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Gemma Arterton Italia
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Recensioni

La ragazza che sapeva troppo, capolavoro horror degli ultimi anni

by Gian 23 Novembre 2020

Una scienziata, un’insegnante e un sergente vivono in un futuro distopico e devono sopravvivere a un’invasione di hungries (zombie) insieme alla bambina hungrie Melanie, la quale sembra essere la chiave del futuro. La scienziata vuole sezionarla per farci esperimenti, mentre l’insegnante vuole istruire lei e i suoi simili.

Dopo aver avuto anteprima mondiale come film d’apertura al Festival di Locarno 2016 ed essere stato uno dei più acclamati ed apprezzati film indie dell’anno, esce direttamente su NETFLIX “The Girl With All The Gifts”, tradotto da noi in “La ragazza che sapeva troppo”.

Il film, tratto dall’omonimo romanzo, è il miglior film di zombie dai tempi di “28 giorni dopo”. Finalmente i non morti non vengono messi solo per sbranare persone, ma sono un mezzo per raccontare la società, il futuro.

Si torna, quindi, a raccontare lo zombie come l’ha concepito il grande George A. Romero per la prima volta nel 1968 in “La notte dei morti viventi”. “La ragazza che sapeva troppo” ha una grandissima sceneggiatura, una delle più belle per il genere horror degli ultimi anni: mai banale, sempre originale, accattivante, misteriosa, poetica, intelligente.

Anche se i personaggi non vengono molto approfonditi, colpisce sin da subito il rapporto tra la piccola hungrie Melanie e l’insegnante Justineau, sviluppato in maniera eccellente. Splendido il parallelismo con la mitologia greca, toccante la scena della giovane protagonista che si affaccia al mondo e clamoroso il finale pessimista con un curioso collegamento all’inizio.

Interessante come vengono presentati gradualmente i bambini hungries, partendo dalla cella, portandoli legati in classe e via dicendo. Porta lo spettatore ignaro della storia a domandarsi “perché sono in cella?”, “perché sono legati sulla sedia?”.

Colm McCarthy, regista formatosi alla tv in serie come “Sherlock” e “Peaky Blinders”, dirige in modo eccellente il film riportando sullo schermo tutta la poesia, rabbia, drammaticità, orrore e pessimismo della storia. Ha delle scene da antologia come quella della classe di hungries, della saracinesca, il passaggio del cast tra gli zombie e il suddetto finale.

Che dire del cast? Assolutamente eccellente! Sennia Nanua è una rivelazione, un grande talento su cui scommettere per il futuro. Meritatissimo il premio vinto come miglior attrice al Sitges Film Festival. La giovane regge con estrema disinvoltura tutto il film sulle spalle e ha una grande alchimia con una sempre intensa e intelligentemente misurata Gemma Arterton, la quale finalmente ha trovato il suo spazio cinematografico che la valorizza alla grande. E’ un piacere vederla litigare con la pazzesca Glenn Close, che è sempre una garanzia! Paddy Considine è sempre impeccabile.

Per una volta non troviamo love story, smancerie, final girls dalla maglietta bagnata, ma un’intelligente analisi sulla società e sul futuro con donne intelligenti e uomini di poche parole.Sennia Nanua e Gemma Arterton

Bellissima la fotografia di Simon Dennis e convincente anche la colonna sonora di Cristobal Tapia de Veer. Ottimo lavoro della produttrice Camille Gatin, premiata per questo film ai British Independent Film Awards. Meritatissima ogni nomination e vittoria ai Festival di tutto il mondo, dai BAFTA ai BIFA.

“La ragazza che sapeva troppo” è un capolavoro del genere e del cinema indie. Uno splendido ritorno ai grandi zombie movie intelligenti e non privi di cervello. Assolutamente da non perdere!

