Nick, un poliziotto di New York, e sua moglie Alison, parrucchiera, vanno in una tanto desiderata vacanza in Europa. Sull’aereo incontrano un uomo misterioso che li invita a una riunione di famiglia intima sul super yacht di un anziano miliardario. Quando quest’ultimo viene ucciso, loro diventano i primi sospettati.
Uscito lo scorso fine settimana in tutto il Mondo, la commedia investigativa “Murder Mystery” ha già segnato un record visto che in tre giorni ha totalizzato ben 30.869.863 visualizzazioni su NETFLIX. Il più grande weekend d’apertura per un film prodotto da loro.
Dopo l’inguardabile “Game Over, Man!” che giocava sui cult dell’action il regista Kyle Newacheck vira sul giallo e ci regala un film divertente che intrattiene senza mai scadere nel volgare e nella risata facile.
“Murder Mystery” è un giallo divertente con una buona sceneggiatura di base. Per carità, lo spettatore più attento e affine al genere capirà l’assassino praticamente da subito, ma non è l’intento del film creare un mistero fitto. Si vuole intrattenere e basta. I personaggi sono caratterizzati molto bene già in fase di scrittura e si omaggia molto spesso i grandi classici del genere. Anche i personaggi da caratteristi sono gestiti senza enfatizzare troppo.
Si sa, la commedia è fatta di equilibri e ci vuole poco per ridicolizzare tutto. “Murder Mystery” non lo fa.
Sembra di assistere a un giallo di venti anni fa, un intrattenimento di buona fattura innocente che ti viene voglia di rivedere subito. Le battute spesso sono sottili, non da classica commedia americana. Lo sceneggiatore è infatti James Vanderbilt, lo stesso del meraviglioso “Zodiac” di David Fincher. Impossibile e inutile fare un paragone, ma contestualizzando il genere bisogna ritenersi soddisfatti.
Questa è una commedia meno becera di quello che uno può aspettarsi e la presenza del meglio del cast di ogni nazionalità ne è la prova: Adam Sandler interpreta lo stesso ruolo per cui è conosciuto, lo scemo imbranato, ma in questo caso non dà fastidio grazie a una scrittura che lo fa rimanere tra le righe. Il protagonista, anche produttore della pellicola, ha un’ottima chimica con Jennifer Aniston, sempre brava, divertente e frizzante. Funziona la loro coppia di sposini sempliciotti che si va a scontrare con la ricchezza, lo sfarzo e il glamour dei comprimari.
Ogni interprete è cucito alla perfezione per il proprio ruolo. Luke Evans è perfettamente a fuoco nei panni del misterioso e affascinante Charles Cavendish. Un perfetto englishman che non si capisce da che parte stia. Gemma Arterton, al suo ritorno nel cinema mainstream dopo anni di ottimi film indipendenti e spettacoli teatrali nel londinese, illumina lo schermo nei panni dell’attrice Grace Ballard. Un ruolo costruito sull’estetica, ma che le permette comunque di mostrare il suo talento, specialmente i suoi tempi comici e il british humour. Memorabile la sua scena di sesso che sembra richiamare il grande classico “Un pesce di nome Wanda”. A conti fatti si comprende il perché abbia accettato il ruolo. Altro punte luce del cast è Luis Gerardo Méndez, una delle più grandi star messicane al suo debutto in lingua inglese, assolutamente spassoso nei panni di Juan Carlos Rivera. Giusto menzionare anche il sempre divertente Dany Boon nei panni dell’ispettore de la Croix.
Ottimo il lavoro sui costumi, sulla colonna sonora a cura di Rupert Gregson-Williams e anche le location. Per una volta non viene mostrata un’Italia stereotipata ma semplicemente splendida.