La travolgente storia d’amore tra le scrittrici Virginia Woolf e Vita Sackville-West dopo essersi conosciute a una festa nel 1922. Questa relazione ispirerà la prima a scrivere Orlando, uno dei suoi più grandi successi.
Esce on demand in Italia “Vita & Virginia”, film drammatico indipendente presentato al Toronto International Film Festival di due anni fa. Tratto dall’omonimo testo teatrale di Eileen Atkins, qui anche sceneggiatrice insieme alla regista, tutto parte dal lungo scambio epistolare delle due donne unito nella raccolta Scrivi sempre a mezzanotte – Lettere d’amore e desiderio edito da Donzelli.
Chanya Button, al suo secondo lungometraggio dopo il riuscito Burn Burn Burn, si è documentata e informata dettagliatamente su questa love story poco conosciuta ed è particolarmente ispirata nel dirigerla con delicatezza, rispetto, emozione e naturalezza.
“Vita & Virginia” parla di sentimenti che vanno oltre l’inclinazione sessuale. Vita non si fa problemi sui suoi gusti, segue l’istinto e il cuore con determinazione.
Dove passa quest’ultima cresce la vita, la passione e Virginia si lascia cadere nel suo fascino, carisma. Un amore che le dà felicità, forza per continuare a vivere, ma non è facile accettare questa sua attrazione per la donna. Ecco, il coming out è una componente importante di questo film, quasi più dei fatti che gravitano intorno la storia d’amore. Se da una parte troviamo una persona a suo agio con la propria identità sessuale, dall’altra vediamo una donna in difficoltà. Tutto viene trattato con maturità, intelligenza, poesia e chi guarda si identifica con facilità nelle due grandi protagoniste.
“Vita & Virginia” è un film poetico, emozionante fatto di contrasti, di riflessi, di sguardi, di carezze, di passione rovente che ti cambia la vita e che non morirà mai.
Molto difficile trasporre sul grande schermo un testo teatrale con solo due personaggi, specialmente se si basa su delle lettere e non su eventi veri e propri. Ma la missione è compiuta in maniera più che convincente. Si parla di indipendenza, femminismo, amore in maniera non tossica e ridondante. Una sceneggiatura molto intelligente che ci regala bei dialoghi e momenti toccanti parlandoci di un amore destinato a diventare immortale grazie non solo alle lettere, ma al romanzo Orlando.
La colonna sonora elettronica di Isobel Waller-Bridge è anello di congiunzione tra passato e contemporaneità per una storia di due donne avanti per il tempo in cui vivevano. Ottimi i costumi di Lorna Marie Mugan in linea con le personalità dei personaggi.
Eccellente il cast capitanato da due protagoniste perfette nei propri ruoli e con un’alchimia palpabile. Se Gemma Arterton, anche produttrice del film, conferma il suo talento dando corpo alla determinata, frizzante, appassionata e rovente Vita è Elizabeth Debicki a regalarci una performance da masterclass molto intensa, profonda, perfetto contrasto della sua amata. Una Virginia che non è solo depressione, come siamo abituati a vederla, ma piena di sfumature e senza trucchi posticci. Insieme formano una coppia di grande talento e perfezione. Non vediamo le attrici, ma i personaggi. Tra i comprimari fa piacere rivedere la sempre meravigliosa Isabella Rossellini.
In “Vita & Virginia” è ben chiara l’impostazione teatrale e gli eventi si susseguono con eleganza e raffinatezza. Un film necessario già solo per conoscere questa storia d’amore poco conosciuta, ma non meno meravigliosa di tante altre più celebri. Sicuramente non è un film perfetto, ma lascia il segno più di altri blasonati. E’ dura la vita del cinema indipendente!
Una curiosità in chiusura? Eva Green avrebbe dovuto interpretare Virginia, ma l’attrice francese ha rinunciato per “Dumbo” di Tim Burton.