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23 Novembre 2020 0 comment
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Interviste

Locarno Film Festival: Intervista a Gemma Arterton

by Gian 4 Agosto 2016

Gemma Arterton, i tuoi personaggi spiccano non solo per essere di bello aspetto e seducenti, ma per avere un carattere forte e combattivo. E questo è confermato dal tuo ruolo in The Girl With All The Gifts…
Quello che ha spiccato per me nel film, è il fatto che non ci sia una storia romantica con nessuno dei personaggi. Tipicamente nel cinema, un personaggio come Helen si innamorerebbe di uno dei suoi compagni, ma qui non lo fa. Tutti i personaggi hanno una missione, ed è quella di sopravvivere. Naturalmente, io vedo il mio personaggio come una donna amorevole, sensibile e umana, il fatto che lei debba combattere è solo risultato della sua situazione. Ma, sì certamente, sono sempre attratta da personaggi forti.

Cosa ti è piaciuto di più del tuo ruolo e come ti sei preparata per interpretarlo?
Amo il senso di umanità che ha Helen. Credo che lei capisca che cose in senso ampio, molto di più degli altri personaggi che cercano disperatamente di salvare se stessi. Lei realizza che deve sacrificare sé stessa nella sua vita per continuare. Lei è una donna molto amabile e cortese, in un mondo pieno di orrore e pena. Penso che questo fa di lei incredibilmente coraggiosa e forte. Ero nel mezzo delle riprese di un film completamente differente dove avevo dovuto fare un sacco di preparazione e un accento difficile, così quando ho iniziato questo film ero così emozionata di saltarci solamente dentro. Non c’è stata preparazione da fare, la quale penso abbia giovato le riprese. Tutti noi abbiamo aderito e iniziato subito.

Il cast è un mix di attori con esperienza, come Glenn Close e Paddy Considine, e debuttanti, come la giovane protagonista. Come sono andate le riprese?
Le riprese sono state veramente collaborative. Ho amato il fatto che la nostra attrice protagonista sia stata una debuttante, significando che il resto di noi eravamo di supporto a lei. C’era una grande energia sul set, dove ognuno giocava nel mezzo delle riprese e scherzava con l’altro. Le riprese erano psicologicamente impegnative per tutti, quindi questi momenti di divertimento sono stati così importanti. Veramente, è grazie a Colm McCarthy che le cose sono andate così bene. E’ stato un capitano della nave brillante e ha mantenuto tutti positivi e concentrati.

Leggende dicono che sei stata scelta tra 1500 attrici per il ruolo della Bond girl in Quantum of Solace. Che ricordi hai di questa esperienza?
Sembra un tempo tanto lontano, quasi dieci anni! Ma i miei ricordi sono tutti buoni. Mi ricordo di essermi sentita parte di una famiglia. Barbara Broccoli e Michael G. Wilson hanno creato un set accogliente, che apprezzai tantissimo a quel tempo e io avevo così poca esperienza. Mi sono sentita di essere parte di una cosa così inerentemente British e iconica.

Può sembrare quasi un paradosso, ma nello star system forse non lo è: spesso la grande bellezza può trasformarsi in una trappola. C’è rischio di rimanere intrappolati in molti ruoli stereotipati?
Penso che queste grandi, grandi bellezze là fuori, possano trovare frustrante che la gente non riesca a vedere oltre l’apparenza estetica. Posso immaginare che loro debbano cercare ruoli che invertiscano questo giudizio, e dove loro possono sciogliersi e mostrare che  possono interpretare ogni personaggio.

Tu sei parte di un grande gruppo di attori inglesi che hanno iniziato sul palco e che poi si sono mossi nel cinema e a Hollywood, senza troppi problemi.
Una delle cose più belle che rimane ancora nel Regno Unito è la nostra tradizione teatrale. Penso che la maggiorparte degli attori nel Regno Unito si formino prima per il palco e che poi cadano nei film, quasi per caso. Penso che il beneficio di questo significhi che, per un attore, hai più libertà e capacità di interpretare personaggi da ogni periodo e stile di lettura. La formazione è molto importante se vuoi una lunga e variegata carriera attoriale.

