype non è per niente facile.
Teso e claustrofobico, Safer at Home è un esempio di come fare grande cinema con pochi mezzi, ma tante idee – e talento.
Perché questa non è semplice televisione, ma Cinema con la C maiuscola. Un mockumentary atipico più spaventoso di horror. Eccellente la sceneggiatura di Anna Maloney e notevole la regia di Brian Hill con un sapiente crescendo che sfocia nell’orrore. Tutto questo è di una potenza inaudita, lo spettatore viene preso alla gola e a fine visione rimane con una grande ansia e preoccupazione, come se si trattasse di un’amica preziosa. Safer at Home è un racconto necessario che deve essere mostrato ovunque per sensibilizzare sulla situazione.
Meravigliosamente intensa Gemma Arterton che divide per la prima volta lo schermo, dopo il palcoscenico, con suo marito Rory Keenan. Inutile dire che hanno una bellissima chimica e alchimia, anche se la storia che raccontano è tutto tranne rose e fiori. L’attrice inglese riesce a entrare nel cuore di chi guarda già solo con uno sguardo. Pazzesca interpretazione che non si dimentica, non le servono molte parole per capire come stia veramente. Chiude questo eccellente trio di interpreti Geraldine James, vista precedentemente in Alice in Wonderland e negli Sherlock Holmes di Guy Ritchie.
Un peccato che Unprecedented in Italia sia passato inosservato. Questi racconti vanno oltre la cultura inglese visto che parlano di problemi mondiali, che spesso rimangono silenti come le donne che subiscono violenza domestica.