Leo Gursky fa del suo meglio per sopravvivere; vive alla giornata, emarginato in una città enorme come New York, legge i libri del figlio, che è un famoso scrittore ma che non lo conosce, e ogni sera batte alcuni colpi sui tubi della caldaia di casa, per fare sapere al suo vicino che è ancora vivo. Ma la sua vita non è sempre stata così. Quando ancora era giovane, ebreo nella Polonia degli anni Trenta in cui era nato, Leo Gursky si era follemente innamorato di Alma e aveva scritto un libro in yiddish, “La storia dell’amore”, racconto di quel suo impossibile sentimento. E Leo non sa che, nonostante le fughe e le persecuzioni subite dai suoi protagonisti, quel libro esiste ancora…
Il grande regista rumeno naturalizzato francese Radu Mihaileanu dirige per la prima volta in lingua inglese con “La storia dell’amore”, dramma tratto dal meraviglioso romanzo omonimo del 2005 scritto da Nicole Krauss, considerata nel 2010 una tra i venti migliori scrittori statunitensi under 40. Un testo molto difficile da adattare per il grande schermo visti i diversi piani temporali che si intrecciano.
Che dire, la trasposizione cinematografica di questo capolavoro letterario è assolutamente promossa. Viene rispettato lo spirito originale del romanzo con qualche necessaria variazione a livello narrativo, principalmente nei flashback.
Scena dopo scena mettiamo insieme i tasselli del passato dell’anziano e solitario Leo Gursky e notiamo i parallelismi della sua vita con la giovane Alma Singer, adolescente alle prese con i primi problemi di cuore.
Non si parla solo d’amore, ma anche di solitudine, paternità, Olocausto, adolescenza e via dicendo. L’alternarsi di commedia e dramma aiuta il film a scorrere con un ottimo ritmo per tutta la sua durata di due ore e dieci minuti. Si sorride, ci si appassiona, ci si emoziona e si piange, cosa volere di più da un film drammatico?
Perfetto l’equilibrio tra personaggi comici a quelli tragicomici e solo drammatici e la sceneggiatura dà giustizia a tutti in egual misura.
Mihaileanu si conferma un grande regista molto sensibile firmando per l’ennesima volta una solida regia da fuoriclasse. Splendida la fotografia di Laurent Dailland molto calda, come l’amore.
Da sono da sottovalutare né il montaggio di Ludo Troch né il trucco, ma soprattutto l’ottima sceneggiatura che è al servizio di un cast in perfetta forma: la giovane Sophie Nélisse, vista precedentemente in “Storia di una ladra di libri”, è un talento su cui scommettere, il giovanissimo William Ainscough (Bird, il fratello della giovane protagonista) è molto divertente e buffo ed è un gran piacere rivedere Elliott Gould in un ruolo corposo anche se da comprimario.
Purtroppo raramente il cinema dà spazio agli anziani e spesso grandi talenti del passato vengono messi a fare l’ennesimo nonno dell’attore di punta del momento. Non accade questo in “La storia dell’amore” dove Gould fa da spalla a un grandissimo Derek Jacobi, protagonista assoluto del film.
Sia lode e gloria a Jacobi, uno di quegli artisti così enormi che sembra quasi un’esperienza vederlo recitare, specialmente in questo film dove passa magistralmente dal comico (le scene in cui cerca di attirare l’attenzione, per esempio) al drammatico.
Gemma Arterton è una perfetta Alma Mereminski incredibilmente intensa. E’ lei ad avere la parte puramente drammatica del film e le sue scene emozionano sempre. Mihaileanu sceglie di stringere la camera sul suo volto estremamente espressivo, una scelta audace, ma assolutamente riuscita. L’attrice inglese ci regala la sua performance più intensa degna di una awards season come miglior attrice non protagonista.
L’unico a non convincere completamente è Mark Rendall, il giovane Leo, il quale viene mangiato in ogni scena dalla Arterton. La magica colonna sonora di Armand Amar è ciliegina sulla torta di questo bellissimo e originale inno all’amore emozionante e coinvolgente.
“La storia dell’amore” è un film da non perdere che ti conquista e cattura. Non ha pretese di essere un capolavoro e fa il suo lavoro: scaldare ed emozionare l’anima.
Dal 31 Agosto nelle nostre sale con BIM distribuzione