Ti abbiamo visto in una varietà di film, che passa dal drammatico al romantico alla fantascienza. C’è un genere che tu preferisci? 
Non ho nessun genere preferito. Uno dei più grandi piaceri del mio lavoro è di cambiare sempre e rimango sempre sorpresa da quello che mi viene offerto. Non vado mai fuori senza avere un obiettivo di quello che voglio fare, e suppongo che è per questo se il mio lavoro da tempo è così variato.



(Traduzione a cura di Gemma Arterton Italia di questa intervista fatta da Lorenzo Buccella al 
Locarno Film Festival. Vietato prendere anche in parte)




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4 Agosto 2016 0 comment
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News

‘She Who Brings Gifts’ thriller sci-fi per Gemma con Glenn Close e Paddy Considine

by Gian 23 Marzo 2015
Svelato il film che girerà Gemma Arterton dopo la chiusura dello spettacolo teatrale “Made in Dagenham – The Musical”: “She Who Brings Gifts” tratto dal romanzo “The Girl With All The Gifts” di M. R. Carey, scrittore inglese di fumetti, romanzi e film (vedete i suoi lavori qui).
 


Il thriller è ambientato in un futuro distopico in cui la maggior parte dell’umanità è stata infettata da un fungo che causa la rapida perdita dei poteri mentali e una fame di carne umana, e segue la storia di Melanie, una bambina di dieci anni infettata, con un alto IQ.

I pochi membri sopravvissuti della razza umana vivono in aree fortemente sorvegliate, come quella chiamata Beacon: La Beacon ha una base militare, chiamata Hotel Echo, destinata allo studio di un gruppo specifico di infetti, chiamati “hungries”. Ciò che li distingue è che questi hungries, a differenza di altri, sono in grado di mantenere i loro poteri mentali e perdere il controllo solo quando si arriva troppo vicino al profumo umano. Gli uomini nella base, guidati dal sergente Ed Parks, trovano questi hungries (che sono i bambini) e li portano alla base, dove vengono educati da un certo numero di insegnanti e testati dallo scienziato capo, Caroline Caldwell. Questo significa che spesso lei deve uccidere i bambini, cosa che non viene condivisa da Helen Justineau, insegnante alla base.

Oltre a Gemma Arterton troviamo, per adesso, la grandiosa Glenn Close e Paddy Considine mentre la regia porta la firma di Colm McCarthy, conosciuto come regista televisivo di “Sherlock” e “Peaky Blinders”. 

“She Who Brings Gifts” sarà girato questo Maggio nel Regno Unito e prodotto da Camille Gatin e Angus Lamont. “E’ grandiosamente eccitante combinare il veramente originale testo di Mike Carey con lo stile dinamico e sensibile di McCarthy con un cast così terrificante” ha detto Gatin. Joss Whedon, regista di “The Avengers” è un grande fan del romanzo originale e l’ha definito “sincero, spietato e dolorosamente umano…fresco quanto terrificante. Un gioiello”


La nostra Gemma ha pubblicato giusto qualche giorno fa una foto su instagram dicendo di trovarsi a una prova trucco alla Millennium FX, la più importante casa europea di make-up ed effetti speciali. Negli hashtag ha scritto “trucco da vecchia signora”… Chissà quale parte interpreterà! Restate sintonizzati con Gemma Arterton Italia per sapere di più!


 
 
Gianluca “Gian” Ercoli
 
 
 
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23 Marzo 2015 0 comment
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    Gemma Arterton Italia nasce nel Maggio 2013 su Facebook e nel corso degli anni approda anche non solo qui, ma su instagram e Twitter.

    Pagina di riferimento per i fan di tutto il Mondo, il fondatore e amministratore Gian ha incontrato tre volte Gemma Arterton nel corso degli anni parlandole anche di questa pagina.

    Buona permanenza!


    Gemma Arterton Italia was born in May 2013 on Facebook and over the years has also landed not only here, but on instagram and Twitter.

    Reference page for fans from all over the world, the founder and administrator Gian has met Gemma Arterton three times over the years also talking to her about this.

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